Scuola, sbagliate le graduatorie per le supplenze: «Presentati 10mila reclami»

Scuola, sbagliate le graduatorie per le supplenze: «Presentati 10mila reclami»
di Maria Claudia MINERVA
4 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Settembre 2020, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 11:33

«Troppi errori nelle GPS (Graduatorie provinciali per le supplenze), non si può ripartire con il balletto dei supplenti e le segreterie scolastiche in affanno. A rischio la continuità didattica». È quanto hanno ripetuto con forza ieri mattina docenti, dirigenti, personale tecnico amministrativo, esponenti sindacali di tutta la Puglia, ritrovatisi a protestare a Bari, sotto l'Ufficio scolastico regionale.

LEGGI ANCHE: Graduatoria per i supplenti, 503 esclusi. L'ombra di autocertificazioni fasulle: «Gli atti sospetti in Procura»

Manca esattamente una settimana alla riapertura delle scuole pugliesi - che hanno posticipato il rientro per la competizione elettorale delle Regionali - ma c'è il rischio concreto che le cattedre restino vuote. Basti sapere che, stando ai calcoli della Uil Scuola Puglia, ci sarebbero ancora seimila docenti da assumere, compresi quelli che faranno parte dell'organico aggiuntivo per il Covid. Quest'anno il Ministero ha introdotto la novità delle GPS al posto delle vecchie graduatorie solo che nell'attribuzione dei punteggi ci sono stati moltissimi errori, motivo per cui, solo nella nostra regione, sono stati presentati circa 10mila reclami. Di questi, moltissimi sono tornati al mittente, senza neppure - sempre secondo il sindacato - essere visionati». Da qui il sit in di ieri.

«È tutto incerto - ha confermato il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga - incerto come si avvieranno le lezioni con docenti reclutati da graduatorie incerte e con punteggi e posizioni incerti. Tutto ciò al solo fine di intestardirsi su procedure che avevamo giudicato sin dal principio fallimentari, ma la voglia di dimostrare l'onnipotenza ha prevalso sulla ragione. Protestiamo - ha aggiunto - contro un bando tardivo che avrebbe dovuto semplificare ed accelerare, ma il tempo a disposizione degli Uffici Scolastici non è stato sufficientemente congruo a favorire una ponderata attenzione a tutte le situazioni soggettive e oggettive trasmesse tramite un sistema che, evidentemente, non ha funzionato».

C'era da aspettarselo che la riapertura di quest'anno sarebbe stata decisamente più faticosa rispetto agli anni scorsi, ma qualcuno contesta che «ci sono stati ritardi intollerabili». «Neanche tempi più distesi, probabilmente, avrebbero consentito di pubblicare le graduatorie GPS e GI senza errori, poiché - ha detto ancora Verga - è palesemente evidente che il software è risultato carente e difettato, producendo punteggi errati e, conseguentemente, posizioni sbagliate. Reclamiamo su punteggi prodotti in base a titoli di servizio scomparsi e a titoli di cultura dimenticati dal sistema».
Insomma a sentire i manifestanti «gli effetti saranno devastanti, sia perché le scuole recluteranno aspiranti che, in seguito alla convalida del punteggio e dopo essere entrati in classe andranno a casa, sia perché la definitività delle graduatorie genererà una serie infinita di contenziosi E, ancora, l'avente titolo non sarebbe soddisfatto nelle sedi di preferenza perché le segreterie scolastiche di prima nomina non avranno il tempo materiale di valutare i titoli tempestivamente come recitano le disposizioni ministeriali».

A tutto questo si aggiunga che «non si hanno certezze sui metodi di convocazione, atteso che ciascuna provincia sta autonomamente adottando sistemi di reclutamento tra i più disparati». Da qui la richiesta presentata al direttore generale dell'Usp Puglia, Anna Cammalleri, di «fermare tutto e di esaminare, dal primo all'ultimo, le migliaia di reclami pervenuti all'Ufficio Scolastico Territoriale e alle Scuole Polo. Il Ministero - ha chiosato il segretario Verga - deve dare garanzie agli aspiranti docenti che non si sono ritrovati, nella domanda presentata, anni di precariato e titoli culturali. Diversamente, ci rivolgeremo alla magistratura».

Ma già nell'intervista rilasciata ieri al nostro giornale la senatrice Simona Malpezzi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, alla domanda sul rebus GPS ha gettato acqua sul fuoco, rassicurando: «Se ci sono stati errori saranno corretti. È interesse del Ministero che le cose funzionino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA