Scuola, appello dei sindacati: «Basta con il braccio di ferro fra ministero e Regione. Ora si pensi a studenti e prof»

Scuola, appello dei sindacati: «Basta con il braccio di ferro fra ministero e Regione. Ora si pensi a studenti e prof»
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 08:35

La scuola pugliese non riesce a ritrovare la serenità necessaria per andare avanti e assicurare la giusta formazione agli studenti. Famiglie, docenti e dirigenti scolastici vivono nell'incertezza per il sovrapporsi di ordinanze della Regione e di provvedimenti del Tribunale amministrativo alle decisioni prese dal governo nell'ultimo Dpcm sulla didattica in presenza per le elementari e le medie. Ieri un'altra giornata campale: classi in presenza ma con pochi alunni, bimbi a casa privi di tablet e connessioni, istituti chiusi all'improvviso dopo il risultato di tamponi positivi per alcuni docenti, come è accaduto a Lecce e in altri Comuni di tutta la Puglia. Insomma, il caos totale e la novità che il ministero si è costituito nel giudizio in corso dinanzi al Tar Puglia sull'ordinanza regionale che da fine ottobre ha disposto la Dad anche nel primo ciclo.


E mentre continua la baraonda e lo scontro istituzionale scendono in campo i sindacati della scuola per rivolgere un appello a entrambi affinché si possa trovare una soluzione che metta fine al conflitto. «Nelle ultime ore stiamo assistendo a un gravissimo scontro istituzionale tra la ministra Azzolina e il governatore Emiliano.

I due contendenti, accomunati da una scarsa propensione alle relazioni sindacali, hanno di fatto instaurato un conflitto caratterizzato da reciproci veti e da atti unilaterali che sta velocemente degenerando - scrivono in una nota i segretari delle sigle sindacali pugliesi Flc-Cgil (Menga), Cisl Scuola (Calienno), Uil Scuola (Verga) e Snals-Confsal (De Bernardo) -. Questo clima di conflitto, esacerbato da una guerra di comunicati stampa, messaggi social incrociati e interviste agli organi di comunicazione, si è ormai già spostato anche sui tavoli della giustizia amministrativa. È chiaro a tutti che il caso Puglia, ormai, ha assunto proporzioni di rilevanza nazionale, investendo, tra l'altro, temi che aprono scenari inquietanti sul fronte del rapporto tra il riformato Titolo V della Costituzione e le mai sopite pretese di autonomia differenziata».


I sindacati riportano al centro della discussione gli studenti. «Anche se il baricentro di questa partita si sposta sempre più a livello nazionale, non possiamo non evidenziare alla ministra e al governatore che, al centro di questo scontro politico, oltre ai dirigenti, al personale docente ed Ata, ci sono gli studenti e con loro centinaia di migliaia di cittadine e cittadini pugliesi i quali, in un momento storico unico e delicato come quello che stiamo vivendo, di tutto avrebbero bisogno tranne che di assistere ad uno scontro che ha sempre meno i contorni di uno scontro istituzionale e sempre più acquista la fisionomia di un conflitto personale». Le scuole pugliesi hanno «invece bisogno che le istituzioni, a qualunque livello, si facciano garanti della sicurezza attraverso un percorso di condivisione con le organizzazioni Sindacali e, in generale, con tutte le parti sociali, accantonando definitivamente le logiche politiche divisive che si stanno dimostrando sempre più incapaci di fare sintesi politica sia a livello regionale che nazionale». Da qui l'«accorato» appello «affinché si accantonino i toni della polemica per trovare una linea condivisa capace di fare chiarezza nella complessa situazione in cui versa la scuola pugliese anche coinvolgendo direttamente il presidente del Consiglio dei Ministri quale garante di tutti i cittadini».


Al presidente Emiliano i sindacati chiedono, infine, «di collaborare con i sindaci, sia livello comunale che intercomunale, affinché i territori che presentano i picchi più elevati di contagio siano autorizzati ad adottare, in maniera condivisa con i sindacati territoriali, tutte le misure idonee, per evitare l'aggravamento della situazione epidemiologica».
E dall'Unsic (Unione nazionale sindacale) arriva anche la stima dei contagi a scuola. «Almeno 105mila casi complessivi, oltre 6.800 i casi in Puglia. Abbiamo rielaborato e ottimizzato i dati di diverse fonti, armonizzandoli rispetto all'apertura delle scuole non uniforme sul territorio nazionale - fanno sapere -. Il risultato è che i contagiati tra studenti e personale scolastico hanno raggiunto circa il 16 per cento del totale dei contagiati, cioè leggermente sopra l'incidenza della popolazione scolastica su quella complessiva nazionale».

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