Sblocca-Trivelle, Maraschio a Lecce: «Il territorio sia compatto, così orienteremo le scelte del Governo»

Sblocca-Trivelle, Maraschio a Lecce: «Il territorio sia compatto, così orienteremo le scelte del Governo»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:03

«Partiamo dai territori per creare consapevolezza su ciò che accade. Chiederò un appuntamento al ministro Pichetto Fratin e da questi tavoli emergerà una linea che dovrà essere condivisa con i consiglieri regionali». 
Lo ha detto Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente della Regione Puglia, che ieri nella sede leccese, ha tenuto un primo incontro sulle trivelle con gli amministratori delle comunità pugliesi della provincia di Lecce e Brindisi insieme a rappresentanti del mondo scientifico e dell’associazionismo. L’obiettivo è creare un fronte comune per impugnare il decreto ma nel contempo tentare anche un approccio dialogante, che faccia sentire le ragioni del territorio.
«Mi auguro che su certi temi non si arrivi allo scontro - ha proseguito Maraschio - e che la premier possa riorientare il governo verso scelte di tutela dell’ambiente». All’appello lanciato dall’assessora nel primo tavolo (il prossimo sarà lunedì a Bari con i rappresentanti del resto della Puglia) hanno risposto numeri amministratori, tra cui il primo cittadino di Brindisi Riccardo Rossi e quello di Lecce, Carlo Salvemini, che è anche delegato Anci per l’energia e i rifiuti. Ma c’erano anche la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva (sindaco di Gallipoli). Nonché i rappresentanti di Wwf e Lega Tumori. L’obiettivo è creare un fronte comune in difesa del territorio e fornire delle informazioni chiare sui danni che queste attività estrattive provocheranno alla Puglia. 
 

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La posizione della scienza

In videoconferenza infatti il biologo Ferdinando Boero, già ordinario di Biologia Marina all’Università del Salento, e oggi chair alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli che per oltre 30 ani ha lavorato in Puglia.

Boero diede una mano al governo Renzi quando si trattò di studiare lo “Sblocca trivelle” e già in quell’occasione segnalò i problemi che prospezioni e trivellazioni potevano creare a un sistema delicato come il Bacino Mediterraneo. «Ma purtroppo - spiega - quelle valutazioni non sono mai state davvero recepite dai decisori». «Con il Pnrr e l’adesione alla Transizione ecologica - prosegue Boero - l’Italia deve rispondere anche del benessere Marino che vede tra gli indicatori il rumore, quindi l’Air gun (il potentissimo ecoscandaglio che manda impulsi sonori sul fondale) ha un impatto enorme, anche e soprattutto sui cetacei, stanziali nel golfo di Taranto. Ma tra gli indicatori di benessere marino c’è anche l’integrità delle coste, che ovviamente sono messe a repentaglio dalle trivellazioni. Senza contare il disastro nel piccolo Mare Nostrum in caso di incidenti e sversamenti. «Io non sono per il “no a tutto” - ribadisce il biologo che a suo tempo si espresse a favore di Tap ritenendola adatta al periodo di transizione verso le rinnovabili -: sono del tutto favorevole anche all’eolico off shore». Un punto di vista condiviso anche dal sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, tra i più agguerriti detrattori delle trivelle, anche a causa del diretto interessamento della costa al largo della sua città e fermo sostenitore dell’eolico: «Le aziende che sono venute a parlarci prospettano un sistema industriale che porterebbe 1500 posti di lavoro in 4 anni e 400 spalmati nei 30, un percorso virtuoso da tutti i punti di vista. Che facciamo? Abbandoniamo questo approccio per tornare al passato sulla base degli interessi delle multinazionali?». 

La rabbia dei territori


Di qui la chiamata alla politica: «Cosa fanno gli esponenti del governo che in Puglia erano tutti schierati contro le trivellazioni?», si chiede Rossi. Identico l’orientamento del presidente della Provincia leccese Minerva e della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone che assicura: «La Regione si è già espressa all’unanimità contro le trivelle e continuerà a fare la sua parte». Anche se nelle scorse ore Fratelli d’Italia ha già preso le distanze dalla protesta.
Ma Maraschio va avanti: «Chiederò un appuntamento al ministro Pichetto Fratin e da questi tavoli di consultazione sul territorio emergerà una linea che dovrà essere condivisa con i consiglieri regionali, partendo da una mozione anti trivelle che è già stata approvata – conclude l’assessora – e dai parlamentari che hanno a cuore il tema. Il territorio sia compatto, così orienteremo le scelte del Governo verso la tutela dell’ambiente e del mare». Del team tecnico/scientifico, oltrea Boero, faranno parte anche Vito Felice Uricchio, direttore dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Angelo Tursi, professore ordinario di Ecologia applicata presso l’Università di Bari. 
Il prossimo appuntamento sarà lunedì alle 11 presso la sede della Regione Puglia a Bari, con gli amministratori delle comunità pugliesi della provincia di Bari, Foggia, Bat e Taranto.

Cosa dice il decreto

L’oggetto dei tavoli di consultazione riguarda la conversione in legge del decreto legge 176/2022 “Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica [Aiuti - quater]”, che prevede la possibilità di realizzare nuovi pozzi di estrazione di idrocarburi gassosi nella fascia 9- 12 miglia nautiche, oggi vietati dall’art. 6 comma 17 del Testo Unico Ambientale”.

“Una scelta che va nella direzione opposta a quella auspicata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dai programmi dell’Unione Europea – sottolinea sempre l’assessora - i nostri mari di Puglia, il Mar Ionio e il Mare Adriatico, hanno un ruolo cruciale nel funzionamento dell’intero Mare Mediterraneo orientale. Si tratta di un mare molto pescoso, proprio per le caratteristiche ecologiche che lo rendono particolarmente produttivo. Un mare che è una risorsa, a più livelli, per tutta la comunità pugliese e che ora è drammaticamente minacciato”.

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