Scuola, verso nuove regole: anche alle Elementari, in Dad solo i non vaccinati. La proposta delle Regioni al vaglio del governo

Scuola, verso nuove regole: anche alle Elementari, in Dad solo i non vaccinati. La proposta delle Regioni al vaglio del governo
di Paola COLACI
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 07:19

In isolamento e in Dad (Didattica a distanza) gli studenti positivi. Ma in caso di contagi in classe, anche alle elementari lezioni in remoto solo per i non vaccinati. Compresi i 129.150 studenti pugliesi in fascia 5-11 anni, i quali non hanno ancora ricevuto neppure una dose di vaccino anti-Covid. Più del 53% della platea dei vaccinabili, secondo il report del governo. Ma tant’è. «Basta caos nelle scuole: restino a casa solo gli alunni risultati positivi al tampone e chi non è ancora vaccinato». La richiesta è stata recapitata al governo nelle scorse ore dalle Regioni al termine di una riunione con i governatori. E le istanze di modifica sulla gestione della quarantena a scuola potrebbero tradursi presto in nuove regole valide anche per tutte le scuole di ogni ordine e grado. 

Le novità


Tra le novità principali dovrebbe rientrare proprio lo stop alla didattica da remoto in automatico per tutti in caso di positivi in classe. Anche gli under 12 vaccinati, dunque, potranno continuare a seguire le lezioni in presenza in caso di due casi o più in classe. Per i non vaccinati, invece, scatterà la quarantena per 10 giorni e sarà attivato il sistema delle lezioni in remoto. Distinzione già in vigore per gli studenti delle medie e delle superiori. Ma c’è di più. Tra le istanze recapitate al governo, le Regioni ora chiedono si possa rientrare in classe dalla Dad anche senza tampone negativo e che la quarantena per i vaccinati sia ridotta da 10 a 7 giorni. Ipotesi sulle quali il governo sta ragionando. E a confermarlo nelle scorse ore è stato il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. «C’è in corso una riflessione a proposito delle linee guida, anche in considerazione delle richieste che arrivano dalle Regioni, dai dirigenti scolastici e dalle famiglie – ha spiegato -. Ovviamente ci sono da tenere in considerazione le indicazioni delle autorità sanitarie, ma il ministero dell’Istruzione deve essere parte attiva in questo processo: non possiamo limitarci a recepire e applicare decisioni altrui. Le interlocuzioni sono in corso e credo che un intervento in tal senso arriverà a stretto giro». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia: «Si cercherà di snellire le quarantene.

Sia perché hanno creato difficoltà nelle scuole ma anche perché sembra che la malattia si stia endemizzando e questo può farci abbassare un pochino il livello di sicurezza previsto per le scuole».

I contagi nelle scuole

Istituti pugliesi che dal rientro in classe dopo le vacanze di Natale continuano, comunque, a fare i conti con un numero maggiore di studenti positivi e intere classi in isolamento a causa del contagio che non risparmia anche i più piccoli. E la conferma è arrivata lunedì proprio dalla Asl di Bari. Attraverso il monitoraggio effettuate dall’attività di sorveglianza sanitaria dell’Epidemic intelligence center nell’ultima settimana sono emerse 952 nuove positività, 185 in più rispetto alle 767 dei sette giorni precedenti. Dei 952 casi positivi attuali, 886 sono riferiti agli alunni e 66 in misura nettamente inferiore agli operatori scolastici. I casi scolastici sono così distribuiti: 429 nelle scuole primarie, (392 alunni e 37 personale scolastico), 205 nelle scuole secondarie di secondo grado (204 alunni e 1 personale scolastico), 175 nelle scuole primarie di secondo grado (163 alunni e 12 personale scolastico), e infine 143 nelle scuole dell’infanzia (127 alunni e 16 personale scolastico).
A sentire i sindacati tuttavia, «solo un’attività costante di screening preventivo può permettere alla scuola di garantire la didattica in presenza nella massima sicurezza». Ne è convito Gianni Verga (Uil Scuola Puglia) il quale riporta all’attenzione delle istituzioni locali la proposta, già rappresentata nel corso del tavolo regionale dello scorso 21 gennaio. «La prevenzione è l’unica misura che può consentire la tenuta del sistema scolastico e a nulla servono i tamponi somministrati dopo che i contagiati hanno avuto accesso nei locali scolastici - spiega il segretario - Ciò consentirebbe di alleggerire la pressione burocratica in cui sono sprofondate le scuole e darebbe respiro ai medici pediatri e di medicina generale, nonché al sistema sanitario più in generale». dunque, il pressing sulla Regione e sulle istituzioni locali: « Ormai è fin troppo evidente che la delibera di giunta regionale del 27 gennaio 2021, relativa ai 355 Toss (Team di operatori sociosanitari),è diventata carta straccia - incalza Verga - Sarebbe necessario e urgente un accordo regionale con le associazioni di categoria e la protezione civile per spostare il flusso dei tamponi dalle farmacie, dai laboratori diagnostici e dai drive-in di volontariato nelle scuole. L’obiettivo è invertire l’attività che, con grande impegno, si svolge quotidianamente presso queste strutture, nelle strutture scolastiche, in modo che l’alunno e il lavoratore contagiati non abbiano accesso ai locali scolastici». 


Infine, una ulteriore proposta: «Se le forze in campo non lo consentono - conclude Verga – si faccia ricorso al personale dell’esercito, ma non si può restare inermi. Solo in questo modo si può evitare di chiudere le classi e, in alcuni casi come già accaduto, intere scuole. L’importante è fare presto: ogni giorno di scuola perso avrà significative ripercussioni sulle generazioni future».

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