«Io salva tra le macerie della Turchia»: il racconto di Chiara, stagista di Rutigliano

«Io salva tra le macerie della Turchia»: il racconto di Chiara, stagista di Rutigliano
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 16:26


«Fortunatamente sto bene ma sono sotto choc». Chiara Grazia Valenzano ha 25 anni, è originaria di Rutigliano e, da due mesi, si trova a Gaziantep (in Turchia), città epicentro del terremoto di magnitudo 7,5 verificatosi nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio. Nella località al confine con la Siria, la ragazza sta svolgendo un tirocinio post-laurea grazie ad un progetto Erasmus, con Amal for education.

Le scosse e la paura


«Collaboro con un'associazione impegnata a fornire sostegno educativo ai rifugiati siriani» racconta la giovane, laureata in Scienze internazionali all'Università di Torino, che invita a donare sia all'organizzazione in cui ha lavorato che alla protezione civile turca.

Il ricordo di quanto accaduto è vivo nella sua memoria. Con voce provata, ripercorre lucidamente quei terribili momenti. «Io mi trovavo nell'edificio in cui quotidianamente svolgiamo le attività esordisce - e naturalmente mi sono svegliata di soprassalto». Le scosse hanno squarciato il silenzio della notte: «Le vibrazioni sono diventate sempre più forti e, per un minuto, sono stata immobile sul letto impaurita». Il terremoto, con annessi rumori di contorno, ha spaventato chiunque: «La gente è scesa per strada, ci siamo diretti verso un parco in zona dove ci siamo rifugiati sino alle prime luci dell'alba». 

La notte al freddo


Per fortuna, Gunes quartiere di Gaziantep in cui risiede Chiara non ha registrato ingenti danni (rispetto al centro città) ma le scosse di assestamento si sono protratte sino al mattino. «Abbiamo trascorso la notte al freddo, dinnanzi a fuochi allestiti dalla gente, in attesa di poter rientrare nelle nostre case». Assecondando la volontà dei genitori («ho preferito avvisarli subito per prevenire la loro preoccupazione» spiega la giovane tirocinante), però, Chiara ha deciso di lasciare Gaziantep: «Non mi sentivo al sicuro purtroppo e, così, ho deciso di andare, al sicuro, altrove». Le difficoltà legate ai trasporti, l'assenza di informazioni nell'immediato e, in generale, le ovvie complicazioni dovute al momento hanno ridotto, al minimo, le alternative: «Ho preso un biglietto per Antalya dove, ad attendermi, c'era la zia di una mia amica di Istanbul». Chiara, dopo aver viaggiato per 13 lunghe ore, è riuscita a mettersi in salvo, a sfuggire al freddo (a Gazientep l'inverno è alquanto rigido) e, soprattutto, alla paura. «Ora sono qui, ad Antalya, c'è il sole e il mare» afferma la ragazza, dettasi fortunata («rispetto a chi è rimasto lì») e piacevolmente colpita dall'affettuosità della famiglia che la ospita. «Amo la Turchia e l'affetto dei turchi, sanno essere molto ospitali». Un sentimento che la stessa Chiara spera, quanto prima, di ricambiare: «Ad oggi non ho intenzione di tornare in Italia conclude -, vorrei tanto tornare a Gazientep e dare una mano a quanti in difficoltà».

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