Superbonus, niente Isee e Cila. E in Puglia sono ​già 4.431 gli interventi

Novità in vista dalla manovra per le villette: niente soglia di 25mila euro e vincolo Cila

Superbonus, niente Isee e Cila. E in Puglia sono già 4.431 gli interventi
Superbonus, niente Isee e Cila. E in Puglia sono ​già 4.431 gli interventi
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 08:27

Le novità non sono ancora blindate ufficialmente ma l’intesa tra le forze politiche c’è. Il Superbonus del 110 per cento è destinato a cambiare: per lavori a villette e case unifamiliari non saranno più necessari il “tetto” Isee a 25mila euro e il vincolo della Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata). Questa dovrebbe infatti essere sostituita da una semplice previsione di stato avanzamento lavori entro il 30 giugno 2022. Un tema che riguarda molto da vicino anche il comparto edile pugliese che sta trainando la ripresa seppure con alcuni limiti e ostacoli: ad oggi sono già ben 4.431 gli interventi edilizi incentivati dal Superbonus in PugliaGli investimenti ammessi ammontano a 658 milioni di euro e porteranno a detrazioni fiscali pari a 724 milioni.

Novità in vista della manovra

Gli accordi per ora sono solo interni e dovranno essere confermati nei prossimi 15 giorni dal Senato, assieme agli altri 690 emendamenti al disegno originale della Legge di Bilancio 2022. Ma sulla misura del governo sembra essersi trovata la quadra. E, come detto, l’abbattimento del limite Isee dovrebbe impattare anche nella nostra regione che, secondo le ricerche elaborate dal data analyst Davide Stasi, si colloca al nono posto in Italia per numero di asseverazioni depositate, vale a dire l’elenco di documenti rilasciati dal professionista per certificare il possesso di determinati requisiti al fine di accedere alle detrazioni fiscali del Superbonus.

E sono proprio le villette e gli edifici unifamiliari a fare la parte del leone nel totale degli interventi. I lavori negli edifici unifamiliari sono 3.181 (il 77 per cento è stato già realizzato pari al 49 per cento del totale degli investimenti ammessi che corrispondono a 322 milioni di euro) mentre sono 402 i lavori condominiali già avviati (il 62 per cento è stato ultimato) che rappresentano il 39 per cento del totale degli investimenti (253 milioni di euro sul totale di 724).

Ci sono, poi, 848 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, vale a dire quelle che dispongono di almeno tre impianti di proprietà esclusiva tra quello idrico, per il gas, per l’energia elettrica e per la climatizzazione invernale. In questo caso, il 74 per cento è stato già completato pari al 13 per cento degli investimenti ammessi (che equivalgono a 67 milioni di euro).

«Sempre in Puglia – spiega nel dettaglio Stasi – l’investimento medio per i condomini è stato di 630.109 euro, quello per gli edifici unifamiliari di 101.229 euro e quello per le unità abitative funzionalmente indipendenti di 98.051 euro». L’obiettivo dichiarato del governo - anche con quest’ultimo aggiustamento a questa misura i cui impatti su Pil e occupazione sono certificati da tutti i principali osservatori economici - è di incrementare il livello di efficienza energetica degli edifici, al fine di ridurre le emissioni in un Paese come l’Italia che dispone di edifici con oltre il 60 per cento dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici sia negli edifici privati.

Difficoltà a trovare tecnici e imprese

«Aspetteremo la fine dell’anno per capire tutti i dettagli, c’è anche il tema del bonus facciate e l’eventuale proroga in ballo - spiega Antonio De Giovanni, presidente regionale di Anaci (associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) - Sicuramente c’è stato uno slancio e posso dire che comincia a esserci un problema a trovare imprese disponibili anche a medio termine. e cominciano a scarseggiare i tecnici perché la domanda è di gran lunga superiore all’offerta. Bisognerebbe muoversi nella direzione di trovare professionalità e aziende con competenze nell’efficientamento energetico».

La nuova misura del governo andrebbe a completare un pacchetto in cui il Pnrr, nella Componente 3 della Missione 2, ha destinato complessivamente 13,95 miliardi di euro alla misura del Superbonus. Sempre in materia efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, sono previste ulteriori risorse nazionali a carico del cosiddetto Fondo complementare per un ammontare complessivo di 6,56 miliardi di euro (di cui 4,56 specificamente destinati al Superbonus), nonché ulteriori 0,32 miliardi dal programma React dell’Unione europea.

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