Strategie e candidature, Delli Noci: «Civici, pari dignità col Pd. Siamo noi il vero argine alla deriva delle destre»

Alessandro Delli Noci
Alessandro Delli Noci
di Alessandra LUPO
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Domenica 21 Agosto 2022, 11:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:20

Alessandro Delli Noci, assessore regionale e dirigente del movimento civico Con, punto di riferimento del civismo pugliese, siete soddisfatti dell'accordo con il Pd? È un accordo ormai strutturale che parte dalla Puglia o vi aspettavate qualcosa di più?
«Si tratta di un accordo importante che definirei strutturale e destinato a durare nel tempo, un accordo che ci consente di avere un'adeguata rappresentanza, espressione del mondo civico. È evidente che ciascun gruppo, ad ogni tornata elettorale, si augura di poter contribuire in maniera considerevole con propri rappresentanti. Io credo però che si debba sempre essere disposti ad accettare di essere parte di una squadra e di essere al servizio delle comunità che rappresentiamo. Quindi dritti verso l'obiettivo senza malcontento né polemiche, il nostro impegno sarà massimo».
Come rispondete a chi vi dice che state togliendo spazi a esponenti del Pd?
«Noi non togliamo niente a nessuno, ma chiediamo che nessuno tolga nulla non a noi, singoli uomini e donne impegnati in prima linea, ma a quella fetta consistente di comunità che rappresentiamo e che ci ha dato fiducia. Mi spiego meglio: siamo parte integrante di un'alleanza progressista, moderata e riformista che governa senza alcun problema e con importanti risultati tante amministrazioni comunali e la Regione stessa. Questo significa comunità di intenti, di valori, di visione e pari dignità».


C'è chi pensa che in Puglia il civismo non sia altro che un contenitore informe, in grado di stringere alleanze trasversali sulla base di interessi personali. Cosa risponde e c'è, invece, anche una base ideale?
«Le polemiche non mi hanno mai appassionato ed evito sempre di farmici tirare dentro. Mi piace però raccontarle che il civismo, che è un'espressione nobile di una politica che fa della partecipazione dal basso un faro, ha basi oramai radicate e fa proprio dell'ascolto dei territori la sua forza. In un momento storico così complesso, in cui le difficoltà dei cittadini, il disagio vero, la rabbia possono favorire derive autoritarie, il civismo e la partecipazione dal basso si pongono come valida alternativa. Chi parla di contenitore informe farebbe bene a ricordare che la politica si fa sui territori e non nelle stanze del potere, farebbe bene a ricordare che centinaia di uomini e donne con gli stessi valori hanno partecipato nei mesi scorsi nel Salento alle nostre assemblee territoriali in cui abbiamo affrontato tematiche di grande attualità e in cui abbiamo lasciato che fossero le persone a fornirci spunti, idee, proposte da inserire nel nostro manifesto politico. Un processo che oggi abbiamo solo rallentato per via dell'imminente appuntamento elettorale, ma che riprenderemo già dai primi di ottobre».
Crede che alla lunga potreste confluire nel Pd, rendendolo sempre più a trazione Emiliano o la vostra idea è rimanere entità distinte, ma alleate?
«In questo momento siamo concentrati a strutturare il civismo, con una nostra proposta, in un'allenza salda con il Pd».
Dopo queste elezioni politiche, passaggio fondamentale, ma anche banco di prova, che cosa succederà nel mondo del civismo? Si strutturerà ancora?
«Succederà quello che già stava per succedere prima che il Governo Draghi si sciogliesse, con tutte le conseguenze del caso.

Ci costituiremo in un Movimento politico con circoli e sezioni su tutti i territori».


Stefanazzi è una candidatura criticata. C'è chi ritiene che sia sbagliato candidare un capo di gabinetto, non esattamente una figura politica.
«Il capo di gabinetto è assolutamente una figura politica. Conosciamo tutti lo straordinario lavoro svolto da Claudio Stefanazzi sui territori della Puglia, di cui conosce perfettamente esigenze, potenzialità e priorità. Stefanazzi è un valore aggiunto perché riferimento di tanti amministratori. Al fianco del presidente Emiliano, Stefanazzi ha permesso che tutta una fetta consistente di popolazione trovasse spazio e condivisione di visioni e ideali in un contenitore con una forma ben precisa, quella del civismo appunto».
La candidatura di Sebastiano Leo è vista come il contraltare di quella Stefanazzi, un modo per contribuire alla causa del Pd. Crede che abbia delle reali possibilità?
«Quella di Sebastiano Leo è una candidatura di rilievo e di grande importanza perché riferimento dell'area civica salentina. Insieme abbiamo costruito un'alleanza politica solida nelle scorse elezioni provinciali con un risultato straordinario, esprimendo 7 consiglieri. Questo significa che esiste una comunità forte che da noi si sente rappresentata. Sono certo che, col contributo di tutti, Sebastiano Leo possa ottenere un importante risultato. Chiederemo alle cittadine e ai cittadini di scegliere coloro che vogliono portino le loro istanze al governo, che si facciano portavoce delle loro priorità, perché vogliamo che siano i territori ad essere rappresentati. Serve a questo occupare posti in Parlamento e in Senato e noi - contrariamente a quanto fatto dal centrodestra che sta privilegiando candidature lontane dai nostri territori, togliendo protagonismo e spazio a chi nei nostri territori è nato e lavora da anni - rafforzeremo le candidature di chi, come Sebastiano Leo, conosce e sa come tutelare e valorizzare le comunità salentine».
Come affronterete la campagna elettorale con una base Pd così inquieta?
«Credo sia normale qualche piccola e personale insoddisfazione, ma credo anche che ciascuno di noi si renda conto di quanto questa partita sia importante per il Paese e per il suo futuro. È una partita complessa che vinciamo se remiamo tutti nella stessa direzione, esattamente come ha deciso di fare con grande maturità politica Loredana Capone. Sono certo sarà così per tutti».
Torniamo in Regione. La maggioranza Emiliano in questo momento vede varie anime prendere strade diverse. Questo può mettere a rischio il progetto regionale?
«Il progetto regionale è il progetto di una maggioranza solida che ha dimostrato negli anni, coi fatti, di essere vincente. Io non credo che alcune alleanze si scioglieranno a livello più locale, credo che chi ha lavorato bene insieme continuerà a farlo. Per governare bene i territori è fondamentale avere capacità di dialogo e visione a lungo termine. Tutte caratteristiche che la maggioranza di Emiliano ha dimostrato di avere nel corso degli anni».

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