Tap, Edison e impianti eolici: via libera alla legge sui ristori

Tap, Edison e impianti eolici: via libera alla legge sui ristori
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 30 Settembre 2022, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:22

È realtà la legge regionale sulle compensazioni (a carico dei gestori e dei produttori) per gli impianti e le infrastrutture con un impatto territoriale in Puglia. Approvata dalla giunta, su proposta dell'assessore alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci, sarà operativa dal momento della pubblicazione sul Bollettino ufficiale, ma dalla bozza del ddl emergono dettagli sostanziali sull'applicabilità. In sostanza: i produttori di energia di interesse di Stato presenti con impianti in Puglia dovranno avviare un'interlocuzione con la Regione per valutare le compensazioni. La legge regionale sarà valida per tutti i gestori di infrastrutture energetiche, tanto per coloro che già operano sul territorio, tanto per chi - invece - vorrà investire in un secondo momento.

Tra gli impianti già esistenti particolare attenzione sarà dovuta a quelli che tanto hanno fatto discutere negli ultimi anni: dal gasdotto Tap di Melendugno alla centrale Edison di Brindisi.

Senza dimenticare il caso dei parchi eolici off-shore, quelli previsti e quello - per quanto di piccole dimensioni - già avviato al largo di Taranto.

Il disegno di legge

Il disegno di legge ha l'obiettivo di creare «misure di riequilibrio territoriale fra livelli e costi di prestazione e impatto degli impianti, laddove sussistano concentrazioni di attività in grado di determinare un impatto territoriale» e si inserisce nei principi dettati dalla legge nazionale quadro del settore energetico (del 23 agosto 2004).
E adesso? Una volta che la legge entrerà in vigore la Giunta regionale sarà delegata a portare avanti i negoziati con i gestori degli impianti, dopo aver sentito gli enti pubblici territoriali e quelli locali territorialmente interessati. Compensazioni di natura economica che si possono tradurre tanto in vantaggi in bolletta quanto, più probabilmente, in fondi per la Regione, che avrà le mani libere per intervenire proprio sull'aspetto dei costi dell'energia, in una fase così delicata.

«Il processo di transizione energetica - ha dichiarato l'assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci - è reso ancor più urgente dall'attuale situazione geopolitica, che ha determinato una crisi energetica causata dalla dipendenza dalle fonti fossili provenienti da altri Paesi. La Puglia rappresenta un'eccellenza nel Paese perché è un vero e proprio hub energetico, essendo la prima regione per produzione di energia sia da fonte eolica sia solare. L'attenzione del Governo nazionale verso la nostra regione in questo senso è alta, così come l'attenzione dei produttori di energia. Per questa ragione è fondamentale disciplinare le misure di compensazione per quegli impianti che possono creare impatto ambientale e territoriale, per permettere di non fermare lo sviluppo della Puglia senza però distogliere l'attenzione dalla tutela dell'ambiente e della salute».

E tra i documenti del disegno di legge emerge anche una richiesta alle società che producono energia: «Per la migliore riuscita dei negoziati, si prevede inoltre che i proponenti, i produttori e i gestori di impianti e infrastrutture energetiche presenti sul territorio pugliese rendano accessibili alla Regione i dati annuali sui volumi di produzione e sui costi commerciali applicati (art. 1, comma 4)». L'obiettivo è «attenuare gli effetti negativi della crisi energetica, disciplinare misure di incentivazione alla transizione verso fonti di energia sostenibili e misure di riequilibrio territoriale fra livelli e costi di prestazione e impatto degli impianti».
 

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