«Torno a impegnarmi per le elezioni: istanze di sinistra nella coalizione»

Leo Caroli
Leo Caroli
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Martedì 8 Ottobre 2019, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 09:19

Leo Caroli, presidente task force regionale per l'occupazione: vuole candidarsi alle Regionali? Sarebbe un ritorno, dopo l'esperienza da assessore regionale in epoca vendoliana.

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«Di sicuro c'è la volontà di tornare a impegnarmi per un progetto politico, a conclusione di questi anni nella task force. Io - vendoliano, chiamato a dirigere l'unità di crisi da tecnico - mi rendo conto che molte delle decisioni e soluzioni adottate sono frutto oltre che di competenza tecnica ed esperienza anche di scelte che attengono alle politiche del lavoro e di sviluppo. Ecco, ora l'obiettivo è dare continuità a tutto questo da vendoliano, da umanista del lavoro. Soprattutto in un momento in cui la politica sembra premiare solo la frase a maggior effetto: c'è bisogno di un argine, rappresentato da chi ha le sensibilità del mondo da cui provengo, ci vuole un approccio solidale, inclusivo, valori che rischiano di perdersi se tra le forze di governo nazionale e regionale mancano chi li rappresenta e incarna. Un governo di centrosinistra non potrà essere realmente tale se non si dà spazio a queste istanze, che voglio concorrere a rilanciare».
Sa già con quale lista o partito?
«È un percorso da costruire. Sicuramente lo farò muovendo dalla sinistra in cui ho militato, e poi i movimenti, le associazioni, tutto quel mondo che non trova risposte nel Pd».
L'attuale centrosinistra è incapace di rispondere a queste esigenze?
«Ritengo che Emiliano stia facendo bene e che ci sia bisogno di completare questo percorso, soprattutto su lavoro, ambiente, salute. Ma non si può prescindere da una presenza significativa della sinistra e di tutto quel mondo a cui facevo riferimento e non adeguatamente rappresentato: ci vuole un contrappeso, insomma. E c'è bisogno di partire non dalle primarie, comunque indispensabili, ma soprattutto dalla discussione sul progetto di governo regionale arricchendolo di ulteriori sensibilità per rafforzarlo, dando continuità con Emiliano».
Parteciperà all'iniziativa del 12 ottobre organizzata da La Giusta causa e da altre espressioni di sinistra?
«Innanzitutto il 9 parteciperò a Brindisi all'iniziativa di Sinistra italiana e da È viva perché ci sono specificità brindisine di cui discutere, e il 12 sarò anche all'assemblea di Bari».
Perché parla di specificità brindisine?
«La mia idea è quella di elaborare un piano per tutto il Salento. Partendo da alcuni dati. Lecce dà formidabili segnali di ripresa: su 4,2 miliardi di investimenti 2014-2020 il 40% è in innovazione e ricerca, e se a Brindisi ci sono 1.084 istanze di accesso a misure di sostegno, a Lecce sono più del doppio. Mi chiedo: cosa succede a Lecce, e cosa manca a Brindisi? Intanto una rappresentanza adeguata nelle istituzioni, non c'è un assessore brindisino. E poi: se ai dati sopracitati accoppio i numeri sulle crisi alla task force, molte delle quali brindisine, giungo alla conclusione che Lecce ha trovato la via d'uscita dello sviluppo sostenibile e Brindisi deve ancora trovare la propria strada. Gli investimenti sono soprattutto della grande industria e della rete delle pmi, ma esiste a Brindisi un luogo istituzionale dove tutti gli attori che governano questo processo sanno di investimenti, ricadute, opportunità? Brindisi non ha ancora scelto, tutti dicono che il futuro per quel territorio è l'ambiente: ma come? Cosa significa decarbonizzazione? Chi la fa? Si chiude Cerano? Arriveremo impreparati al conflitto lavoro-ambiente?».
Qualcosa da rimproverare a Emiliano ce l'avrà. Manca una visione di lungo periodo?
«Sono state messe in campo misure straordinarie, su lavoro e sviluppo. Un appunto? Vorrei si completasse subito il percorso che porterà la Cittadella di Brindisi a diventare riferimento per innovazione e ricerca in campo ambientale: il rilancio passa da lì, da questa scelta di fondo».
Lei però annuncia un impegno politico quando è ancora in una postazione tecnica...
«Voglio impegnarmi a mettere insieme un mondo che rischia di restare lontano, sfiduciato. Il che non significa automaticamente candidatura, vuol dire solo contribuire a consolidare un progetto, magari per dare a Brindisi un rappresentante di governo».
F.G.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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