Scuola, cattedre scoperte e lo scaricabarile del ministero. La ripartenza è nel caos: presidi sul piede di guerra

Scuola, cattedre scoperte e lo scaricabarile del ministero. La ripartenza è nel caos: presidi sul piede di guerra
di Maria Claudia MINERVA
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Giovedì 9 Luglio 2020, 09:10
La ripartenza dell'attività scolastica è ancora tutta da scrivere. Dal ministero bocche cucite, finora al di là degli annunci non è arrivata nessuna indicazione operativa concreta rispetto alla riapertura dei plessi in presenza dopo la pandemia da Covid-19. I dirigenti scolastici sono lasciati allo sbando, nel senso che spetta a loro decidere se e come adeguare gli edifici, se proseguire con la teledidattica, e quant'altro. Al momento regna solo il caos, alimentato da un altro quesito legittimo, ma destinato a restare senza risposta: se le classi saranno sdoppiate, chi coprirà l'altra metà delle cattedre che rimarranno scoperte? Il ministro Lucia Azzolina l'altro ieri ha avanzato l'ipotesi di assumere personale non ancora laureato, ma anche questa è una proposta solo sulla carta.

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Rispetto, poi, all'adeguamento logistico le associazioni dei presidi si stanno dando già da fare, organizzando insieme all'assessorato all'Istruzione della Regione Puglia dei tavoli propedeutici alla messa in opera di alcuni interventi. Però, in questo caso, resta da scogliere il nodo risorse. Insomma, un vera e propria torre di Babele, che mette a rischio l'inizio del nuovo anno scolastico. Così per richiamare l'attenzione del ministero su queste problematiche, la Uil Scuola Puglia ha deciso di passare dalle parole ai fatti e di scendere in campo a favore dei dirigenti scolastici con un sit-in in programma martedì prossimo, 14 luglio, davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale.

«Siamo al più totale fai da te con tanti tavoli tecnici e nessuna decisione concreta. Pensiamo ai dirigenti scolastici, abbandonati dal ministero al loro destino, con assunzione di responsabilità eccessive, e al disagio dei genitori di quegli alunni che frequentano in piccole aule da 28 studenti, le così dette classi pollaio, che brancolano ancora nel buio a poche settimane dall'avvio dell'anno scolastico. Ogni regione si muove in una direzione diversa. E ai Comuni in dissesto finanziario ci sta pensando qualcuno? - tuona il segretario della Uil Scuola, Giovanni Verga -. Tanto, male che vada, ci sta sempre la didattica a distanza a metterci una pezza, ma la didattica a distanza non può essere sostitutiva di quella in presenza e ha mostrato tutti i propri limiti, creando notevoli difficoltà a chi la fa e a chi la riceve, destabilizzando la vita privata del personale scolastico e delle famiglie. Ormai siamo stufi: vanno date risposte urgenti e concrete alle famiglie e ai lavoratori, altrimenti i dirigenti scolastici resteranno, ancora una volta, in perfetta solitudine come già accaduto nel periodo di lockdown» incalza ancora Verga.
Una cosa è certa: la scuola non potrà ripartire in assenza di un organico aggiuntivo del personale docente e Ata, in assenza di procedure snelle per l'assunzione dei precari, di presidi sanitari presso ciascuna scuola, di prescrizioni per i lavoratori fragili, di utilizzazione di nuovi spazi da rendere disponibili a cura degli enti locali, sottolineano ancora dalla Uil. Da qui il sit-in, martedì prossimo, dalle 10 alle 12, a Bari, davanti alla Direzione scolastica regionale.
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