Il flop delle Usca: attive solo 14 su 80. Mancano i medici

Il flop delle Usca: attive solo 14 su 80. Mancano i medici
di Vincenzo DAMIANI
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Lunedì 11 Maggio 2020, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:48
Solamente 26 medici di continuità assistenziale, le guardie mediche, hanno dato disponibilità a far parte delle Usca, le Unità speciali per le cure a domicilio dei pazienti Covid. Il dato è emerso ieri durante una riunione tra il direttore del dipartimento politiche della Salute, Vito Montanaro, e i rappresentanti dei medici di medicina generale: a due mesi dalla pubblicazione del bando, mentre in tutte le altre Regioni le Usca sono attive da settimane, la Puglia non riesce a trovare il bandolo della matassa.
Secondo le disposizioni nazionali, in ogni gruppo di lavoro deve esserci almeno un medico di continuità assistenziale, per venire fuori dalle sabbie mobili, la Regione ha fissato una sorta di ultimatum: se nei prossimi giorni non arriveranno altre adesioni, verrà cambiata la composizione delle Unità assistenziali inserendo gli infermieri.

Certamente non sarà possibile attivare le 80 Usca previste dal piano, i numeri sono troppo bassi: per questo motivo Montanaro ha annunciato che ogni Asl potrà costituire le Unità per macroaree e in relazione ai pazienti sottoposti a sorveglianza sanitaria. In sostanza, un accorpamento.
«Vogliamo attivare le Usca previste dal decreto, ma ad oggi solo alcune sono pronte a partire», ammette il direttore di dipartimento. «Sono pochi i medici della continuità assistenziale spiega che hanno aderito ai bandi delle Asl. Dovremo quindi nel caso integrare gli organici con strategie alternative, se le adesioni dei medici di continuità assistenziale dovessero essere insufficienti». Tutte le Asl hanno avviato la fase di formazione, dotando il personale dei necessari dispositivi di protezione individuale (mascherine, tute, occhialini), mezzi, strumenti, telefoni cellulari, farmaci. Le organizzazioni sindacali, nel prendere atto della minima partecipazione dei medici di continuità assistenziale, hanno preso l'impegno di sensibilizzare i loro colleghi.

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Questo è il quadro attuale: a Brindisi è stata attivata una sola Usca, a Taranto nessuna ancora, in provincia di Lecce da ieri ne sono a lavoro otto, a Bari nessuna, in provincia di Foggia sono cinque quelle in funzione, zero nella Bat. In totale, quindi, 14 su 80. Entrando nel dettaglio: in provincia di Brindisi l'unica Usca è stata attivata grazie all'adesione di sei medici liberi professionisti. Sono 110 i medici di continuità assistenziale in organico, di questi nessuno ha accettato di far parte delle Usca. «In questo frangente commenta il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone - ringrazio i medici di medicina generale, il segretario regionale Fimmg, Donato Monopoli, e il direttore del distretto di Francavilla Fontana, Franco Galasso». Sono 50 i pazienti positivi in isolamento domiciliare in tutta la provincia di Brindisi. A Taranto sono 25 i medici che hanno dato il loro via libera: 11 della continuità assistenziale, quattro corsisti della medicina generale e 10 medici abilitati. In questo momento, però, stanno ancora svolgendo i corsi di formazione. Le sedi sono tre: Moscati a Taranto, Mottola e San Giorgio Jonico. A Lecce 45 medici hanno sottoscritto i contratti, di questi solo nove sono medici della continuità assistenziale. Sono otto le squadre allestite che sono partite ieri, per decreto dovrebbero essere 16.

A Bari sono iniziati i corsi di formazione per 9 Usca: una a Palo del Colle/Auricarro, una ad Altamura, una a Grumo, una a Triggiano. Dal 15 maggio partiranno i corsi per Monopoli e Gioia del Colle. Dal 18 maggio dovrebbero essere attive le due Unità per Bari città e Palo del Colle. Gli organici andranno completati, qualche Usca non sarà a 12 ore ma per un solo turno. Il decreto prevede a Bari l'istituzione di 25 gruppi. A Foggia da ieri mattina ne sono in funzione cinque: Foggia, Torremaggiore, Troia, Vico e San Marco Lamis. Sono 32 i medici formati, solo sei sono provenienti dai medici delle continuità assistenziali della Asl Foggia. Da decreto, a Foggia dovrebbero essere allestite 12 Usca. Infine, nella Bat solo due medici di continuità assistenziale hanno accettato il contratto, al momento l'Asl non riuscirà ad attivare più di due Usca. Ogni Unità dovrebbe essere composta da cinque medici, ma vista la situazione c'è chi sta provvedendo ad allestirle con solo due professionisti, come sta avvenendo a Brindisi.

Per la fase 2 l'Aress l'Agenzia regionale per la Salute ha messo a disposizione una piattaforma digitale, unico ambiente virtuale in cui verranno integrati medici di medicina generale, specialisti, pazienti Covid da seguire a domicilio e schede epidemiologiche. La piattaforma di teleassistenza clinica è stata ribattezzata H-Casa, la nuova soluzione prevede l'uso di più strumenti.
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