Scuola, la Regione cambia ancora: si riaprono le porte. Gruppi classe al 25% in casi particolari: ecco quali. Ma si profila il caos orari

Scuola, la Regione cambia ancora: si riaprono le porte. Gruppi classe al 25% in casi particolari: ecco quali. Ma si profila il caos orari
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 22:14

Ritorna la possibilità per i ragazzi di frequentare in presenza la scuola negli istituti pugliesi, seppure per un numero limitato di loro. A cambiare ancora una volta le carte in tavola è la Regione Puglia con un chiarimento sulle attività scolastiche, stavolta a integrazione dell'ordinanza che dispone da oggi - venerdì 30 ottobre - e fino al 24 novembre prossimo la "sospensione delle attività didattiche in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado (vale a dire primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado), con il passaggio alla didattica digitale integrata e le attività in presenza limitate esclusivamente agli alunni con bisogni educativi speciali e ai laboratori". Il chiarimento - diramato con una nota inviata proprio ieri sera a tarda ora all'Ufficio scolastico regionale - riguarda questi ultimi due aspetti: i ragazzi con bisogni educativi speciali, ai quali sarà possibile affiancare un numero limitato di compagni, e i laboratori. L'intervento è volto a garantire la presenza a scuola nell'uno e nell'altro caso e tiene conto delle indicazioni arrivate dal Dipartimento regionale di Prevenzione e, soprattutto, dei suggerimenti del Tavolo per il Piano scuola che si è riunito ieri (qui il testo completo della lettera all'Ufficio scolastico regionale).

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Nello specifico, il chiarimento firmato dal presidente Michele Emiliano prevede dei meccanismi per una "reale integrazione" dei ragazzi con bisogni educativi speciali (Bes), "con la conseguenza che in ciascuna classe ci possa essere un gruppo di alunni, e fra questi l'alunno H, Dsa e Bes" [sigle riferite a diversi livelli di esigenze e particolarità, ndr], in modo che i dirigenti scolastici possano valutare l'organizzazione di gruppi classe di studenti chiamati a frequentare le lezioni in presenza. Nel rispetto delle disposizioni sanitarie in vigore, la composizione del gruppo classe non può essere superiore al 25% del nucleo originario della classe stessa e va valutata, in considerazione dell'autonomia riconosciuta a ciascun istituto, nell'ambito del rapporto scuola-famiglia.

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Un esempio pratico: se in una classe di 25 alunni uno dei ragazzi è H (diversamente abile), Dsa (disturbo specifico dell'apprendimento) o Bse (bisogni educativi speciali), il preside potrà consentire l'accesso per le lezioni in presenza oltre che a lui anche ad altri sei compagni (sempre gli stessi o a rotazione) per costituire un gruppo classe finalizzato all'integrazione e alla socializzazione dello studente con esigenze didattiche particolari.

Al di fuori di questa ipotesi, tutta la classe continua a seguire le lezioni da casa, com'è prescritto che sia da oggi e fino al 24 novembre.

L'altro aspetto riguarda i "laboratori di indirizzo e professionalizzanti" nell'ambito della scuola superiore di secondo grado, da praticare in presenza: anche in questo caso, tutto è rimesso alla valutazione dei dirigenti scolastici nell'ambito dell'autonomia organizzativa e didattica. Va precisato che "per l'indirizzo musicale, nella scuola secondaria di primo grado e nei licei musicali, possono essere consentite in presenza solo le lezioni individuali di strumento".

L'invito finale alle istituzioni scolastiche è di adeguarsi da subito a queste disposizioni, e comunque non oltre lunedì prossimo, 2 novembre. Si tratta ora di vedere come verrà risolto il rebus del gruppo classe, quali ragazzi verranno scelti per ciascuna delle classi in cui si riscontra la presenza di alunni con particolari bisogni educativi (se gruppo fisso o a rotazione tra studenti) e come - una volta riaperte le porte degli istituti ai ragazzi, anche se in numero molto limitato - verrà risolto il problema degli spostamenti. Il passaggio alla teledidattica, infatti, ha indotto non pochi istituti a riportare già da oggi l'inizio delle lezioni tra le 8 e le 8,15, considerato che il Dpcm di Giuseppe Conte impone gli ingressi a scuola (ingressi, non collegamenti audio/video) non prima delle 9. Cosa accadrà nel momento in cui, avendo pianificato lo spostamento degli orari dei mezzi di trasporto pubblico per adeguarli alle disposizioni del Dpcm, i ragazzi ammessi alle lezioni avranno la necessità di essere presenti in classe un'ora prima? Bisognerà spostare nuovamente gli orari delle lezioni alle 9 o si farà un'eccezione? Come potranno essere incastrati gli orari dei vari istituti (quelli che non hanno ragazzi Bes e possono perciò avviare senza problemi la didattica integrata intorno alle 8 e quelli che, prevedendo i gruppi classe in presenza, non possono consentire l'accesso prima delle 9) se alcuni insegnanti prestano servizio in più scuole, col rischio di accavallamento delle ore di docenza? E, infine, cosa sarà della nuova scaletta delle corse di bus e pullman che la stessa Regione stava provando ad approntare con notevole ritardo, inviando solo ora dei questionari nelle scuole?

Il sovrapporsi in Puglia dei provvedimenti in materia - almeno quattro in pochi giorni - crea di fatto una situazione paradossale e contraddittoria in cui comincia a essere particolarmente difficile districarsi. E, in questo, famiglie e scuola si trovano insieme particolarmente esposte. Ancora una volta chiamate da sole ad affrontare il caos.

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