Vaccinazioni, Puglia terza ma stop ai non prenotati. Caos sulle dosi a domicilio

Vaccinazioni, Puglia terza ma stop ai non prenotati. Caos sulle dosi a domicilio
di Paola COLACI
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Lunedì 19 Aprile 2021, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 20:32

Oltre 210mila vaccini somministrati nell'ultima settimana, 973.859 dall'inizio della campagna di immunizzazione. Il 90.9% delle dosi disponibili, a conti fatti.

Puglia terza per somministrazioni

La Puglia scala la classifica nazionale e ora è terza dopo Veneto e Umbria. In regione però le forniture sono terminate.

Stop ai non prenotati fino a mercoledì

E da oggi e sino all'arrivo di nuove scorte di Pfizer, Moderna e AstraZeneca, le somministrazioni saranno garantite solo ai cittadini di età compresa tra i 79 e i 60 anni che hanno confermato l'appuntamento attraverso il sistema La Puglia ti vaccina. Stop, invece, alle somministrazioni a sportello senza prenotazioni almeno sino a mercoledì. Le nuove forniture alla regione - almeno 100mila dosi di Pfizer, 21mila di Moderna e 20mila di AstraZeneca - sono attese entro le prossime 48 ore. «La campagna vaccinale procede dando priorità ai cittadini con elevata fragilità, che sono presi in carico dai medici di medicina generale o dai centri di cure specialistiche, agli over 80 negli ambulatori e a domicilio, e per età, a partire dai 79 anni in giù senza fragilità» hanno fatto sapere nelle scorse ore da Bari. Ma già nei giorni scorsi a dettare il nuovo target di vaccinazioni alla Puglia è stato il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid.

Chieste nuove scorte di Pfizer

Dal tetto attuale delle 20.777 vaccinazioni giornaliere al nuovo obiettivo delle 29.500 somministrazioni: il documento certifica di quanto la Puglia dovrà accelerare nella corsa all'immunizzazione.

Scorte finite, L'erario scrive a Figliulo

Già nella serata di venerdì, tuttavia, il capo della Protezione civile regionale Mario Lerario aveva chiesto a Figliuolo scorte extra di vaccino Pfizer. E ciò in relazione alla nuova capacità di somministrazione dei centri pugliesi che potrebbero inoculare sino a 40mila dosi al giorno. «Ma ho appena scritto al commissario Figliuolo per ottenere altri vaccini, almeno sino a che non arriveranno i carichi previsti per mercoledì» ha reso noto ieri sera il governatore Michele Emiliano, che ha anche chiesto «che la ripartizione dei vaccini venga fatta in parti eguali tra le regioni in base alla popolazione per consentire gli stessi tempi di inoculazione».

Le proteste dei medici di base

Eppure da Bari a Lecce continuano a fioccare le proteste dei medici di base. Al centro c'è innanzitutto la scarsa disponibilità di vaccino Moderna utilizzato per le inoculazioni a domicilio di over 80 e soggetti fragili.

Fiale che continuano ad arrivare con il contagocce determinando continui ritardi nella tabella di marcia delle somministrazioni. Ma c'è di più. Alcuni medici ora denunciano una disparità di trattamento nella distribuzione delle fiale. «Durante la scorsa settimana i medici di famiglia del Distretto di Galatina hanno iniziato la campagna vaccinale sia domiciliare che per i pazienti vulnerabili. Campagna che è iniziata in modo disuguale - lamentano alcuni camici bianchi salentini -, alcuni medici, infatti, anche dopo ripetuti contatti con la Direzione del distretto, non hanno ricevuto le dosi adeguate». Mancata consegna che sarebbe stata motivata dalla dirigenza del Distretto come dovuta a ritardo della fornitura e a carenza delle dosi. «In effetti, però, come si può evincere dalle comunicazioni sui social - proseguono i camici bianchi - altri medici hanno avuto la possibilità di vaccinare un cospicuo numero di persone». Accelerata che avrebbe generato malumori e tensione tra gli assistiti. «Perché pur avendo ogni medico in linea di massima un uguale numero di pazienti vulnerabili e domiciliari, da parte della Asl non è stata fatta una suddivisione giusta delle dosi disponibili?» chiedono i medici.

La posizione degli ordini

Ma sulla questione già nelle scorse settimane aveva puntato i riflettori anche il presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Lecce Donato De Giorgi. «Avevamo già segnalato al governatore Emiliano la necessità di conoscere nel dettaglio non solo i bollettini quotidiani - ricorda De Giorgi - Ma anche le dosi di vaccino distribuite nelle varie province non solo ai centri vaccinali ma anche ai medici di base. Istanza che è rimasta lettera morta. Torno a ribadire, dunque, la necessità di equità di trattamento tra medici. Come Ordine continueremo a porre l'attenzione sulla necessità che i medici di base siano messi nelle condizioni di vaccinare a domicilio gli assistiti. E chi decide di non aderire alla campagna vaccinale, trasferisca gli elenchi dei propri assistiti alle Asl per consentire il diritto alla vaccinazione ad anziani e pazienti fragili».

Il sostegno a Lachifarma


Intanto sul fronte della produzione dei vaccini in Puglia, l'assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci ha fatto sapere: «La Regione Puglia sosterrà economicamente Lachifarma, l'azienda farmaceutica di Zollino selezionata dal Mise, per la produzione del vaccino anti-covid. Produrre vaccino rappresenta una grande sfida per raggiungere in tempi stretti l'autosufficienza».
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