Domani si torna in classe, ma sarà possibile restare in Dad: il caos. Il report della Regione: a marzo aumentati i casi fra bambini e studenti

Domani si torna in classe, ma sarà possibile restare in Dad: il caos. Il report della Regione: a marzo aumentati i casi fra bambini e studenti
di Paola COLACI
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Martedì 6 Aprile 2021, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 16:39

Tutto e il contrario nella stessa ordinanza. Da domani le scuole dell'infanzia, elementari e prime classi delle medie in Puglia riapriranno alle lezioni in presenza. Ma alle famiglie sarà, comunque, garantita la possibilità di tenere i figli a casa in Ddi (Didattica digitale integrata). L'unico comune denominatore, tuttavia, sembra essere ancora una volta il caos. E le polemiche ritornano puntuali.

Il provvedimento


Il dispositivo innanzitutto. Il governatore Michele Emiliano con ordinanza firmata la sera di Pasqua - la quindicesimo dallo scorso ottobre - garantisce la didattica digitale a richiesta agli alunni delle scuole pugliesi di ogni ordine e grado dal 7 e sino al 30 aprile. Lo stesso Emiliano, però, non tiene conto che per decisione del governo in zona rossa seconda e terza media e superiori devono restare chiuse. Ed è previsto l'obbligo della Dad (Didattica a distanza) senza possibilità di scelta. «Che senso ha, dunque, prevedere la didattica digitale a richiesta?» si chiede l'avvocato del Codacons Lecce Pietro Mongelli.
Ma c'è di più. La stessa ordinanza regionale prevede la Ddi a richiesta per tutte le scuole pugliesi sino al 30 aprile. Non è escluso, però, che la Puglia possa tornare in zona arancione.

Passaggio di fascia che obbliga gli alunni di seconda e terza media e gli studenti delle superiori a tornare in classe in presenza in percentuale di almeno il 50% e sino al 75%. Lo ha deciso il governo, nei giorni scorsi senza alcuna possibilità di deroga. La Ddi a richiesta prevista dall'ordinanza pugliese, dunque, va contro le decisioni dell'Esecutivo. Ma tant'è. Nelle scorse ore il Codacons ha già chiesto al governatore di ritirare il provvedimento bocciato anche dai sindacati della scuola e dall'Anp ( Associazione nazionale presidi).

Le dichiarazioni del presidente


Per parte sua, Emiliano tira dritto. «Ho appena emanato l'ordinanza che consente alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata» ha scritto la sera di Pasqua su Facebook. Principio di tutela della salute rimarcato nella Relazione sull'andamento dei contagi in ambiente scolastico de aggiornata al primo aprile e allegata all'ordinanza regionale.

La relazione

Nel report realizzato dal Dipartimento Salute della Regione si si evidenzia un rischio estremamente elevato di diffusione del virus Sars-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica, rendendo necessario un mantenimento delle misure destinate a ridurre al minimo indispensabile le occasioni di contatto interpersonale, in particolare negli ambienti chiusi, e la circolazione delle persone se non per motivi strettamente indispensabili. Secondo i dati raccolti, inoltre, a marzo in Puglia sono stati rilevati 589 contagi tra i bimbi da 0 a 2 anni, con un incremento dalla prima all'ultima settimana del mese pari al 32%. Ma l'incremento dei casi interessa tutte le fasce di età. E la variazione più rilevante è associata alla classe 14-18 anni (323 casi ogni 100 mila abitanti) e a quella 19-24 anni (322 casi ogni 100.000 abitanti) con un +6% rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda invece eventuali focolai all'interno degli istituti, l'obbligo di Ddi previsto per tutti a partire dal 13 marzo ha determinato una drastica diminuzione del numero di studenti presenti che sono passati, su un campione statistico di 2.602 plessi, da quasi 127.000 a circa 14.000 - si legge nel report - I contagi nell'ultima settimana di monitoraggio tra gli studenti sono stati complessivamente 530 (-142 rispetto alla settimana precedente) e 155 (-31) tra il personale scolastico. E sono stati riportati complessivamente 768 provvedimenti di quarantena a carico degli studenti e 291 a carico del personale. La variante inglese, ancora, è presente nel 92,9% dei campioni esaminati. «Siamo in stato di emergenza e nessuno può essere obbligato a mandare i figli a scuola - ha rimarcato Emiliano - Grazie a questa ordinanza associamo le due esigenze presenti, quella del diritto alla salute pubblica con quella individuale delle famiglie».

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