Vacanze "green": in Puglia un giro d'affari da 15 milioni l'anno

Vacanze "green": in Puglia un giro d'affari da 15 milioni l'anno
di Valeria BLANCO
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Sabato 17 Maggio 2014, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 11:01

Vacanze tradizionali sempre meno di moda. Almeno in primavera, quando il risveglio della natura e le grandi migrazioni degli uccelli offrono spettacoli da non perdere. Ecco perché i turisti che viaggiano in periodi diversi dall’estate scelgono sempre di più di pernottare negli agriturismi, a diretto contatto con la natura.

La classica vacanza negli alberghi cittadini, con finestra vista asfalto, magari abbinata al menu “acchiappaturisti” che nulla ha a che vedere con la tradizione enogastronomica locale, cede progressivamente il passo alla vacanza ecologica.

Cibo, territorio e paesaggio: questo il trinomio perfetto che sta conquistando una fetta sempre più ampia di viaggiatori. L’ecoturismo – così è stata battezzata la tendenza a scegliere pacchetti che prevedano escursioni alla scoperta di parchi, oasi e riserve naturali – continua a crescere, anche in Puglia.

I dati positivi registrati a Pasqua, sia sul fronte della ristorazione che su quello del pernottamento nelle strutture ricettive ubicate in campagna, autorizzano Coldiretti a fare previsioni ottimistiche per il 2014. L’aspettativa, basata anche su prenotazioni lente ma costanti, che dovrebbero portare verso il tutto esaurito nei mesi di luglio e agosto, è di raggiungere 12 miliardi di fatturato. È anche grazie a questa lenta ma inesorabile crescita delle richieste che il numero degli agriturismi in Italia, negli ultimi dieci anni, è aumentato del 57% ed ha raggiunto la cifra record di 20.474 strutture. La Puglia non fa eccezione, anche se il 47% degli agriturismi si trova al Nord, il 34% al Centro e appena il 19% nel Mezzogiorno. All’interno dei confini regionali sono attive circa 350 strutture: numeri non esagerati, ma che sono bastati per far conquistare alla Puglia una bella fetta di mercato. Le presenze registrate ogni anno negli agriturismi della regione, secondo Terranostra Puglia (associazione agrituristica della Coldiretti), sono 450mila, per un volume d’affari di circa 15 milioni di euro.

Escursionismo, mountain bike, equitazione e trekking, ma anche corsi di cucina e cucito: questo cercano i turisti che scelgono la campagna per qualche giorno di relax. Ancora meglio se la struttura offre pure una masseria didattica, dove i più piccini possano avere il loro primo incontro con gli animali della fattoria e il primo contatto con i prodotti della terra.

Al contrario di quello che si è portati a pensare, non solo gli anziani scelgono il relax della campagna. In Puglia, ad esempio, gli amanti della vacanza a contatto con la natura, sono per il 23,2% giovani tra i 16 e i 30 anni. Merito anche della comparsa delle prime strutture low-cost anche in questo settore, come ad esempio gli “agricamper”. Ma c’è anche un altro motivo per cui vale la pena di investire sempre di più su questo tipo di turismo: i dati Ecotour relativi al 2013 parlano di un aumento dei turisti stranieri, che hanno ormai raggiunto il 40% del totale degli ospiti nell’ecoturismo. Considerando che un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno, a fronte dei 65 spesi dal turista italiano, è chiaro che il giro d’affari che passa per questa tipologia di turismo non è da sottovalutare. Grandi opportunità per il territorio arrivano anche dalla vendita diretta dei prodotti della terra: il 40% delle aziende regionali vende prodotti propri ed il 20% vende prodotti biologici.

In Puglia – con i suoi due parchi Nazionali (Gargano e Murge), una decina di parchi regionali, le aree marine protette e le più di venti riserve – l’offerta naturale non manca. Trulli, gravine, frantoi ipogei e grotte costituiscono un patrimonio culturale di valore inestimabile e oggi sempre più apprezzato. L’offerta di sempre maggiori servizi, come sta accadendo negli ultimi anni, promette di attrarre verso l’entroterra una fetta sempre più ampia di vacanzieri.

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