Green pass obbligatorio a scuola. La Puglia frena: serve una cabina di regia

Green pass obbligatorio a scuola. La Puglia frena: serve una cabina di regia
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 14 Agosto 2021, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:58

Sul green pass obbligatorio per il personale della scuola è ancora gelo tra sindacati e governo: per ora niente firma sul protocollo previsto per la riapertura in presenza. Anche l'incontro interlocutorio di ieri, arrivato all'indomani del fallimento del tavolo ministeriale di giovedì, si è concluso con un'altra fumata nera: le organizzazioni sindacali vogliono chiarezza su una serie di questioni legate al rientro in classe. «Ancora troppi nodi da sciogliere» ribadiscono compatti i rappresentanti di Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. «Chi farà i controlli sul certificato verde?» chiedono con insistenza le organizzazioni sindacali, che vogliono essere rassicurate su tamponi gratis, distanziamento, classi pollaio e finestre aperte, solo per citare alcune criticità. «Hanno introdotto il green pass con decreto senza coinvolgerci, ora finché non ci dicono chiaramente come si dovrà procedere noi rimarremo sulle nostre posizioni».

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La decisione


Quindi, tutto rinviato a dopo Ferragosto, anche se il ministero all'Istruzione preme per fare in fretta. Ma pure l'incontro di ieri con la nuova bozza con alcune modifiche è fallito. Da qui il rinvio alla settimana prossima, nella speranza che si possa trovare la quadra, i tempi stringono e il rischio di ritrovarsi in Dad è dietro l'angolo. Nel documento di venti pagine, a cui il ministero ha assicurato che saranno apportate modifiche, si raccomanda in linea generale di mantenere la «distanza di sicurezza» e «laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non lo consentano» resta «fondamentale mantenere, potenziare e modulare le altre misure non farmacologiche di prevenzione» incluso «l'obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico». Il rischio di assembramenti va scongiurato e nella bozza si afferma che «nel caso di file per l'entrata e l'uscita dall'edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l'osservanza delle norme sul distanziamento».

I sindacati


I nodi che hanno portato allo scontro a livello nazionale sono gli stessi replicati al tavolo regionale di qualche giorno fa con tutti gli attori interessati: Usr, assessori all'Istruzione e ai Trasporti, sindacati, società di Tpl.

In quel contesto è stata anche ribadita la necessità di attivare subito i famosi Toss Covid, team di operatori sanitari dedicati ad ogni istituto scolastico pugliese, promessi fin da febbraio scorso e mai attivati. Ma le problematiche non si esauriscono qui.


«In questa battaglia siamo tutti compatti - afferma il segretario generale Uil Scuola Puglia, Roberto Calienno - Innanzitutto chiediamo il rispetto del patto per la scuola siglato il 20 maggio scorso, con una serie di indicazioni sulle relazioni sindacali. Patto non considerato quando è stato il momento di introdurre l'obbligatorietà del green pass al personale scolastico, considerato che è stata presa una decisione senza nessun confronto con i sindacati. Non posso decidere loro da soli quali sono le sanzioni - aggiunge Calienno -. Abbiamo anche chiesto risorse straordinarie per i tamponi diagnostici, che devono essere gratuiti. Degli stessi temi abbiamo discusso al tavolo regionale, ma non se ne viene a capo. Ecco perché credo sia importante istituire a livello territoriale una cabina di regia, che fissi subito delle conferenze di servizio con i dirigenti scolastici affinché si assumano comportamenti omogenei e non come è già successo lo scorso anno dove ad imperare è l'anarchia assoluta».


Sulla stessa linea la Uil Scuola Puglia: «A livello regionale chiediamo i dati del contagio che non sono assolutamente noti, ogni volta ci parlano di percentuali di vaccinati tra il personale della scuola, ma le percentuali si sviluppano in base ai numeri, ad oggi non noti, nonostante il nostro pressing - incalza il segretario Gianni Verga -. Poi c'è tutta la questione del green pass, introdotto senza alcun confronto con noi. E, ancora, vogliano risposte sul distanziamento che praticamente è solo sulla carta, perché in Puglia c'è il problema delle famose classi pollaio; sulla condizione dei lavoratori fragili, che devono essere garantiti. Sostanzialmente restiamo fermi sulle nostre posizioni - conclude Verga -, anche se è stata presentata una nuova bozza, con qualche richiesta accolta, ma i nodi cruciali non sono stati ancora sciolti».
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