Niente mascherine e vaccini ai 40enni: è assalto alla Serbia, “isola felice”. Cresce il turismo vaccinale. La console: «Subissata da richieste di pugliesi»

Niente mascherine e vaccini ai 40enni: è assalto alla Serbia, “isola felice”. Cresce il turismo vaccinale. La console: «Subissata da richieste di pugliesi»
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 16 Aprile 2021, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 13:53

«Centinaia di pugliesi mi hanno contattata chiedendomi informazioni per partire, dettagli sulla campagna di vaccinazione, su qual è l'iter. Sono stata subissata letteralmente. C'è un grande fermento e da quando si è sparsa la voce della Serbia come un'isola felice per le vaccinazioni, tantissimi cercano di raggiungere questa meta». Gabriella Gentile, console onorario della Serbia a Bari, di certo non si aspettava di essere sommersa da richieste per questo motivo. Che, nell'ultimo periodo, è diventato prioritario per tanti italiani che vogliono anticipare l'inoculazione. Per proteggersi e magari per avere una sorta di patente immunitaria per la prossima estate. E la Repubblica della penisola balcanica - ma iniziano a esserci anche altre realtà - diventa tra le più attrattive per questo turismo vaccinale. Relativamente vicina all'Italia, con grandi quantità di vaccini e una popolazione di numero poco maggiore a Lazio o Campania: 7 milioni di abitanti.

Quali vaccini sono disponibili


«In Serbia ci sono 5 vaccini disponibili: Pfizer, Moderna, Sputinik V, AstraZeneca e il cinese Sinopharm - spiega Gentile - Non facendo parte della comunità europea, la Serbia non ha dovuto sottostare ai vari accordi e si è mossa per tempo soprattutto con Cina e Russia con le quali già da anni ha rapporti commerciali intensi. È stato molto semplice trovare un accordo. Sono stati investiti 4,8 milioni di euro per quanto riguarda i vaccini e 2 milioni per la somministrazione». Insomma, un bel plafond che consente di essere generosi. Attenzione, però, tutto è nato non come esca per rimpolpare il turismo ma il senso era ben diverso. «È bene chiarire che la campagna vaccinale serba ha aperto al resto del mondo per motivi solidali. Innanzitutto, una premessa: avendo un vaccino che scade per esempio tra un mese, non ha senso tenerlo per sé e magari poi buttarlo. E allora il senso era primariamente aiutare i vicini di casa: mi riferisco al Montenegro che ha solo Astrazeneca con tutte le varie perplessità. Oppure a Bosnia, Slovenia e Macedonia in netta difficoltà nel reperire i sieri.

Siccome il principio è dell'immunità collettiva, perché tenerlo e non darlo agli altri? Ecco il perché dell'apertura».

I rapporti commerciali


Per quanto riguarda l'Italia, all'inizio la possibilità è stata concessa a coloro - e sono tanti - i quali avevano rapporti commerciali il paese balcanico. Gli italiani che per lavoro erano lì o comunque avevano costanti rapporti con il paese hanno potuto usufruire del vaccino. Uno spirito di cooperazione e la grande disponibilità di fiale hanno poi dato il via a un turismo vaccinale. Ora si è sparsa la voce e, complice le difficoltà italiane, in molti si stanno attrezzando. Occorre prenotare online sui siti governativi compilando il modulo - non proprio semplice visto che è in cirillico - in cui si dà la propria manifestazione d'interesse.
«Ho ricevuto davvero tantissime richieste da quando i media hanno iniziato a interessarsi a questo fenomeno - prosegue la console pugliese - certo non è facilissimo raggiungere la Serbia. Serve chiaramente la prenotazione del vaccino e comunque dei validi e comprovati motivi perché le frontiere sono chiuse. La vaccinazione con i vaccini approvati dall'Ema (AstraZeneca, Moderna e Pfizer) è riconosciuta previa convalida dalle autorità italiane competenti». Ma sono anche in tanti che vogliono lo Sputnik, il vaccino russo che tanto sta facendo discutere anche nel circo della politica.


Fino al 30 aprile, comunque, non ci sono voli diretti per Belgrado: bisogna fare scalo aereo via Zurigo o via Francoforte. Successivamente, tornerà disponibile il volo diretto da Roma. E iniziano a sbucare diverse agenzie che organizzano appositamente viaggi in auto o voli charter. «Molti pugliesi continuano a chiedere notizie - conclude Gabriella Gentile - Attualmente in Serbia stanno vaccinando la fascia dei 40enni. Sono a un ottimo punto: considerano di raggiungere immunità di gregge a luglio. È tutto aperto, si esce senza mascherina. Un'oasi felice, insomma, sulla scia di quello che è successo in Israele».

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