Oggi sciopero degli aerei: 80 voli cancellati a Bari, tanti disagi anche a Brindisi

Oggi sciopero degli aerei: 80 voli cancellati a Bari, tanti disagi anche a Brindisi
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Giovedì 20 Ottobre 2022, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 14:45

Oggi sciopero nazionale del trasporto aereo «per i salari, l'orario di lavoro e la sicurezza, contro la precarietà, con una manifestazione nazionale a Milano Linate». Lo annuncia il sindacato di base Usb, spiegando che lo sciopero generale sarà di 24 ore con la garanzia dei servizi minimi previsti dalla legge. Tanti i voli cancellati su Bari e Brindisi con inevitabili disagi. 

 

Ecco i voli cancellati a Bari e Brindisi 

Sono 80 per ora i voli cancellati in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Bari-Palese a causa dello sciopero che è stato proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per tutto il personale Enav.

All'agitazione si aggiungono quella dei piloti e assistenti di volo Vueling, indetta da Filt-Cgil e Uiltrasporti, e quella nazionale per l'intera giornata dei lavoratori del trasporto aereo, proclamata dal sindacato di base Usb. «Ci scusiamo con tutti i passeggeri che potranno subire disagi a causa dello sciopero - affermano le tre sigle sindacali - ma l'atteggiamento di chiusura da parte di Enav nei confronti delle richieste dei lavoratori, rendono indispensabile questa azione di sciopero». «Da troppo tempo attendiamo risposte concrete circa l'applicazione e l'evoluzione - concludono - del piano industriale, l'adeguamento degli organici, l'organizzazione dei turni di lavoro e la definizione di tempistiche e contenuti del rinnovo del contratto».

All'Aeroporto del Salento Papola Casale di Brindisi, lo sciopero cancella 49 voli complessivi, 24 dei quali in partenza. Di questi, sono griffati ItaAirways diretti a Fiumicino e Linate, 5 Easyjet verso Basilea, Ginevra e Malpensa; e ancora non salirà in cielo il volo Swiss per Zurigo e 14 della Ryanair, che sarebbero dovuti arrivare nei più importanti aeroporti del Nord Italia e nei maggiori scali europei. Saltati anche 25 arrivi in terra salentina, con le stesse compagnie che non potranno completare le tratte inverse.

In caso di sciopero aereo, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

I consigli di Italia Rimborso

“Nel 2022 – dice Felice D’Angelo, Ceo di ItaliaRimborso – i ritardi e le cancellazioni sono sempre più frequenti. I numeri in nostro possesso affermano la crescita delle proposte delle destinazioni da parte delle compagnie aeree. Proporzionalmente, però, sono cresciuti i disservizi aerei, così come gli scioperi, dove il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad un claim company”.

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che va da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta”.

I problemi dei lavoratori

«La fine della terribile estate del 2022 non ha significato la fine dei problemi dei lavoratori e lavoratrici del trasporto aereo. Continua a trascinarsi la pessima gestione da parte delle aziende che regnava ancora prima della pandemia e che penalizza i passeggeri, ma sono state le maestranze, già vittime di flessibilità e precarietà, a subirne le peggiori conseguenze, con aggressioni, carichi eccessivi di lavoro, salute e sicurezza totalmente dimenticate», spiega il sindacato di base. «Oggi, come tutti gli altri lavoratori e lavoratrici italiani ed europei, si trovano pure a pagare la follia di una guerra imposta e del carovita galoppante, con un'inflazione al 10% con perdita del salario tra i 3000 e i 4500 euro mentre salari e pensioni sono al palo», sottolinea l'Usb.

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