Segnali di una terza ondata: risale la curva dei contagiati

Segnali di una terza ondata: risale la curva dei contagiati
di Massimiliano IAIA
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Febbraio 2021, 09:01

Per il secondo giorno consecutivo torna a salire il numero degli attuali positivi in Puglia. Per capire se ci si trova di fronte a una nuova inversione di tendenza non resta che attendere la controprova del bollettino odierno, ma il timore è che anche sul territorio regionale si assista a quella risalita dei contagi già registrata a livello nazionale, e salutata come il prologo della temuta terza ondata.


Il tasso di positività (12,47%) è più basso di quello di venerdì (13,5%), ma resta comunque in doppia cifra, e anche questo è un elemento tutt'altro che rassicurante se confrontato con i bollettini degli ultimi dieci giorni. Nella giornata di ieri 1.123 nuovi casi su 9mila tamponi. Poco meno della metà dei positivi riguarda la provincia di Bari (506), ma resta particolarmente preoccupante la situazione della provincia di Taranto, che ieri ha fatto registrare altri 253 casi. Cifre lontanissime da quelle di Lecce (73) o di Brindisi (67). Altri 169 positivi nella provincia di Foggia e 46 nella Bat. In più, 3 residenti fuori regione e 6 casi dalla provincia di residenza non nota.
Nelle ultime 24 ore altri 20 morti: sette nella provincia di Bari, cinque nell'area tarantina, tre nella provincia di Brindisi, due nel Salento e altrettanti nella provincia di Foggia, uno nella Bat, mentre il numero dei decessi totali è di 3.907.
Altri 685 guariti, ma è appunto il numero degli attuali positivi che inizia a preoccupare: l'8 febbraio erano 50.285, il 15 febbraio erano scesi a 40.464, domenica scorsa un ulteriore calo a 32.695. Calo che però adesso si è arrestato, la situazione oggi si allinea a quella di sette giorni fa, e la tendenza è anche in salita: giovedì erano 31.972, venerdì 32.039, ieri 32.457.
Lievissimo calo, invece, nel numero dei ricoverati: dai 1.410 di venerdì ai 1.400 di ieri.
Ed è sempre allarme, intanto, per la variante inglese, che secondo una ricerca condotta dalla professoressa Maria Chironna, coordinatore della rete regionale dei laboratori Sars Cov-2 Unità operativa di Igiene del Policlinico di Bari e dal dottor Antonio Parisi, direttore sanitario vicario Istituto zooprofilattico della Puglia e Basilicata, è presente in Puglia per il 47,5%. Sempre secondo la ricerca, non ci sarebbero per il momento tracce di variante brasiliana o sudafricana.
L'aumento dei contagi è comunque sottolineato con preoccupazione dagli esperti, secondo i quali «ci sono tutti gli elementi per pensare che la ripresa dei contagi sia iniziata e che potrà andare avanti per settimane». La domanda è: fino a che punto aumenteranno? Di certo qualunque provvedimento venga preso oggi non potrà avere effetti prima di 15 o 20 giorni. «Per un po' di tempo - spiegano gli esperti - il numero dei nuovi positivi è stato costante, ma adesso sta aumentando, così come i ricoveri nelle terapie intensive». Molti di questi aumenti potrebbero appunto essere collegati alle nuove varianti «ed è per questo motivo che è molto importante tenere sotto controllo la situazione». Per i virologi sarebbe «importante cercare di tornare al tracciamento: sarebbe tutto più facile per avere un quadro realistico dell'epidemia. Non vediamo catastrofi - tengono a ribadire - ma ci sono segnali che richiedono attenzione. La burrasca della seconda ondata non è ancora finita, ma è possibile che stiamo osservando i prodromi di una risalita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA