Assessori e consiglieri regionali riavranno l'assegno di fine mandato

Assessori e consiglieri regionali riavranno l'assegno di fine mandato
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 22:47 - Ultimo aggiornamento: 22:50

«A far data dal primo gennaio 2013, a coloro che hanno ricoperto le cariche di consigliere regionale o di componente della Giunta regionale, spetta l'assegno di fine mandato anche se cessati dalla carica nel corso della legislatura. L'indennità non spetta in caso di annullamento dell'elezione»: è quanto inserito in un emendamento, firmato da tutti gli otto capigruppo del Consiglio pugliese e approvato in Aula durante l'ultima sessione prima della pausa estiva.

L'emendamento

L'emendamento reintroduce il diritto, abolito otto anni fa, ad una sorta di liquidazione per i consiglieri regionali pugliesi. «L'ammontare dell'indennità - si legge - è fissato nella misura dell'ultima mensilità dell'indennità di carica lorda percepita moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato». Contro l'emendamento approvato si è scagliata la consigliera regionale del M5S, Antonella Laricchia, assente per motivi personale durante il Consiglio regionale: «Trovo scandaloso - dice - aver reintrodotto dopo 8 anni la liquidazione per i consiglieri regionali, per giunta con un emendamento presentato all'ultimo momento in Aula.

Se fossi stata presente durante quella seduta avrei votato no e avrei denunciato quanto stava accadendo. L'unanimità di cui si parla è quella dei consiglieri presenti, ma io non ero tra quelli. Già nella scorsa legislatura avevano provato a reintrodurre il trattamento di fine mandato, non riuscendoci. Non si tratta di una normale liquidazione, come stanno cercando di far passare, dal momento che i soldi saranno versati solo dalla Regione, mentre normalmente sono i lavoratori ad accantonare una quota mensile del loro stipendio per il Tfr».

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