Scuole e coprifuoco, l'ira dei Governatori contro il governo/ Emiliano: «Spero di lasciare la Ddi sino al 15 maggio»

Scuole e coprifuoco, l'ira dei Governatori contro il governo/ Emiliano: «Spero di lasciare la Ddi sino al 15 maggio»
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Giovedì 22 Aprile 2021, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 07:43

Coprifuoco alle 22 sino a luglio e studenti in classe dal 70% e sino al 100% delle presenze: il Decreto Legge Covid approvato ieri dal Consiglio dei Ministri scatena le ire dei governatori. «Grave cambiare in Cdm gli accordi siglati» attacca il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. E convoca la Conferenza delle Regioni.

La riunione dei governatori


La Conferenza Unificata delle Regioni, convocata in seduta straordinaria dal presidente, Massimiliano Fedriga è cominciata questo pomeriggio alle 15.30. All'ordine del giorno, appunto, le valutazioni sul Decreto legge che il premier Mario Draghi si appresta a firmare dopo il via libera di ieri in sede di Consiglio dei Ministri. Rispetto alla bozza frutto della concertazione con le Regioni nella quale era previsto il coprifuoco alle 23 e il ritorno degli studenti in classe in zona gialla e arancione a partire dal 60% e sino al 100% delle presenze, con il provvedimento liquidato dal Cdm il governo è intenzionato a mantenere il coprifuoco alle 22 almeno sino a giugno. A salire al 70%, invece, è la percentuale minima di presenze in classe per gli studenti.

Le accuse al governo sul coprifuoco

«Una proposta assolutamente responsabile», qualcuno «mi spieghi perché un'ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto», dice Fedriga sulla questione del coprifuoco alle 23. Una proposta non passata in Cdm che, «come tutte le altre - ha aggiunto parlando a Radio KissKiss - è stata presa all'unanimità in Conferenza delle Regioni. È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra. Nella concretezza del quotidiano, abbiamo superato le divisioni partitiche».

Scuole e nodo presenze

«L'aver cambiato in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi» sulla presenza di studenti a scuola è «un precedente molto grave» che ha «incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni», ha sottolineato Fedriga. Secondo il presidente gli accordi si possono cambiare ma «riconvocando chi quegli accordi li ha presi». 

Emiliano su Ddi in Puglia 

Sul decreto per le Riaperture il governatore della Puglia, Michele Emiliano, si aspetta «un cambiamento». Emiliano ne ha parlato a Timeline su SkyTg24. «Ci stiamo per riunire con le altre Regioni - ha detto questo pomeriggio - che cercheranno di collaborare lealmente col governo senza perdere questo clima positivo. Io mi auguro che il governo faccia la stessa cosa, cioè che si riunisca e trovi le ragioni di convergenza anche al proprio interno». «Perché - ha concluso - si rischia di creare una frattura che, dall'interno del Consiglio dei ministri, si allarghi al Paese». Spero di poter lasciare alle famiglie la libertà di scegliere» se mandare a scuola i propri figli oppure optare per la didattica a distanza» ha aggiunto. Sino al 30 aprile in Puglia è in vigore un'ordinanza che concede alle famiglie di preferire la Ddi anziché le lezioni in presenza. La Giunta regionale pugliese sta vagliando la possibilità di prolungare sino al 15 maggio questa possibilità. «È un diritto costituzionale delle famiglie quello di proteggere la propria salute durante una pandemia, tutto ovviamente fatto con criterio e buon senso e senza mai dire che Dad è meglio di quella in presenza, ci mancherebbe», ha aggiunto Emiliano.

«I trasporti scolastici non bastano»

«Non esistono mezzi sul mercato italiano per trasportare il numero richiesto di studenti in sicurezza con la saturazione di ogni mezzo al massimo al 50%» ha aggiunto Emiliano a proposito del'estensione della percentuale di presenza in classe. «Questa cosa - ha proseguito Emiliano - l'hanno detta Zaia, Bonaccini, io, l'hanno detta tutti. Ô la verità.

Pretendere che si vada a scuola al 70%, dovendo rispettare il 50% massimo di saturazione di ogni singolo mezzo e non poter garantire questa cosa significa che violi la legge a prescindere. Questa cosa ha sorpreso tutti».

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