Superbonus e sconto in fattura, stretta del Governo. In Puglia a rischio 5.000 cantieri già avviati

Superbonus e sconto in fattura, stretta del Governo. In Puglia a rischio 5.000 cantieri già avviati
di Andrea TAFURO
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Martedì 25 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:06

Sono oltre 5mila gli interventi edilizi avviati con il Superbonus in Puglia e che oggi rischiano lo stop dopo la nuova stretta anti-frodi decisa dal Governo Draghi. Con il decreto Sostegni ter approvato venerdì in Consiglio dei Ministri, si pone infatti un freno all’utilizzo della cessione del credito d’imposta, con il blocco della cessione multipla e la possibilità per l’impresa, di una unica cessione agli intermediari finanziari, che non potranno “trasferire” il credito a loro volta. Un cambio in corsa delle regole, che ha avuto l’effetto di mettere in allarme l’intero comparto edile e finanziario, preoccupato dalle possibili conseguenze sul depotenziamento del meccanismo di crescita economica introdotto dai bonus. 

Le nuove direttive


Le nuove direttive varranno anche per lo sconto in fattura praticato dai fornitori, i quali potranno recuperarlo sotto forma di cessione del credito cedendolo una sola volta agli intermediari finanziari, ma qui la catena si fermerà “senza facoltà di cessione successiva”. Previsto però un periodo transitorio: per i crediti già oggetto di cessione del credito o sconto in fattura alla data del 7 febbraio prossimo, sia in relazione ai bonus casa che agli altri bonus Covid monetizzabili, verrà garantita un’ulteriore possibilità di cessione ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari. 
La novità ha procurato il disappunto di molte associazioni di categoria, come confermato dal presidente dell’Ordine dei Geometri di Lecce, Luigi Ratano. «Questa norma governativa oltre a prevedere un’ulteriore stretta per quanto riguarda Superbonus e altri bonus fiscali, procura grande incertezza in tutti i settori coinvolti e tra i cittadini beneficiari. Stiamo assistendo infatti a un tentativo di limitare o scoraggiare l’utilizzo di strumenti di assoluta efficacia. Comprendiamo perfettamente l’esigenza del Governo di evitare frodi e speculazioni, tuttavia – aggiunge il professionista - oltre all’introduzione di un visto di conformità e di congruità delle spese, riteniamo che gli strumenti informatici e l’utilizzo delle banche dati e delle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate siano perfettamente in grado di verificare tempestivamente tutti i possibili passaggi successivi delle cessioni, anche tra società controllate, evitando così che si commettano abusi.

Ci auguriamo un ripensamento».

I controlli


Ratano suggerisce insomma un potenziamento dei controlli, «senza aumentare i carichi burocratici sugli incentivi fiscali come il Superbonus 110% che si stanno rivelando il principale volano della forte crescita del Pil nazionale». Negli ultimi mesi infatti la crescita delle attività edili in Puglia, balzata al nono posto a livello nazionale, è stata esponenziale grazie al “Decreto Semplificazioni” che ha sbloccato i cantieri. Nel 2021 sono stati 5.524 gli interventi autorizzati. Gli investimenti ammessi superano gli 841,7 milioni di euro che porteranno a detrazioni fiscali per 925,9 milioni di euro. Nel dettaglio i lavori condominiali già avviati sono 510 (il 61 per cento è stato ultimato) e rappresentano il 39 per cento del totale degli investimenti (331 milioni di euro sul totale di 841,7), mentre i lavori negli edifici unifamiliari sono 3.948 (il 77 per cento è stato già realizzato pari al 48 per cento del totale degli investimenti ammessi che corrispondono a 405 milioni di euro). Ci sono, poi, 1.066 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, vale a dire quelle che dispongono di almeno tre impianti di proprietà esclusiva (tra idrico, elettrico, gas e climatizzazione invernale). 


In questo vortice di numeri e corsa agli incentivi in tempi ridotti, l’attenzione maggiore è rivolta ai rischi per la sicurezza sui cantieri. «Sebbene il 110% e gli altri bonus edilizi stiano dando ossigeno a un settore in crisi da un decennio – commenta Nicola Veronico, entrato di recente nel consiglio di amministrazione del Formedil, l’Ente unico nazionale per la formazione e la sicurezza in edilizia – c’è un rovescio della medaglia: stiamo purtroppo assistendo all’entrata nel comparto di tante imprese non adeguatamente qualificate e che non affrontano il tema della sicurezza come si dovrebbe. Non è raro, infatti, vedere operai di una certa età su ponteggi malandati e privi delle più basilari misure di sicurezza. I morti sul lavoro sono una ferita inaccettabile per il Paese. La sicurezza non può essere un optional – conclude Veronico - ma deve essere un diritto e un dovere per tutti».

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