Puglia, a settembre in classe con la mascherina: i nodi da sciogliere per la ripresa della scuola in presenza

Puglia, a settembre in classe con la mascherina: i nodi da sciogliere per la ripresa della scuola in presenza
di Maria Claudia MINERVA
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Giovedì 29 Luglio 2021, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13:55

Scuola, slitta alla prossima settimana la decisione sulle norme per la vaccinazione del personale. Il Consiglio dei ministri previsto originariamente per oggi è stato rinviato alla prossima settimana. Il nuovo decreto sulla scuola dovrebbe stringere le maglie sull’obbligo vaccinale per docenti e personale amministrativo, ma anche studenti, con l’obiettivo di permettere il ritorno in classe in sicurezza (con le mascherine) ma soprattutto in presenza. Di fatto la riapertura delle scuole a settembre in presenza e in sicurezza resta uno degli argomenti centrali del dibattito politico e sindacale. L’obiettivo è arrivare a fare il punto sulla base del quale il governo possa prendere delle decisioni. Almeno per ora, non ci sarà l’obbligatorietà, anche se pare che il ministro della Salute Roberto Speranza in queste ore stia valutando questa opzione. Come prima ozpione si punta dunque su una “forte raccomandazione”; del resto, i dati sulle somministrazioni al personale scolastico parlano di una platea dell’85,5% a livello nazionale, in Puglia siamo addirittura al 94%, motivo per cui c’è fiducia sulla possibilità di convincere chi ancora non si è vaccinato a farlo, senza dover ricorrere a una misura drastica, quale sarebbe, appunto, l’imposizione. 

La posizione dei presidi


I presidi, anche quelli pugliesi, sono tutti favorevoli all’obbligatorietà, lo hanno ribadito ieri sulle pagine del nostro giornale: «Il nostro è un servizio pubblico, esattamente come quello dei medici, quindi per insegnare bisogna vaccinarsi, altrimenti si sta a casa in aspettativa non retribuita» incalzano, sposando la linea dura.

Non solo. I dirigenti scolastici chiedono che la vaccinazione obbligatoria venga applicata anche agli studenti vaccinabili (quindi nella fascia 12-18 anni), perché «le condizioni per un rientro duraturo e in presenza dipendono essenzialmente dall’esito della campagna vaccinale per personale della scuola e studenti. L’alternativa a questo, deve essere chiaro a tutti, è la didattica a distanza». 

I sindacati

Per i sindacati, invece, ci sono anche altri nodi da sciogliere per la ripresa delle lezioni. Nei giorni scorsi il Comitato Tecnico Scientifico ha dettato l’agenda - dall’uso delle mascherine al distanziamento - su come dovrà essere il rientro in presenza, ma sono ancora tanti i dubbi da fugare: il distanziamento è vincolante? In quale misura e quando? E in caso di sospetto, valgono le regole del contact tracing? E ancora, sul fronte dei dispositivi di protezione: la mascherina è obbligatoria? Dove? Nei luoghi comuni quali la palestra, o la mensa? Quale tipo di mascherina? E, infine, sul fronte delle responsabilità: chi sospende il servizio in presenza di contagio? Chi comunica alle scuole la procedura? Tutte domande alle quali dovrebbe dare risposta il prossimo “Piano Scuola”, la cui presentazione è stata rinviata alla settimana prossima, per far sì che si possa trovare la quadra sulle molteplici incongruenze sollevate negli ultimi giorni.

L'assessore all'Istruzione Leo

La Regione Puglia, dal canto suo, punta soprattutto alla vaccinazione della fascia d’età 12-18 anni, con la campagna pronta a partire dal prossimo 23 agosto. «L’obiettivo principale è quello di vaccinare tutti - dice convinto l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo - anche perché per quanto riguarda il personale scolastico siamo già a livello altissimo, con il 94% di utenti che hanno già fatto la prima dose. Ora, però, si punta sugli studenti, i ragazzi dai 12 ai 18 anni, siamo fiduciosi di poterne vaccinare moltissimi, anche perché credo che le famiglie pugliesi siano attente e responsabili. Solo la vaccinazione garantisce un ritorno in presenza senza interruzioni e senza dover fare di nuovo ricorso alla Dad». Ma le organizzazioni sindacali battono i pugni sulle questioni ancora irrisolte: trasporti urbani ed extraurbani, Toss Covid promessi dalla Regione Puglia fin dallo scorso febbraio e mai attivati, logistica adeguata ad ospitare gli studenti non in classi pollaio. «Dei trasporti si occupano i prefetti, però abbiamo già fatto la prima riunione, abbiamo pure stanziato le risorse, quindi su questo fronte è tutto pronto, ora che è arrivato anche il nuovo direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Giuseppe Silipo, per cui la concertazione sarà a grand’angolo». Anche sull’attivazione dei Toss Covid l’assessore è tranquillo: «Pronti a partire con gli operatori sanitari in ogni distretto» chiosa per poi riprendere il discorso vaccinazione: «L’unica strada è quella, la Scienza detta la linea e noi ci dobbiamo fidare per fare in modo che i nostri ragazzi possano tornare alla scuola prima della pandemia».

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