Caregiver, vaccinazioni straordinarie aperte anche a chi assiste disabili adulti: proteste e lunghe code a Lecce. Monta la polemica: «Gestione grottesca»

Caregiver in coda a Lecce, davanti alla caserma Zappalà
Caregiver in coda a Lecce, davanti alla caserma Zappalà
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Lunedì 5 Aprile 2021, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 17:02

Non solo chi assiste i bambini con disabilità gravi: ieri in molte Asl è stato possibile vaccinare anche i caregiver di persone adulte con disabilità. La notizia, però, non ovunque è stata trasferita per le vie ufficiali, come è accaduto per esempio a Brindisi. A Lecce come a Taranto è andata avanti come passa parola, circolando velocamente in molte chat, al punto da aver alimentato il sospetto, almeno inizialmente, che si trattasse di una fake news. A dare conferma dell'allargamento della platea, infine, sono stati i centri vaccinali di Lecce e Taranto, dove l’affluenza degli aventi diritto è stata bassa e si è quindi deciso di vaccinare anche gli adulti beneficiari di legge 104 e i loro caregiver. Nel Salento la Asl non ha fatto alcuna comunicazione, generando dunque il caos fuori dalla caserma Zappalà, hub vaccinale del capoluogo.

A Lecce code sotto il sole

 

Si sono create code e assembramenti all'esterno della caserma Zappalà, con centinaia di persone pronte a dimostrare di avere il requisito per essere vaccinati: i militari hanno distribuito 600 biglietti per altrettante persone. La calura della giornata e la lunga attesa hanno anche provocato qualche malore, nonostante il sostegno dei militari presenti che hanno distribuito anche bottigliette d'acqua.

I numeri 

 

Nelle due giornate, Pasqua e Pasquetta, dedicate alle vaccinazioni di caregiver e familiari conviventi di under 16 con disabilità grave, sono state coinvolte circa 13mila persone in Puglia che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid. Complessivamente, invece, sono 659.503 le dosi inoculate dal 27 dicembre ad oggi, dato aggiornato alle ore 18.15.

La Asl Bari, dopo le circa 2.585 dosi di domenica, lunedì ha eseguito altre 4.039 somministrazioni a caregiver, ossia familiari, conviventi, tutori e affidatari, di disabili gravi minori di 16 anni.

A Bari nell'hub Fiera - uno dei 17 centri predisposti dalla Asl per la due giorni pasquale - solo ieri sono stati iniettati 474 vaccini Astrazeneca.

La nota della Asl di Brindisi

«Nella sessione straordinaria di Pasqua e Pasquetta - questo il messaggio circolato nella tarda mattinata per quanto riguarda Brindisi - potranno essere vaccinati anche caregiver e conviventi di persone con grave disabilità, ex articolo 3 comma 3 della legge 104 del 1992, con età superiore ai 16 anni. La macchina organizzativa predisposta dalla Asl per queste due giornate consente di estendere la categoria di soggetti che possono essere vaccinati anche ai caregiver e familiari conviventi di soggetti estremamente vulnerabili maggiori di 16 anni, inclusi gli anziani con gravi disabilità. I caregiver che vogliono vaccinarsi devono essere maggiorenni e non devono essere in condizione di fragilità». In realtà, hanno spiegato dalla Asl brindisina, non c'è stata alcuna apertura ufficiale: molto più semplicemente, chi assiste persone disabili - a prescindere dall'età di questi ultimi - e si è presentato nei centri vaccinali, ha comunque ricevuto la dose.

La polemica su Lecce

«La gestione del piano vaccinale in Puglia sta assumendo contorni grotteschi, a causa di una programmazione del tutto errata e di una mancanza di comunicazione che denunciamo da mesi, senza essere ascoltati dall'assessore Lopalco e dal presidente Emiliano che, certi di far bene, continuano imperterriti fino a sbattere di fronte al muro di una realtà molto amara per tutti i cittadini»: lo scrive Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani. «Quello che è accaduto ieri a Lecce merita non solo una riflessione seria ma una decisa condanna, perché nessuno riesce a spiegarci quello che realmente è successo. Davanti all'hub vaccinale della Caserma Zappalà dell'Esercito Italiano, a Lecce, abbiamo assistito a scene che mai si sarebbero dovute permettere in un periodo di pandemia in cui si raccomanda il distanziamento sociale ed il virus corre velocemente, intasando le terapie intensive».

La platea dei beneficiari del vaccino, infatti, è stata ampliata perché la risposta delle famiglie dei minori con grave disabilità, cui era stata dedicata la due giorni di vaccinazioni, è stata inferiore al previsto. Si è deciso quindi, non solo a Lecce, di vaccinare anche i caregiver di persone cui sono stati riconosciuti i benefici della 104. «Il problema serio è che la notizia, invece di essere veicolata sui canali ufficiali, programmando in maniera controllata le vaccinazioni - attacca Pagliaro - ha circolato sui social, via sms, via whattsapp e in pochi minuti è diventata virale, provocando un assembramento dinanzi alla caserma. Sotto al sole, alcuni seduti per terra, altri in fila, molti hanno rischiato persino un malore. Chi è riuscito, ha avuto la sua dose di vaccino in un viaggio della speranza che non merita ulteriori commenti, ma solo le scuse e risposte chiare da parte di Lopalco, che non può più trattare questi argomenti con sufficienza». «I risultati - conclude - sono sotto gli occhi di tutta e la Regione Puglia si dimostra ancora una volta impreparata di fronte alla gestione dell'emergenza sanitaria. Attendiamo chiarimenti dall'assessore e dal presidente Emiliano».


«Lunghissime code, sotto il sole, con la gente ammassata: le immagini del centro vaccinale di Lecce della caserma Zappalà parlano da sole. Ci domandiamo se sia un’organizzazione ammissibile, vista la totale assenza di misure di sicurezza per prevenire il contagio del Covid (proprio mentre ci si appresta ad essere vaccinati!) e se sia dignitoso far attendere ore e ore i cittadini per strada. Non è decoroso e noi chiediamo alla dirigenza di cambiare rotta immediatamente e istituire un’organizzazione degna di questo nome negli hub vaccinali»: lo scrive il consigliere regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta.

 

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