Il ministro Guidi a Emiliano: «Polemiche pretestuose. Nessuna trivellazione a ridosso delle Tremiti». La replica: faremo ricorso

Il ministro Gianluca Galletti, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il ministro Federica Guidi
Il ministro Gianluca Galletti, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il ministro Federica Guidi
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 21:18

E' sempre più guerra tra governo e Regione, soprattutto sul fronte delle trivellazioni in mare. E dopo il via libera alle ricerche di petrolio al largo delle Isole Tremiti, il ministro dello Sviluppo economico risponde duramente al governatore pugliese Michele Emiliano: “Un polverone pretestuoso e strumentale: non c’è nessuna trivellazione”. Così il ministro definisce le polemiche a proposito dei permessi di ricerca offshore nell’ Adriatico: non si prevede infatti - spiegano dal ministero - "alcun tipo di perforazione e quei permessi riguardano una zona di mare ben oltre le 12 miglia dalla costa e anche dalle isole Tremiti".

Solo "prospezione geofisica". “Il permesso di ricerca concesso alla società Petroceltic – spiega il ministro Guidi – riguarda soltanto, e in una zona oltre le 12 miglia, la prospezione geofisica e non prevede alcuna perforazione che, comunque, non potrebbe essere autorizzata se non sulla base di una specifica valutazione di impatto ambientale. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano conosce benissimo i termini esatti della questione che a suo tempo gli è stata accuratamente rappresentata dal Ministero dello Sviluppo economico”.

Il ministro Guidi si dice infine “attonita” per alcune recenti dichiarazioni di esponenti politici, e il riferimento è chiaramente a Emiliano: “La legge di Stabilità, venendo incontro alle richieste referendarie, ha escluso qualsiasi nuova ricerca entro le 12 miglia dalle coste. Il permesso alla Petroceltic non ha quindi nulla a che vedere con la legge di Stabilità visto che si tratta di ricerche al di fuori del limite delle 12 miglia”. E comunque, ribadisce il ministro, “nessun altro permesso di ricerca, in nessun’altra parte del Paese, è stato rilasciato alla vigilia dell’approvazione delle legge di Stabilità”.

La replica di Emiliano. "La Regione Puglia presenterà ricorso per conflitto di attribuzione con riferimento al modo in cui l’emendamento alla legge di stabilità presentato dal Governo ha inciso sullo Sblocca Italia: non assecondando la volontà referendaria, ma in senso opposto": lo dichiara il presidente Emiliano con riferimento alle autorizzazioni alle ricerche di idrocarburi nel mare Adriatico e Ionio. E con riferimento alla nota del ministro Federica Guidi precisa: "Della questione in generale sono ben informato visto che è da luglio scorso che stiamo portando all'attenzione del ministero e del governo le ragioni a tutela del nostro mare. Ma in nessuna occasione sono stato avvisato dal ministero dello sviluppo economico che in data 22 dicembre 2015 sarebbe stata concessa la dodicesima autorizzazione alle prospezioni finalizzata alla ricerca di idrocarburi in Puglia. Anzi, le interlocuzioni tra il governo e le regioni che hanno chiesto il referendum erano nel senso di ritirare tutte le autorizzazioni concesse fino a quel momento. L'autorizzazione del 22 dicembre, pertanto, contraddice tali propositi sui quali si era tentata una riconciliazione tra governo e regioni. La posizione delle regioni italiane che hanno chiesto il referendum è chiara dal primo momento ed è contro le ricerche petrolifere nel mar Adriatico e Ionio mediante la tecnica dell'Air-gun, fortemente invasiva e pericolosa per l'ambiente.

La posizione del governo invece non è ancora chiara. Vogliono accogliere la volontà referendaria attraverso emendamenti alla legge vigente? Se è così lo facciano senza concedere altre autorizzazioni e revocando quelle già concesse . Altrimenti deve essere il popolo italiano attraverso il referendum a pronunciarsi".

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