Dopo la xylella, il fuoco: è strage di ulivi. Incendi, trenta segnalazioni al giorno

Dopo la xylella, il fuoco: è strage di ulivi. Incendi, trenta segnalazioni al giorno
di Valentina CHITTANO
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Martedì 4 Agosto 2020, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 13:34
Il più terribile degli elementi. Viene definito così il fuoco. E a leggere i numeri che lo riguardano appare evidente che non ci sia da scherzare. Sono infatti 1408 gli incendi divampati nelle aree rurali della provincia di Lecce dal 15 giugno ad oggi, quasi 30 al giorno, complici il caldo e il vento che fanno andare in fiamme sterpaglie e ulivi ormai secchi, probabilmente colpiti da Xylella.
Sono dati forniti da Coldiretti Puglia, sulla base del numero di interventi eseguiti dai Vigili del Fuoco di Lecce. «Molto rilevante è il problema sicurezza - denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - considerato che dal 15 giugno stanno arrivando ogni giorno fino a 30 chiamate al giorno alla sala operativa 115 dei Vigili del Fuoco di Lecce, oltre alle richieste di intervento alla Protezione Civile per spegnere gli incendi divampati nei campi abbandonati. Quanto sta accadendo è un segnale grave perché oltre al patrimonio olivicolo drammaticamente compromesso, è incalcolabile il danno d'immagine in Salento con gravi ripercussioni anche sul turismo».

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Dello scorso weekend è l'imponente incendio che ha visto distrutti oltre 10 ettari di terreno e al rogo più di 300 ulivi, nei pressi di Collemeto, sulla Statale 101. L'intervento della Protezione Civile di Galatina, supportata dai colleghi di Copertino e dai vigili della squadra antincendi boschivi di Lecce, è stato difficoltoso e durato oltre quattro ore. E ancora domenica, sempre gli uomini della Protezione Civile di Galatina sono stati i primi a raggiungere l'area nei pressi del distributore del metano sulla Galatina-Lecce dove altri numerosi ettari di terreno sono stati invasi dal fuoco, bruciando anche alberi da frutto.

«Per intervenire su un singolo albero andato a fuoco servono circa trecento litri d'acqua e la vastità e il numero degli incendi non è gestibile con gli scarsi mezzi ordinari che vigili del fuoco e protezione civile hanno a disposizione. La situazione è fuori controllo», insiste Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce che aggiunge quanto gli agricoltori abbiano chiesto nel tempo interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, «rimpalli di responsabilità e la mancanza di impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo e agrario gravemente compromesso. A distanza di 6 anni dal primo ulivo infetto su cui è stata conclamata la presenza della malattia, gli agricoltori salentini sono ancora ingabbiati e abbandonati al loro destino e ogni giorno al danno si aggiunge un'altra beffa».

Intanto dalla Protezione Civile arrivano appelli di coscienza e responsabilità a tutti, poiché l'incuria e la superficialità non sono un fatto che riguarda solo le istituzioni, ma chiunque abbia un minimo di senso civico e di amore per la propria terra. Vito Murrone, coordinatore del Nucleo di Protezione Civile di Galatina, afferma infatti che lo stato di abbandono in cui si trovano alcuni terreni di proprietà in cui si sono intervenuti, aggrava una situazione già molto delicata in un'estate infuocata come questa. Nel vero senso della parola.
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