Il ministero dell'Istruzione, come anticipato anche nel Protocollo d'intesa per l'avvio in sicurezza dell'anno scolastico 2021/2022 - siglato al termine di una lunga trattativa con i sindacati e dopo il dietrofront sulle questioni dei tamponi gratis e delle classi pollaio - ha inviato alle scuole una nota tecnica sul decreto legge approvato lo scorso 6 agosto, comprese le modalità di attuazione del green pass. Un riferimento importante dunque - compilato dal Capo Dipartimento, Stefano Versari, - per l'organizzazione delle attività educative e scolastiche in presenza e in sicurezza dell'ormai prossimo inizio delle lezioni. Nella nota tecnica viene infatti ribadita l'obbligatorietà della certificazione per il personale scolastico, chiarendo pure che dovranno essere proprio i dirigenti a dover controllare ed, eventualmente, sanzionare i trasgressori.
I contrari
Ma il mondo della scuola si ribella. L'Anief, l'unico sindacato che non ha firmato il protocollo, ha già raccolto oltre centomila firma di docenti e presentato un ricorso al Tar Lazio. La ragione è soprattutto l'obbligo del possesso della certificazione verde per il personale scolastico dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, una norma che Marcello Pacifico, leader dell'organizzazione, ha definito «discriminatoria», perché va «contro il Regolamento comunitario 953/2021. Il Regolamento europeo spiega chiaramente che non può essere messo l'obbligo e non si possono discriminare i cittadini dell'Unione europea in base alla vaccinazione e al possesso del green pass. L'obbligo che porta tra l'altro non solo alla sospensione dello stipendio ma anche alle multe da 400 a 1000 euro: anche questo per noi è illegittimo».
Contro il decreto legge, e alla luce della nota esplicativa del Miur, anche la Uil Scuola, che contesta sia l'obbligatorietà del pass sia la sospensione dal servizio di docenti e personale Ata. «Nel decreto legge appaiono evidenti i vuoti normativi e le contraddizioni - ha incalzato il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga -.
Dopo l'uscita del parere tecnico ministeriale che ha ribadito la necessità di mostrare il pass per poter accedere e lavorare in sicurezza, si sono anche moltiplicate le proteste dei docenti. Nella nota si legge, al punto 4 come la «certificazione verde» sia «una ulteriore misura determinante per la sicurezza». Ma il mondo della scuola, in primis i dirigenti - che dalle pagine del nostro giornale hanno ribadito la loro contrarietà a ricoprire il ruolo di controllori - non ci sta, ed è già sul piede di guerra contro quella che viene ritenuta «un'inutile imposizione, considerato - dicono in coro alcuni docenti e presidi - che siamo stati i primi a vaccinarci».
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