Seggi in Consiglio: ora la parola al Tar. Rinviati 11 ricorsi

Seggi in Consiglio: ora la parola al Tar. Rinviati 11 ricorsi
di Vincenzo DAMIANI
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 14:21

Oggi il Tar Puglia potrebbe cambiare la composizione e il volto del Consiglio regionale. Ieri sono stati discussi tre dei 14 ricorsi presentati contro l'esito della distribuzione dei seggi fatto dall'Ufficio elettorale della Corte di appello di Bari lo scorso ottobre: i giudici amministrativi hanno rinviato a marzo i ricorsi depositati dal centrodestra e da tre candidati Pd esclusi alle ultime elezioni Regionali (Sergio Blasi, Domenico De Santis e Rosa Cicolella), mentre hanno affrontato le questioni poste da Senso Civico, Italia in Comune e da alcune associazioni femministe, riservandosi le decisioni.
Oggi dovrebbero arrivare i provvedimenti del Tar Puglia, se dovessero essere accolti i ricorsi l'attuale composizione del Consiglio regionale potrebbe essere persino stravolto, con non poche ripercussioni anche sulla Giunta Emiliano. Andiamo con ordine: innanzitutto, il Tribunale amministrativo pugliese si è riservato di decidere sul ricorso presentato da un gruppo di associazioni femministe che contestano l'ammissione delle liste che non hanno osservato l'obbligo di composizione in un rapporto almeno del 60/40 tra i generi, previsto dalla legge elettorale regionale. Il Comitato #2votimegliodi1 con le associazioni Sud Est Donne, Maschile Plurale, Undesiderioincomune, Casa delle donne di Lecce, Asp Giornaliste del Mediterraneo, Uomini in gioco e Giraffa hanno deciso di presentare il ricorso, assistiti dalle avvocate Marida Dentamaro e Veralisa Massari. Le ricorrenti chiedono ai giudici amministrativi che sollevino la questione di legittimità costituzionale sulla parte della legge regionale pugliese che stabilisce una pseudosanzione, che si applica solo dopo lo svolgimento delle elezioni, pecuniaria e irrisoria, per le liste che non rispettino la proporzione di genere del 60/40, e non invece la loro inammissibilità. Il ricorso in particolare chiama in causa sei seggi di consiglieri eletti nelle liste di Forza Italia e Puglia Domani, che non hanno rispettato la proporzione di genere in tre delle sei circoscrizioni (Bari, Foggia e Lecce). Stando al ragionamento delle associazioni femministe, quei seggi spetterebbero ai primi sei non eletti nelle altre liste di opposizione che invece hanno rispettato la proporzione di genere (Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle). Nel procedimento si sono costituiti i legali di tre consiglieri comunali eletti delle due liste contestate e la Regione Puglia che, tramite l'avvocatura, si è opposta a qualunque eventualità di annullamento delle elezioni. I giudici amministrativi, presidente Orazio Ciliberti, scioglieranno la riserva nelle prossime ore.
Poi ci sono i due ricorsi di Senso Civico e Italia in Comune che, su molti punti, sono speculari: Senso civico per la Puglia, in sostanza, chiede di modificare la modalità di calcolo della percentuale di lista così da superare il 4% ed essere riammessa al riparto dei seggi della maggioranza. Secondo Senso civico, infatti, la percentuale non vada calcolata solo sui voti presi dalle liste che hanno superato la soglia di sbarramento ma sul totale delle preferenze raccolte da tutta la coalizione, comprese quei simboli che non sono riusciti a raggiungere il 4%. Una questione di interpretazione della legge elettorale che, però, potrebbe essere decisiva: se le ragioni di Senso civico e Italia in Comune dovessero essere accolte dal Tar, le due liste entrerebbero in Consiglio e, di conseguenza, dovrebbero essere rivista la distribuzione dei seggi all'interno della maggioranza.
Solo dopo queste due decisioni, il prossimo 3 marzo il Tar affronterà anche i ricorsi presentati dal centrodestra, Sergio Blasi, Domenico De Santis e Rosa Cicolella. Il centrodestra sostiene che, nell'attribuire il premio di maggioranza alla coalizione di Emiliano, debbano essere escluse le liste che non hanno superato il 4%, in questo modo i seggi attribuiti al centrosinistra passerebbero da 29 a 27, mentre l'opposizione avrebbe due rappresentanti in più in Assemblea. Al fine di esaminare le richieste dei candidati del centrodestra - rappresentati dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Sabina Di Lecce - sarà necessaria, tuttavia, un'integrazione del contraddittorio. E ciò al fine di garantire la partecipazione all'udienza di tutti i consiglieri eletti e lo stesso Emiliano.
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