Escort per l'ex premier Berlusconi, prescritte 14 delle 24 imputazioni: ridotta la condanna di Tarantini, niente sconti all'“ape regina”

Gianpaolo Tarantini in Tribunale
Gianpaolo Tarantini in Tribunale
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 17:20
La Corte di Appello di Bari ha ridotto a 2 anni e 10 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa (dai 7 anni e 10 mesi inflitti in primo grado), la condanna nei confronti di Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore barese imputato per aver portato tra il 2008 e il 2009 escort nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

I giudici, presidente Marcello De Cillis, hanno dichiarato la prescrizione di 14 delle 24 imputazioni contestate a Tarantini, confermando la penale responsabilità per dieci episodi di reclutamento e favoreggiamento della prostituzione. Hanno riconosciuto le circostanze attenuanti generiche, escluse dal Tribunale di Bari nella sentenza di primo grado, equivalenti alla contestata aggravante delle più donne reclutate. 

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La Corte di Appello ha confermato, invece, la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione nei confronti di Sabina Began, «l'ape regina» dei party berlusconiani, difesa dall'avvocato Fabrizio Siggia, imputata con Gianpaolo Tarantini e altre due persone nel processo sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 nelle residenze di Silvio Berlusconi. I giudici hanno inoltre dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati nei confronti dell'amico di Tarantini, Massimiliano Verdoscia, difeso da Ascanio Amenduni e Nino Ghiro. Hanno, infine, assolto il pr milanese Peter Faraone, difeso dall'avvocato Andrea Locatelli, dall'accusa di aver reclutato Barbara Guerra «perché il fatto non sussiste» e hanno dichiarato la prescrizione degli altri reati a lui contestati. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni. 

«Prendo atto della sentenza, ma rimane ferma l'intenzione di sostenere con il ricorso in Cassazione, le questioni giuridiche in ordine alla insussistenza di danni derivanti dalle condotte contestate, fondamentale per riconoscere l'insussistenza del reato». Lo dichiara l'avvocato Nicola Quaranta, difensore di Gianpaolo Tarantini, a margine della sentenza con la quale la Corte di Appello di Bari ha ridotto da 7 anni e 10 mesi a 2 anni e 10 mesi la condanna inflitta nel processo escort. «In ogni caso - prosegue il legale - la Corte ha comunque adeguato la pena alla effettiva gravità dei fatti per i quali Tarantini è stato riconosciuto colpevole, che il Tribunale aveva sanzionato in maniera eccessiva. Infatti nel riconoscere le attenuanti generiche, la Corte avrà senz'altro apprezzato la personalità di Gianpaolo Tarantini, per il quale queste vicende del 2009 costituivano, in termini cronologici, gli ultimi fatti contestati dalla Procura». «Ovviamente - conclude Quaranta - bisognerà attendere la lettura delle motivazioni sulle numerose questioni che erano state poste all'attenzione della Corte, sulla insussistenza del fatto e sul trattamento sanzionatorio».
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