In classe prima di Natale? La Puglia è ferma al bivio: gli scenari

In classe prima di Natale? La Puglia è ferma al bivio: gli scenari
di Maria Claudia MINERVA
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Lunedì 23 Novembre 2020, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 13:38

Quando potranno riaprire le scuole? Si dovrà aspettare il 2021, magari dopo le vacanze di Natale? Domande destinate a rimanere senza risposte. Gli scenari che si prospettano sono molteplici. Il Dpcm del 3 novembre scorso - che scade il 3 dicembre - ha chiuso tutte le scuole secondarie di secondo grado, stabilendo che le Regioni dell'area rossa facciano didattica a distanza anche per la seconda e terza media. Significa che la scuola riaprirà il 4 dicembre? Difficile dirlo, perché al momento il Governo non sembra avere un piano per la riapertura. Per questo la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina sta provando a predisporne uno, da presentare a Conte. In Puglia, dopo il balletto di ordinanze, al momento vale il provvedimento regionale - suggellato anche dal Tar - in cui per elementari e medie restano aperte ma la scelta se mandare i figli a scuola ricade totalmente sui genitori. Cambierà qualcosa? Anche in questo caso difficile dirlo.


Nel frattempo, la ministra Azzolina ha respinto i retroscena - riportati dai quotidiani nazionali - secondo i quali al ministero ritengano «troppo vicina» la data del 4 dicembre per programmare un rientro in classe, e si dia «per scontato» che anche a dicembre gli studenti resteranno a casa. «L'unica cosa per me scontata ha sottolineato la ministra su Facebook è che siano tutti d'accordo, e che tutti collaborino, per riportare quanto prima in classe studentesse e studenti che al momento stanno facendo didattica digitale a distanza. Io sto lavorando per questo». Tutta «la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali - ha spiegato il ministero in una nota - sta lavorando per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale. Tutto ciò nella convinzione, espressa con chiarezza in questi giorni anche dal Comitato Tecnico Scientifico del ministero della Salute e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica».


L'assessore regionale all'Istruzione, Sebastiano Leo, annuncia intanto la convocazione di un tavolo, peraltro richiesto dai sindacati, per fare il punto sullo stato dell'arte della scuola pugliese. «È mia intenzione convocare già domani (oggi per chi legge, ndr) una riunione con sindacati, parti interessate e l'assessore alla Sanità Lopalco, in modo da fare il punto della situazione nelle scuole - ha dichiarato -.

E a proposito di didattica a distanza e tecnologie, è mia intenzione garantire a tutti gli studenti e a tutti gli istituti le stesse opportunità». L'assessore Leo non ha comunque escluso che il governatore Michele Emiliano, allo scadere dell'ultima ordinanza (quella con cui ha riaperto le scuole lasciando però la facoltà di decidere se mandare o meno a scuola i figli) possa decidere di rinnovare l'ordinanza così com'è. «Sono per la prudenza - ha chiarito -. Sulle chiusure è ancora presto per capire cosa potrà accadere, io condivido quello che ha detto il ministro Speranza e cioè bisogna fare attenzione all'evoluzione della pandemia, anche perché ogni settimana si registra una situazione diversa, quindi meglio essere prudenti, anche perché i contagi stanno aumentando un po' in tutte le scuole. Per questo credo che bisogna attrezzare e supportare ancora di più le scuole con la banda larga e con tutta la strumentazione necessaria».


Per Giovanni Casarano, presidente Anp (Associazione nazionale presidi) della provincia di Lecce la situazione è molto complessa. «Come presidi stiamo segnalando da tempo la difficoltà di tenere delle attività didattiche organizzate in questo modo, sottolineando soprattutto le ripercussioni che si potranno avere a livello di maturazione globale degli studenti, soprattutto di quelli più piccoli - ha spiegato Casarano -. Quindi, sicuramente quelle preoccupazioni che gli stessi pediatri, psicologi e pedagogisti evidenziano noi le condividiamo. Coda accadrà il 3 dicembre? Ce lo potranno dire da una parte i dati epidemiologici, dall'altra governo e regioni». Il presidente regionale di Anp, Roberto Romito ha sottolineato la discrasia tra livello regionale e nazionale. «I dati terrificanti che ogni giorno vengono dati dal sistema sanitario pugliese non lasciano presagire nulla di buono, per cui è chiaro che in questa situazione molti genitori, pur potendo mandare i figli a scuola li tengono a casa. Il problema è che bisognerebbe andare a vedere posto per posto come vanno le cose e poi decidere in base a questo».

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