Dicembre primaverile ma il turismo va a rilento: poche prenotazioni per Natale. Attesa per il Capodanno

Dicembre primaverile ma il turismo va a rilento: poche prenotazioni per Natale. Attesa per il Capodanno
di Rita DE BERNART
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 10:28

Ci si aspettava di più: dicembre in Puglia, dal punto di vista del turismodelude le aspettative. Per Capodanno però qualcosa si muove. Le avvisaglie c'erano state già nella prima settimana del mese: poche prenotazioni e poche richieste da parte di turisti individuali e gruppi organizzati sia per il ponte dell'Immacolata che per i giorni di Natale. Più fermento invece per Capodanno che, da sempre, tira di più: non ci sarà il pienone registrato nel 2019 ma i numeri, secondo le previsioni, saranno buoni. In alcuni casi si parla di una media del 70% di occupazione: si tratta di soggiorni molto brevi, da due o al massimo tre pernottamenti e, in alcuni casi persino di una sola notte, legati ai festeggiamenti della notte di San Silvestro. «Dicembre è forse il primo mese al di sotto delle aspettative».

Le previsioni


Qualcuno si concederà un piccolo tour del territorio, per visitare le località e le attrazioni principali e poi immergersi nei vari cenoni e veglioni organizzati per l'ultima notte dell'anno; altri arriveranno direttamente il 31 e andranno via dopo il pranzo dell'uno gennaio. Una lieve inversione di tendenza rispetto ad una stagione molto lunga che ha fatto registrare presenze turistiche importanti fino a metà novembre.

Il 2022 infatti in generale è stato considerato un buon anno a partire da aprile; le attese e il clima di entusiasmo registrato intorno alla destinazione Puglia, in un primo momento, hanno fatto sperare che anche dicembre tornasse a i trend pre pandemia. La situazione contingente però ha inevitabilmente influenzato le tendenze: Si esce poco la sera, compreso quando è festa, direbbe Dalla. Ma sostengono molti operatori- ha influito anche l'assenza di eventi a tema di grande interesse. Da Bari a Lecce la fotografia è analoga. L'inflazione e il caro prezzi incide anche nel settore turistico; così come avviene per la ristorazione e per il commercio, in questo periodo prevale forse la tendenza a risparmiare.

Si risparmia sui regali di Natale, ridotti all'essenziale, sugli acquisti in genere, su cene e pranzi fuori e si viaggia meno, in controtendenza rispetto a quanto accaduto nei mesi passati. «Eccetto che per il 31 e per i pranzi delle feste, che si vendono anche ai cittadini del posto commenta Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi- si percepisce una certa lentezza nelle prenotazioni e nei flussi, si sta concretizzando quanto già ipotizzato a inizio mese. La flessione dei consumi si ripercuote anche sul turismo ma c'è da dire però anche che molta gente sta tornando a spostarsi verso le mete classiche del periodo come la montagna o le destinazioni calde. Si muove qualcosa per capodanno, piccoli soggiorni, ma siamo lontani dalle performance del 2019. Il turismo cambia di continuo e occorre fare delle riflessioni; intanto aumentare i collegamenti che in questo periodo sono molto ridotti e provare a sostenere alcune tratte almeno fino a dicembre. Le conseguenze a catena altrimenti sono queste: alberghi chiusi e pochi flussi; e poi ragionare su una programmazione a medio e lungo termine. Buone però già le prospettive per la nuova stagione soprattutto per quanto riguarda il mercato straniero». Pochi i collegamenti, soprattutto per l'aeroporto del Salento, ma manca anche una programmazione di eventi che faccia da calamita per la clientela estera.

I numeri del Capodanno


«Per Capodanno ci avviciniamo ai numeri del 2021, con una occupazione intorno all'80% ma il mese in sé è stato sotto le aspettative spiega Cosimo Ranieri, presidente di Confindustria turismo Bari-Bat. Ci avvicineremo ma tuttavia non saremo sui numeri del 2019, anno in cui c'era stata una vera esplosione di presenze anche fino all'Epifania. Forse dicembre è il primo mese, da aprile in poi, a deludere. Mancano eventi capaci di attrarre i turisti e quelli che ci sono, spesso, se pur ben organizzati sono indirizzati prevalentemente alla comunità locale. Abbiamo lavorato benissimo fino a metà novembre, la stagione si è allungata ma c'è ancora una forte stagionalizzazione, in parte legata alla pandemia. Ora saranno dei mesi difficili per le aziende annuali ma ci auguriamo di poter arrivare al 2023 con meno preoccupazioni e che sia non solo l'anno della vera ripartenza ma anche quello in cui si ricomincia a crescere; è importante ripartire subito a marzo, si deve lavorare con l'obiettivo di allungare il più possibile». Si confida tuttavia ancora in un po' di last minute, ma in ogni caso c'è una tendenza che si riflette in tutti i segmenti: meno vacanze, soggiorni brevissimi, meno viaggi di lavoro e pochi eventi aziendali.
«Dicembre è stato molto spento ma per Capodanno lavoreremo con i gruppi soprattutto, sia italiani che stranieri, francesi in particolare dice Giancarlo De Venuto, neopresidente di Asshotel Puglia. Per fortuna qualcosa per quei giorni c'è ma con non poca difficoltà, considerato la mancanza di collegamenti e i pochi voli per Brindisi. Si tratta di brevi soggiorni finalizzati a partecipare ai cenoni e festeggiare il nuovo anno. Due o tre pernottamenti al massimo; qualcuno fa un piccolo tour del territorio e poi si immerge nei festeggiamenti. Ma in generale c'è poco movimento, si sono ridotte anche le cene e gli eventi aziendali».
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