Scuole, l'ira delle famiglie. Pioggia di richieste per la didattica in presenza

Scuole, l'ira delle famiglie. Pioggia di richieste per la didattica in presenza
di Paola COLACI
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 12:50

«Quella sulla scuola sarà una ordinanza profondamente innovativa» aveva annunciato venerdì il governatore di Puglia Michele Emiliano. Nei fatti, invece, il dispositivo firmato sabato sembra aver prodotto i soliti effetti: caos, disagi e proteste a valanga. Tutti scontenti. Dirigenti scolastici, docenti e famiglie che due giorni ormai continuano a inondare la pagina Facebook del governatore di messaggi indignati e richieste di chiarimento. A Gallipoli alcuni dirigenti scolastici hanno già inoltrato alle famiglie i moduli per la richiesta di didattica in presenza.

 

L'innovazione che prevedere da oggi e sino al 5 marzo la didattica digitale integrata al 100% per tutti gli istituti di ogni ordine e grado - infanzia, elementari, medie e superiori - non va giù a nessuno. Ai comitati dei genitori, innanzitutto, che bollano il provvedimento come vergognoso. Ma anche ai presidi e agli insegnanti alle prese con una nuova, ennesima, riorganizzazione della didattica. Rideterminazione di orari e modalità di lezione a cui ora si aggiunge un ostacolo in più: secondo ordinanza regionale, le scuole su richiesta delle famiglie potranno ammettere la presenza di studenti che non possono partecipare alla Ddi (didattica digitale integrata). Purché non venga superato il limite del 50% della popolazione studentesca. La scelta tra chi ammettere in classe o meno, tuttavia, ora è in capo esclusivamente ai dirigenti scolastici. In base a non meglio specificate valutazioni. Gli stessi presidi che da sabato continuano a ricevere migliaia di istanze di ammissione in classe degli studenti da parte delle famiglie.

Al netto di manifestazioni di protesta e flashmob davanti alle scuole che pure sono previsti in tutta la regione oggi e domani, l'arma bianca che associazioni e neocostituiti comitati spontanei di genitori ora hanno deciso di impugnare contro l'ordinanza di Emiliano è infatti proprio quella dei moduli di richiesta per la frequenza della didattica in presenza. Un'iniziativa lanciata sui social dal Comitato cittadino altamurano per il diritto alla Salute e all'Istruzione, condivisa dall'organizzazione Priorità alla scuola - Puglia e rilanciata dal coordinamento La Scuola che vogliamo - scuole diffuse di Puglia che raggruppa 60 comitati di genitori nelle diverse province pugliesi. «Il presidente Emiliano, tra un pomodoro secco e l'altro, ha messo sott'olio i diritti ancora una volta - tuonano i comitati -.

Ci chiediamo quale sadica motivazione lo induca a emanare ordinanze di sabato lasciando nel caos famiglie e scuole. Ci aspettiamo dai presidi e dalle presidi di Puglia un sussulto di dignità che è mancato totalmente ai sindacati confederali. Nessuna misura compensativa, nessun aiuto alle famiglie che abbiano esaurito permessi e congedi. Se poi il provvedimento incida soprattutto sulle donne ad Emiliano e al suo governo poco interessa».

Da qui, dunque, l'invito a scendere in piazza già questa mattina alle 8 davanti alle scuole pugliesi. Ma anche e soprattutto, a inoltrare ai dirigenti scolastici le richieste di ammissione alle lezioni in presenza. Stessa forma di protesta condivisa e rilanciata nel Salento da alcuni sindaci. In testa Massimo Martella, primo cittadino di Nociglia. «Lunedì (oggi, ndr) ogni genitore avrà ragioni non diversamente affrontabili, per cui chiederemo la didattica in presenza. La chiederemo perché l'istruzione è un diritto, tanto quanto lo è quello della Salute - annuncia Martella su Facebook - Caro presidente Emiliano, la salute dei nostri figli, dei nostri docenti, dei nostri dirigenti risulta veramente compromessa».

Per parte loro, alcune presidi starebbero già emanando circolari che vanno proprio nella direzione di ammettere in classe gli studenti sino al 50% delle presenze. Ipotesi suggerita anche dal presidente regionale di Anp (Associazione nazionale presidi) Roberto Romito. «Le scuole potrebbero adottare un sistema di rotazione degli studenti in classe, sino al limite del 50% - ipotizza Romito - Del resto l'ordinanza resta in vigore per due settimane. Poi si vedrà. Le famiglie, comunque, restano divise tra chi teme il contagio e preferisce tenere i figli a casa e chi, invece, insiste sulla didattica in presenza. Su un punto, però, non ci possono essere dubbi e interpretazioni: la variante inglese del virus colpisce di più e tra i più giovani». Stesso allarme lanciato nei giorni scorsi anche dall'assessore regionale alla Salute Pier Luigi Lopalco: «C'è preoccupazione per la circolazione del virus fra bambini e giovani, ma anche una forte speranza nel ruolo della vaccinazione per far ripartire la società», Campagna vaccinale per il personale scolastico sulla quale ora punta ad accelerare anche il Dipartimento regionale Salute. E nelle scorse ore il direttore Vito Montanaro ha inviato una nota a tutte le Asl pugliesi attraverso la quale sollecita la trasmissione con urgenza e comunque entro domani del calendario dettagliato con l'indicazione del programma di vaccinazione da eseguire in tutte le scuole. Eppure, la campagna vaccinale nelle scuole al momento resta un percorso tutto in salita. Di contro, l'unica certezza era e resta il caos.

(Hanno collaborato Andrea Tafuro e Alessio Quarta)
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