Scuole superiori, ritorno in aula lunedì prossimo o il 1° febbraio? Riunione fiume a Bari sui dati dei contagi in Puglia

Scuole superiori, ritorno in aula lunedì prossimo o il 1° febbraio? Riunione fiume a Bari sui dati dei contagi in Puglia
di Paola COLACI
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 07:52

Un confronto serratissimo e che prosegue sin dalle prime ore di questa mattina: si sta svolgendo a Bari e vede seduti allo stesso tavolo il presidente Michele Emiliano, l'assessore alla Salute Pierluigi Lopalco e gli assessori ai Trasporti, Anita Maurodinoia e alla Scuola, Sebastiano Leo. Al centro, il nodo scuola, con il Governo che - confortato dalla posizione netta del Comitato tecnico scientifico - sollecita il ritorno fra i banchi degli studenti delle superiori e le Regioni, Puglia in testa, che tentennano e procedono in ordine sparso.

Il governatore, insieme a Lopalco, sono per la via della cautela: ritorno fra i banchi il 1 febbraio, per il 50% degli studenti, ferma restando la Ddi opzionale. Ciò comporterebbe la proroga dell'ordinanza attualmente in vigore dal 25 al 30 gennaio. 

La seconda ipotesi allo studio, questa mattina, è quella che ritiene utile una accelerazione ed è sostenuta da Leo e da altri componenti il governo regionale: un ritorno a scuola in presenza già da lunedì 25 gennaio, con un unico turno di ingresso e la clausola del 50% di presenti. 

Posizioni di difficile conciliazione, il che giustifica il protrarsi della riunione, e fra le quali sarà più semplice decidere una volta che sarà terminata l'analisi dei dati epidemiologici per la Puglia, attualmente in corso. 

Un'altra settimana in Ddi - da lunedì 25 sino a sabato 30 gennaio - oppure subito in classe? La scelta coinvolgerà 207mila studenti delle superiori ancora in Did (Didattica digitale integrata) ormai dal marzo scorso, al netto della breve parentesi di lezioni in presenza a settembre.
La strada verso la riapertura degli istituti pugliesi di secondo grado, comunque, sembra tracciata. Lo ha anticipato nei giorni scorsi a Quotidiano l'assessore regionale alla Scuola Sebastiano Leo: «Stiamo lavorando per riportare gli studenti in classe in sicurezza».

A confermarlo a stretto giro è stata la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Anna Cammalleri. Del resto, la delibera approvata dalla Giunta regionale lo scorso lunedì sembra andare proprio in questa direzione. Su indicazione dell'assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia, il governo regionale ha infatti stabilito di potenziare il servizio di trasporto pubblico scolastico in vista della ripresa della didattica in presenza in tutti gli istituti.

E sul piatto al momento ci sono 3,3 milioni di risorse che potranno essere investite in servizi aggiuntivi espletati dalle stesse aziende già affidatarie. Vettori che, se necessario, potranno ricorrere al noleggio dei mezzi privati al fine di potenziare le corse e garantire il trasporto degli studenti in sicurezza.

Per parte loro, le aziende di trasporto hanno fatto sapere che se anche la Regione decidesse di riportare gli studenti in classe già dalla prossima settimana al 50%, i piani di programmazione redatti nel mese di dicembre di concerto con le Prefetture sarebbe adeguati a garantire il trasporto in sicurezza degli studenti. Nessun rischio di affollamento e disagi, dunque. Almeno durante le prime settimane di scuola. A confermarlo è il presidente di Asstra (Associazione aziende di trasporto pubblico) di Puglia e Basilicata Matteo Colamussi. «Prendiamo atto positivamente dell'impegno della Regione Puglia e riconosciamo il lavoro svolto dall'assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia - sottolinea Colamussi - Al momento possiamo garantire che se le scuole riapriranno in didattica in presenza al 50% non ci saranno problemi. Continueremo, tuttavia, a monitorare la situazione».

Ma il rischio di assembramenti e disagi a bordo dei bus non è ancora del tutto scongiurato. «Se la percentuale della presenza scolastica dovesse aumentare, infatti, saranno necessari almeno 30 milioni di euro e 400 autobus in più per garantire i servizi - ha fatto sapere il presidente di Asstra - Per questo, al fine di mitigare al massimo il rischio di contagio, sin da marzo scorso abbiamo proposto la necessità di scaglionare gli ingressi». Ipotesi che, seppure prevista dai piani redatti dalle Prefetture pugliesi, di fatto è stata sempre contestata dai dirigenti scolatici e dai sindacati. Ferma contrarietà ribadita nei giorni scorsi anche dal presidente pugliese dell'Anp (Associazione nazionale prèsidi) Roberto Romito.

«Il doppio turno di ingresso nelle scuole superiori - ha rimarcato Romito - comporterebbe numerose e talora insormontabili difficoltà per gli studenti e per l'organizzazione delle scuole. Tanto più che il modello non è stato previsto in tutte le province della Puglia, come ad esempio in quelle di Foggia e Bat dove si è preferito puntare invece sul potenziamento, per quanto possibile, dei trasporti, lasciando immutato il turno unico di ingresso». Posizione che i rappresentanti del tpl pugliese definiscono troppo rigida. «Piuttosto che garantire flessibilità, le scuole caricano di responsabilità gli operatori del trasporto pubblico locale» chiosa Colamussi. Ed è ancora un muro contro muro che rischia di sommare ulteriore confusione al caos già imperante sulla scuola pugliese da ormai quasi un anno. E seppure all'orizzonte si intraveda la ripresa, in pochi sono pronti a scommettere che i disagi per migliaia di docenti, studenti e famiglie pugliesi possano essere definitivamente archiviati.

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