Terrorismo internazionale: arrestato un giovane pugliese

Terrorismo internazionale: arrestato un giovane pugliese
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:06

Un giovane pugliese di 23 anni, accusato di "arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa", è stato arrestato nelle ultime ore dalla Polizia nel Barese.

L'avvio delle indagini

Le indagini sono partite l'anno scorso quando gli agenti della Digos hanno avviato sul web ambienti suprematisti e di estrema destra, collegati al canale telegram "Sieg Heil", utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e pronto a compiere imprecisate azioni violente. Dichiarazioni ritenute attendibili, visto che in casa il 23enne aveva anche delle armi. 

L'arrestato

L'arrestato è Luigi Antonio Pennelli, 23 anni, originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Bari Paola Angela De Santis su richiesta del procuratore Roberto Rossi, del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto Ignazio Francesco Abbadessa.

 

La volontà di procurarsi armi

Dalle indagini è emerso che il ragazzo faceva parte dell'organizzazione terroristica suprematista statunitense The Base. Il giovane aveva manifestato la volontà di procurarsi armi, nonché la capacità di costruire "ghost gun" da realizzare in prospettiva attraverso l'acquisto di una stampante 3D.

Entrato in contatto con il leader dell'organizzazione terroristica, il 23enne è stato indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi. del sodalizio anche in Italia ed affinché lo stesso proseguisse nell'attività di proselitismo sul territorio nazionale.

Le indagini sono state particolarmente complesse, perché anche durante la perquisizione in casa gli investigatori hanno dovuto "combattere" contro le contromisure adottate dal giovane per garantire la sicurezza delle proprie comunicazioni.

Era pronto al sacrificio estremo

È stato riscontrato che l'indagato, agendo in Italia come Lone Wolf, era pronto al sacrificio estremo a difesa della razza bianca, presentandosi come unico referente del movimento sul territorio nazionale tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale. Aveva costruito la propria identità informatica come 'Comandante della Base', primo caso in Italia. Diffondeva il materiale propagandistico del gruppo rimodulandolo e traducendolo in lingua italiana e aveva creato un'entità composta da 3-4 membri secondo i dettami del sodalizio organizzandone l'attività sul web e proponendosi in prima persona per l'esecuzione di azioni violente.

Le armi: carabine e mazze da baseball

In casa del 23enne sono state trovate delle armi, sequestrate nel corso della perquisizione domiciliare.

Nel dettaglio, trovate due mazze da baseball, di cui una con segni delle SS naziste; una carabina, contenuta in una scatola su cui sono riportati i nomi di Luca Traini, autore dell'attentato di matrice neofascista avvenuto il 3 febbraio 2018 a Macerata dove rimasero ferite a colpi di pistola sei persone di origine sub-sahariana, e «Breivik Eroe», con riferimento a Anders Behring Breivik, terrorista norvegese autore della strage sull'isola di Utoya il 22 luglio 2011 in cui furono uccise 77 persone.

Altri nomi riportati sulla scatola fanno riferimento a Brendon Harrison Terrant responsabile di attacchi terroristici di matrice islamofoba avvenuti il 15 marzo 2019 a Christchurch in Nuova Zelanda nella moschea di al Noor e presso il centro islamico di Linwood dove morirono 50 persone.

Allarmanti sono le ricorrenze, spiegano gli inquirenti, tra questo materiale e quello utilizzato da Payton Gendron, statunitense di 18 anni, autore dell'attentato commesso a Buffalo (Usa) il 14 maggio scorso, quando ha assassinato dieci persone ferendone tre sparando in pieno centro cittadino.

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