Il turismo torna a sorridere: da gennaio a luglio arrivi in aumento del 45% rispetto al 2020

Il turismo torna a sorridere: da gennaio a luglio arrivi in aumento del 45% rispetto al 2020
di Oronzo MARTUCCI
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Venerdì 10 Settembre 2021, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 14:54

I dati relativi agli arrivi dei primi 7 mesi dell’anno dell’Osservatorio regionale sul turismo e con riferimento al 70 per cento circa delle strutture di accoglienza confermano l’attrattività della Puglia per quanto riguarda il mercato nazionale, con segnali di ripresa di quello internazionale dopo il blocco quasi totale verificatosi lo scorso anno a causa della pandemia. Anche le rilevazioni relative ad agosto confermano che la Puglia è tra le mete più ambite, con una tendenza in crescita che lascia ben sperare anche per i mesi di settembre e ottobre.

I DATI 
I dati elaborati dall’Osservatorio Regionale sul Turismo fanno riferimento a un incremento del +45% degli arrivi (1.327.000) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A giugno gli arrivi sono più che raddoppiati rispetto al 2020 (+125%) e luglio segna invece il +40%. A luglio i flussi turistici hanno superato quelli dello stesso mese del 2019, prima che si scatenasse la pandemia, con un incremento del +1,5% sul totale e del +11,5% sugli arrivi nazionali. I flussi nazionali sono cresciuti del 40% rispetto al 2020, per via soprattutto del movimento dei pugliesi in Puglia, e degli arrivi provenienti da Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Veneto. La crescita degli arrivi degli stranieri è stata dell’82% rispetto al 2020. Ma gli stranieri lo scorso anno furono davvero pochi.
Nel mese di luglio 2021 gli arrivi registrati sono stati (con riferimento al 70 per cento delle strutture che hanno comunicato i dati all’Osservatorio) 679.000, divisi tra 562.000 italiani e 118.000 stranieri.

Nelle strutture alberghiere hanno trovato accoglienza 318.000 italiani e 58.000 stranieri, in quelle extra alberghiere (B&B, case vacanza e villaggi turistici) 245.000 italiani e 60.000 stranieri.

LE METE PREFERITE
Le aree turisticamente rilevanti verso le quali si sono orientati i turisti nel 2021 sono la provincia di Lecce (Lecce città, Otranto, Gallipoli) con una aumento di 109.000 arrivi in più rispetto al 2020 e a seguire il Gargano (Vieste, Peschici, San Giovanni Rotondo) con un aumento di 104.000 arrivi. Vi è stato un balzo consistente anche della provincia di Bari (Bari, Monopoli, Polignano a Mare in particolare) con 86.000 arrivi in più rispetto al 2020. Buoni anche i dati della provincia di Brindisi (Fasano, Ostuni, Carovigno) con un aumento di 57.000 arrivi, di quella di Taranto (Taranto città, Castellaneta Marina e Martina) con 37.000 arrivi in più e la provincia Bat (in particolare Trani Barletta, Biseglie) con 18 mila arrivi in più. In percentuale gli arrivi della provincia di Lecce corrispondono al 29% del totale della Puglia (nel 2019 corrispondevano al 25%), quelli della provincia di Foggia sono il 26 per cento (22% nel 2019). A Bari gli arrivi sono il 22% del totale a fronte del 29% del 2019, a Brindisi l’11% (12% nel 2019), a Taranto l’8% (nessuna variazione), nella Bat il 4% (con fermando il dato del 2019).
Il settore alberghiero è stato scelto dal 61 per cento dei turisti, quello extra alberghiero dal 39 per cento. Gli arrivi nelle strutture extra lusso (5 stelle e 5 stelle lusso) nei primi 7 mesi del 2021 sono stati 33.000, in crescita del 54,1% rispetto al 2020; gli alberghi a 4 stelle hanno avuto 477.000 arrivi (più 44,5), gli altri alberghi 238.000 (più 31,8%). Per quanto riguarda il settore extra alberghiero la crescita più consistente si è verificata con gli affittacamere (74.000, più 56,8 per cento), agriturismi (60.000, più 69,6) e i villaggi turistici (66.000, più 69%), B&B (132mila, più 45%).
In merito all’attrattività dell’offerta turistica risulta confermato l’interesse dei turisti per mare e spiagge (la scelta di 8,8 su 10), con un aumento di interesse per i percorsi enogastronomici (8 su 10) e per l’artigianato.
La Puglia è tra le regioni italiane la seconda (dopo la Toscana) come scelta per praticare il lavoro a distanza. Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia , sottolinea che “dopo un Ferragosto da tutto esaurito, che ha visto le nostre spiagge tra le preferite dai turisti italiani, alberghi pieni e un boom delle seconde case, anche le settimane successive ribadiscono il trend: la Puglia è stato il luogo da non perdere dell’estate 2021, come hanno scritto anche testate straniere come The Times.co.uk o Figaronautisme.fr. 
La Regione intende avviare il confronto con le forze sociali in vista dell’autunno e del 2022, proprio per far fronte ad alcune criticità che sono state segnalate da operatori e turisti nei mesi scorsi. Dai dati della società di consulenza Swg emerge che in prospettiva ci sarà una inversione di tendenza. Una parte consistente dei turisti oggi orientata a scegliere la Puglia pensa per il 2022 a una metà estera (37%, più 13% rispetto al dato nazionale). Anche le abitudini di viaggio tenderanno a cambiare. Emerge nei turisti una crescita dell’attenzione per l’igiene (47%), un minore interesse per la movida (35% di interesse, con 12 punti in più rispetto al campione nazionale). Anche di questo si dovrà discutere negli incontri tra operatori turistici e Regione. I turisti italiani cominciano a pretendere di più, ancor di più pretenderanno quando potranno andare all’estero liberamente. La bellezza del mare e del paesaggio vanno bene, ma il fracasso e la mancanza di igiene possono giocare brutti scherzi.

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