Spazi marittimi, il piano della Regione: Otranto “protetta” dall’eolico offshore

Spazi marittimi, il piano della Regione: Otranto “protetta” dall’eolico offshore
di Alessandra LUPO
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Giovedì 19 Maggio 2022, 05:00

La bozza c’è e dopo l’approdo in commissione martedì prossimo dovrà passare dalla Giunta regionale per essere poi trasmessa al Ministero entro due settimane. Si tratta del “Piano dello Spazio Marittimo” (Psm), che fissa la prospettiva della Regione Puglia sull’utilizzo dello spazio marino entro le 12 miglia dalla costa.
Un piano molto atteso, perché incrocia una serie di attività, compresa la possibilità di impiantare l’eolico offshore, stabilendo dove e cosa si può fare nei mari pugliesi. 
In questa bozza, redatta dal Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, la Regione prevede che la voce “energia”, quindi la possibilità di produrne in mare, sia possibile solo davanti ai porti di Bari, Brindisi e Manfredonia, indicati come aree di uso G, ossia generico. Per il resto della Puglia, invece, gli usi previsti sono “prioritario” oppure “limitato” e tengono conto della vocazione portuale, turistica e di trasporto di alcune fasce. E ancor di più della presenza di aree naturali e paesaggistiche da tutelare in altre. Con il documento trova dunque concretezza il “no” all’impianto eolico offshore al largo di Otranto pronunciato dall’assessora all’Ambiente durante l’ultimo Consiglio regionale, passando dalle parole ai fatti. O quantomeno dalle parole dette a quelle scritte. 

Il Piano della Regione escluderebbe il progetto di Odra a Otranto


Dello schema di delibera regionale si è discusso nei giorni scorsi in una riunione tra l’assessore all’Ambiente e i capigruppo di maggioranza, un passaggio politico non formale visto che di fatto la bozza non contiene solo un parere tecnico ma esprime un preciso indirizzo in materia ambientale, escludendo del tutto dalle aree utilizzabili per produrre energia quella interessata dal progetto presentato da Odra: 90 pale galleggianti, alte 250 metri, per un totale prodotto di un gigawatt.
Il provvedimento tocca anche altri aspetti per le attività dentro le 12 miglia, i limiti delle acque territoriali: porti, aree protette, acquacoltura, pesca e trasporto marittimo ma anche e soprattutto le aree “N”, ossia votate alla protezione dell’ambiente e delle risorse naturali e le zone “Ppc” (Paesaggio e patrimonio culturale). Un’estesa linea protettiva che abbraccia la zona del Salento a sud di Otranto otrantina e buona parte dell’area che va dal Gargano all’Alta Murgia con una breve interruzione in corrispondenza del golfo di Manfredonia.
Con l’approvazione della delibera la Regione formalizzerà dunque il suo punto di vista sulla necessità di «armonizzare le esigenze dell’ambiente con quelle del paesaggio», come aveva detto l’assessora Maraschio aggiungendo che il tema è condiviso con gli assessori dello Sviluppo economico, del Turismo. dell’Agricoltura. 
«C’è un’attività di pianificazione degli spazi marittimi su cui da tempo l’assessorato era al lavoro - aggiunge Maraschio -.

L’ho detto più volte in Consiglio regionale. Come sempre ci sono i passaggi di condivisione con il Consiglio, anche se si tratta di una delibera di giunta».

Il caos in Consiglio sul progetto


La condivisione con i consiglieri è infatti un passaggio delicato. In assemblea, sull’eolico offshore il clima si era scaldato parecchio e le aspettative sull’argomento vanno in direzioni diametralmente opposte. Nel Salento il consigliere regionale della Puglia Domani, Paolo Pagliaro, è pronto alle barricate per difendere il tratto di costa otrantina e da tempo auspicava che la Regione mettesse nero su bianco la pianificazione delle aree marittime. Un atto che dovrà comunque fare i conti con il Governo, visto che l’ultima parola sulle opere energetiche strategiche è sempre nelle mani di Roma, dove i limiti paesaggistici diventano sempre più aggirabili in nome della crisi energetica. 
Nella zona del Foggiano, Antonio Tutolo, del Gruppo Misto, ritiene invece che la Regione debba muoversi per tempo per contrattare risorse che vadano a risarcire il territorio per il suo contributo in termini energetici, ad esempio mettendo a disposizione delle aziende la fornitura idrica gratuita. 
Sull’argomento particolarmente agguerrito è poi il Consigliere Pd Fabiano Amati, che nelle scorse ore ha lanciato nuovamente l’allarme accusando l’assessorato di utilizzare la pianificazione degli spazi marittimi a fini politicisti. «I fondamenti su cui dovrebbe svolgersi l’attività amministrativa posta in capo a un Comitato tecnico ministeriale, nel quale sono presenti rappresentanti pugliesi, riguarda i settori energetici del mare, dei trasporti marittimi e del settore della pesca e dell’acquacoltura, per la conservazione, la tutela e il miglioramento dell’ambiente, compresa la resilienza all’impatto del cambiamento climatico - scrive il presidente della Commissione Bilancio in Regione - . Nell’ambito dei PSM è obbligatoria, ovviamente, la declinazione locale degli obiettivi strategici di livello internazionale, europeo e nazionale. Tale quadro regolatorio si presenta dunque in conflitto con la volontà di utilizzare lo strumento del PSM allo scopo di affermare un No campanilistico all’impianto eolico offshore del sud Salento, che rappresenta, come è noto, una finalità politicista, decrescitista, inquinante e guerrafondaia». Le premesse per un novo scontro, insomma, sembrano esserci tutte.

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