Tap e raddoppio, Pichetto Fratin va in Azerbaijan: «Per noi è fondamentale»

Tap e raddoppio, Pichetto Fratin va in Azerbaijan: «Per noi è fondamentale»
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:27

La data da cerchiare in rosso è quella di domani. Se prima erano sussurri poi trasformatisi in rumors sempre più affidabili, le parole del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, imprimono l’ufficialità a quanto circolava da mesi: si va verso il raddoppio del Tap. Saranno decisivi i dialoghi al forum a Baku, in Azerbaijan, ma è ormai chiaro l’obiettivo di un incremento del gasdotto: «Valuteremo, vediamo come va l’incontro. Naturalmente - ha detto ieri a margine della presenteranno dell’edizione 2024 del Big Science Business Forum - ci sono degli equilibri internazionali. Si tratta di investimenti importanti. Per noi il Tap è importantissimo e attualmente ci dà 10 miliardi di metri cubi. Naturalmente poter incrementare quell’obiettivo di diversificazione è un fatto di sicurezza energetica per il paese». 
Il ministro ha spiegato che, con il commissario europeo all’Energia, Kadri Simson, incontrerà il presidente Ilham Aliyev. «Il progetto è passare dagli attuali 10 miliardi di metri cubi a 20 entro 5 anni» aggiungendo che bisogna «nello stesso tempo pensare anche a superare il collo di bottiglia che si viene a creare sul nostro territorio: il gasdotto italiano che dalla Puglia va verso il nord ha una portata di 125 milioni di metri cubi al giorno che va anch’essa adeguata con una nuova dorsale adriatica lunga 450 chilometri. È un progetto che il governo intende fare senza esitazioni». 

L'infrastruttura

L’infrastruttura con attracco a Melendugno nel 2022 ha veicolato in Italia 9,6 miliardi di metri cubi (+41% rispetto al 2021) di gas dell’Azerbaijan. La previsione progettuale è di 10 miliardi annui ma la capacità teorica è di 20 miliardi lungo gli 878 chilometri di condotta. E in un contesto di affrancamento dalle importazioni dalla Russia, il gasdotto diventa fondamentale. 
«Sul piano energetico - sottolinea Pichetto Fratin - l’obiettivo è chiaro: eravamo la periferia della distribuzione, domani saremo il centro. Oltre a fare la nostra sicurezza, potremo aprire un secondo filone: essere un centro di smercio per l’Europa del nord e dell’est, verso l’Ungheria per esempio. Abbiamo già contatti in corso». 
Cosa significa a livello tecnico? Come detto, l’infrastruttura è già potenzialmente pronta e la stessa azienda ha descritto il processo di espansione della capacità strutturato in regolari market test.

Con procedure di open season strutturate per testare le esigenze del mercato in un processo graduale, Tap punta a raddoppiare la capacita del gasdotto entro pochi anni. Tap trasporta in Europa il gas naturale proveniente dal giacimento gigante di Shah Deniz nel settore azero del Mar Caspio. Il gasdotto, lungo 878 chilometri, si collega con il Trans Anatolian Pipeline (Tanap) al confine turco-greco a Kipoi, attraversa la Grecia e l’Albania e il Mar Adriatico, prima di approdare in Italia. Tap “facilita” le forniture di gas ai paesi dell’Europa sudorientale anche attraverso la realizzazione di gasdotti di interconnessione esistenti e potenziali. 

Il gasdotto è, negli ultimi tempi, considerato uno degli asset fondamentali per svincolarsi da una situazione che ha radici nel passato: nel 2021 il nostro paese ha consumato 76,1 miliardi metro cubi di gas naturale importandone quasi 73 miliardi (dati ufficiali forniti dal Mise). Secondo alcune stime relative al 2022, le importazioni sono diminuite a 68 miliardi di metri cubi con le forniture di gas russo all’Italia che sono crollate mentre sono aumentate quelle da altri Paesi. Proprio in questo quadro, è bene ricordare che Tap è collegata all’Interconnector Greece Bulgaria che ha iniziato le sue operazioni commerciali nell’ottobre scorso, fornendo gas del Caspio alla Bulgaria, migliorando la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in un altro paese europeo. «Le diramazioni di Tap in Grecia e Albania, insieme all’approdo in Italia - ha osservato di recente l’azienda - offrono molteplici opportunità per il trasporto di ulteriori volumi di gas dall’Azerbaigian ai più ampi mercati europei».

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