Scuola, controllori sui bus per biglietti e mascherine: «Ne servirebbero almeno 3.000». Ma non ci sono risorse

Scuola, controllori sui bus per biglietti e mascherine: «Ne servirebbero almeno 3.000». Ma non ci sono risorse
di Paola COLACI
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Giovedì 26 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 20:43

Da settembre tornano i controllori sui mezzi pubblici. Compresi treni, pullman e bus destinati al trasporto scolastico. Personale che non avrà solo il compito di verificare biglietti e abbonamenti ma dovrà garantire il rispetto delle misure anti Covid: dalla mascherina al distanziamento fino alla capienza all’80%. «E in Puglia sarebbero necessari almeno 3mila addetti al controllo. Peccato, però, che alle aziende di trasporto pubblico non siano garantite le risorse per assumere nuovo personale. Né i tempi tecnici per bandire concorsi e selezionare nuove unità» tuonano le aziende di trasporto pubblico locale pugliesi. «Questa previsione porrà seri problemi di gestione, non facili se non ci si confronta su come e con quale personale dovrà essere svolta tale attività. Ma che nessuno pensi che il controllo sui bus ricada sugli autisti per i quali, tra l’altro, nulla è dato di sapere rispetto all’obbligo di vaccinazione» tuona il presidente di Asstra Puglia e Basilicata, Matteo Colamussi. Ma tant’è. 

La posizione del governo


«Quello del controllo a bordo dei mezzi di trasporto è un tema cruciale», ha fatto sapere nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Enrico Giovannini che questa mattina incontrerà i presidenti delle Regioni. Al centro del confronto ci sono i piani di Trasporto pubblico locale in vista della riaperture delle scuole e del ritorno in classe degli studenti a settembre. E in Puglia la campanella per mezzo milione di alunni degli istituti di ogni ordine e grado suonerà il 20 settembre. 
Ma a un mese dal ritorno fra i banchi, il nodo dei trasporti e dei protocolli da applicare resta ancora tutto da sciogliere. Tra le raccomandazioni contenute nelle linee guida che lo stesso ministero dei Trasporti ha inviato al Comitato tecnico scientifico per la valutazione c’è quella di “differenziare” l’orario di ingresso e uscita dalle scuole. E ciò al fine di raccordare gli orari delle attività didattiche con quelli del trasporto pubblico locale. Ipotesi di “doppi turni” che proprio non va giù ai dirigenti delle scuole pugliesi. Non si può immaginare di differenziare gli orari di ingresso e uscita da scuola al solo scopo di evitare assembramenti alle fermate e sui mezzi a scapito dell’attività didattica dei docenti e degli stessi studenti, sostengono i presidi. E in queste ore le Prefetture pugliesi continuano a lavorare di concerto con gli Uffici scolastici provinciali alla mappatura degli studenti pendolari e all’ipotesi di prevedere corse bis sulle linee più trafficate. «Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto da parte dell’Ufficio scolastico provinciale il numero stimato di studenti pendolari e l’elenco delle linee a maggiormente frequentate. Elenco già trasmesso alle aziende di trasporto per le opportune valutazioni - fa sapere il Direttore generale della Provincia di Lecce e dirigente del settore Trasporti, Giovanni Refolo - Ricalcando il modello operativo dello scorso anno, ipotizziamo l’attivazione di corse bis e servizi aggiuntivi per le linee a maggiore rischio di affollamento. Ipotesi che saranno approfondite all’inizio di settembre in sede di tavolo tecnico in Prefettura a Lecce». Per parte loro, le aziende di trasporto locale attendono ancora i protocolli ministeriali: «Senza indicazioni certe su capienza e altri aspetti tecnici è impossibile immaginare qualsiasi programmazione» conferma il direttore di Stp Brindisi Maurizio Falcone. «I controlli a bordo dei mezzi? Solo in provincia di Brindisi sarebbero necessarie almeno 100 unità di personale» aggiunge.
Per parte loro, i presidi pugliesi restano in trincea sul fronte del controllo del Green pass. «Si tratta, a nostro avviso, di un enorme e ingiustificato spreco di lavoro e risorse umane che, già scarse in generale, si dovrebbero meglio e più utilmente impiegare - tuona il presidente regionale di Anp (Associazione nazionale presidi) Roberto Romito - A parte il paradosso costituito dal fatto che si obbliga il personale scolastico, unico caso fino ad ora nel mondo del lavoro, a dover giustificare attraverso la validazione del green pass la propria presenza sul luogo di lavoro, si sarebbe potuta scrivere la norma in modo da salvaguardare anche la privacy».

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