Superbonus e condono, è corsa alle pratiche nei Comuni. Caroppo (Anci): «Ma senza personale ritardi sul Pnrr»

Superbonus e condono, è corsa alle pratiche nei Comuni. Caroppo (Anci): «Ma senza personale ritardi sul Pnrr»
di Paola COLACI
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Martedì 7 Dicembre 2021, 05:00

Bonus facciate, e non solo. La corsa al Superbonus spinge anche i condoni. E in otto mesi - tra gennaio e settembre - negli Uffici Edilizia dei Comuni pugliesi sono pervenute migliaia di istanze. Una richiesta di accesso agli atti abnorme da parte dei cittadini che - se sommata alla mole di lavoro da garantire in tempi record per accedere ai bandi del Pnrr e portare a casa i 40 miliardi complessivi del Recovery - ora rischia di mandare in tilt la gestione degli uffici tecnici sempre più in carenza di organico. Soprattutto nei piccoli Comuni. Ecco perché il vicepresidente di Anci Puglia, Ettore Caroppo torna a lanciare l’allarme: «Più il tempo passa e più le piccole realtà comunali rischiano di veder sfumare le opportunità di sviluppo garantite dal governo con il Pnrr. Gli uffici comunali sono a secco di tecnici. E come se non bastasse, in queste settimane la mole di richieste pervenute per Superbonus e pratiche di condono sta determinando il blocco di ogni altra attività. Andando avanti di questo passo accedere ai bandi sarà impossibile. E cosa racconteremo ai nostri concittadini che ci chiederanno conto dei progetti realizzati e dei fondi spesi? Dovremo dire che non avevamo personale a sufficienza per poter portare a casa le risorse».

Record di richieste: 1.500 accessi agli atti a Bari e 145 concessioni in sanatoria a Lecce

Del resto, i numeri in Puglia parlano chiaro: in soli otto mesi sono più di 1.500 le istanze di accesso agli atti presentate al Comune di Bari per poter usufruire del Superbonus 110 che consente la realizzazione di lavori di messa in efficienza energetica degli immobili.

A Lecce, invece, in otto mesi sono state già rilasciate 145 concessioni in sanatoria, in gran parte relative a piccoli casi finalizzati a mettersi in regola prima di chiedere le agevolazioni statali. E non va meglio agli uffici tecnici dei piccoli Comuni: le pratiche da smaltire “viaggiano” sull’ordine delle decine al giorno. Ma nei Municipi c’è carenza di ingegneri, architetti e addetti ai lavori. E il problema degli organici sottodimensionati ora rischia di tradursi in una vera e propria emergenza, con la macchina dei bandi del Pnrr già avviata. 

Accordo governo-Anci: nei Comuni 15mila tecnici a tempo determinato

Un nodo più volte posto all’attenzione del governo dal numero uno nazionale di Anci, Antonio Decaro ma che ora potrebbe essere sciolto attraverso un emendamento governativo al decreto Pnrr che entrerà nel vivo dell’esame alla Camera già questa settimana. Un correttivo che apre le porte dei Comuni a 15mila assunzioni di tecnici a tempo determinato per l’attuazione dei progetti del Recovery e introduce uno spazio extra nei limiti di spesa che misurano le possibilità assunzionali degli enti locali in base al rapporto fra entrate stabili e costo degli stipendi. Ma garantisce, soprattutto, una risposta concreta al grido lanciato a più riprese dai sindaci sul rischio di veder sfumare gran parte delle risorse assegnate dal Piano agli enti locali «Il governo ha accolto l’allarme che abbiamo lanciato all’assemblea Anci di Parma - ha detto Decaro – e ha definito un pacchetto di interventi che potranno consentire ai Comuni un parziale recupero della gravissima perdita di personale causata dalla crisi e dalle politiche di austerità, che è stata di oltre il 20% negli ultimi dieci anni, cioè circa 120 mila unità». Secondo il sindaco di Bari, dunque, si tratta di una prima risposta al problema, «ma dobbiamo salutarla come un passo avanti, indispensabile affinché i Comuni possano far fronte allo stesso tempo alle loro funzioni ordinarie e, in aggiunta, all’impegno straordinario di varare e poi attuare i programmi del Pnrr . Importante anche aver eliminato autorizzazioni per enti in crisi e aver previsto un fondo dedicato per i piccoli Comuni». 
Eppure il correttivo individuato dal governo potrebbe non essere sufficiente a risolvere la questione. Soprattutto in Puglia. La regione è, infatti, in coda con 3.7 impiegati comunali ogni mille abitanti e solo per raggiungere la media nazionale di 6 ogni mille, servirebbero oltre 9mila assunzioni. Non basta. Il totale di assunzioni necessarie in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata è di almeno 40mila unità. Ecco perché i sindaci spingono ancora sulla necessità di avere a disposizione più personale. Si vedrà.
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