Asl Lecce, la moglie di Rossi fa un passo indietro. L'intervista al dg: «Sorpreso da tanto clamore»

La spiegazione: "Funzioni di competenza a capo di Indiveri già tempo prima del mio insediamento"

Stefano Rossi
Stefano Rossi
di Andrea TAFURO
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:59

«Sorpreso dal clamore mediatico e dell’attacco all’Istituzione, ingiustificato rispetto alla sostanza dei fatti. Non c’è alcun conflitto di interessi o illiceità degli atti. Di fatto, non si trattava di un nuovo incarico ma di una disposizione dichiarativa che faceva riferimento a funzioni di competenza in capo alla dottoressa Indiveri, già dal maggio 2022, quindi ancora prima del mio insediamento a commissario straordinario dell’Asl Lecce». Il direttore generale dell’azienda sanitaria leccese, Stefano Rossi, travolto nei giorni scorsi dalla polemica sollevata dal sindacato Cisal sanità, con tanto di segnalazioni a Regione Puglia e Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per presunte incompatibilità a seguito del provvedimento di nomina della moglie, la dottoressa Rosanna Indiveri, a responsabile dell’ufficio gare territoriali dell’Asl, torna a parlare e punta a fare chiarezza per sgomberare il campo da dubbi e vulnus amministrativi. 

Direttore Rossi, chiariamo i fatti dal principio: di che provvedimento si tratta? 
«Lo scorso 30 dicembre ho firmato una disposizione di servizio con cui viene istituito un “Ufficio Gare Territoriali”, all’interno della Unità Operativa Semplice Dipartimentale “Coordinamento servizi amministrativi distrettuali”, già diretta dalla dottoressa lndiveri, in virtù di incarico conferitole dal precedente Direttore Generale, con delibera del 25 maggio 2022.

Potevo anche non firmare l’ordine interno al settore amministrativo guidato dal direttore Yanko Tedeschi, ma questo non varia la legittimità e la liceità della disposizione».

Quindi?
«La disposizione è di natura squisitamente organizzativa e non integra in alcun modo un incarico aggiuntivo, bensì è finalizzata a razionalizzare le attività amministrative di competenza dei 10 Distretti Socio Sanitari dell’Asl, mediante la raccolta dei fabbisogni aggregati e l’espletamento a livello centralizzato delle gare sotto-soglia (200mila euro) già svolte singolarmente dai singoli Distretti Socio Sanitari, così da ottenere il duplice vantaggio di concentrare le poche risorse umane ed ottenere economie di prezzo e di procedimento».

Con quale modalità? 
«L’ufficio opererebbe quale “punto istruttore” dell’Area Gestione Patrimonio ed esclusivamente su delega del direttore di quest’ultima, a conferma che non c’è alcuna nuova nomina. L’obiettivo è dare omogeneità ad un sistema che finora aveva marciato in maniera autonoma e disaggregata, evitando così lo spezzettamento sulle gare che la stessa Anac ci invita ad evitare». 

Perché l’individuazione di sua moglie a responsabile dell’ufficio gare? 
«La dottoressa lndiveri era già alla data del mio insediamento (11 luglio 2022) ed è tuttora l’unica dirigente amministrativa in servizio presso i Distretti Socio Sanitari della Asl di Lecce».

Se la situazione è questa, perché l’esposto del sindacato Cisal? 
«Non lo so, ma non mi sorprende. Già in passato il sindacalista aveva provato con un’altra segnalazione perché intravedeva una possibile incompatibilità di ruoli tra me e mia moglie a seguito del mio insediamento in Asl, ma anche in quella circostanza Anac archiviò la vicenda. Voglio però che sia chiaro che la mia iniziativa è del tutto lecita, legittima e rispettosa dei ruoli. Non c’è alcuna attribuzione ulteriore alla dottoressa Indiveri. Le attività già rientravano indiscutibilmente nelle competenze della Uosd “Coordinamento servizi amministrativi distrettuali”, pertanto la disposizione assume carattere dichiarativo e non costitutivo di tali funzioni».

La dottoressa Indiveri però ha rinunciato all’incarico facendo un passo indietro. 
«Alla luce del clamore che si è sollevato intorno alla vicenda, la dottoressa ha segnalato il venir meno della serenità necessaria per lo svolgimento delle attività riferite all’ufficio gare territoriali. Nulla di più. Non si tratta di dimissioni perché è assente il presupposto del nuovo incarico». 

La vicenda può avere ripercussioni sul suo mandato da Direttore generale dell’Asl Lecce? 
«Assolutamente no. Ho già chiarito la questione e la mia posizione con Anac e con l’assessore alla sanità della Regione Puglia. Sono sereno e non ho dubbi: chi conosce la vicenda e gli atti è tranquillo e comprende bene che non esiste il problema sollevato dal sindacato. Mi rammarica solo il tentativo di insinuare il sospetto all’interno delle Istituzioni. Questo clamore ha creato un vulnus che rischia di alimentare disistima negli utenti. Al contrario invece le Istituzioni pubbliche devono essere rispettate e salvaguardate».
 

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