Sanitari assunti in pandemia: contratti in scadenza e 7mila da stabilizzare. Ecco i requisiti

Sanitari assunti in pandemia: contratti in scadenza e 7mila da stabilizzare. Ecco i requisiti
di Paola COLACI
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Lunedì 1 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 07:56

Più di un anno e mezzo di trincea. Reclutati in tutta fretta dalle Asl per fronteggiare l’emergenza Covid e al lavoro in prima linea nelle corsie degli ospedali, nei reparti di rianimazione, nei pronto soccorso e a bordo delle ambulanze. Ora per circa 7mila operatori sanitari - medici, infermieri e oss - assunti con contratti a tempo determinato tra gennaio 2020 e giugno 2021 negli ospedali e nelle strutture sanitarie pugliesi si apre la strada della stabilizzazione. 
Certo, le modalità sono ancora tutte da definire.

Il Consiglio dei Ministri: “Enti del Servizio sanitario autorizzati ad assumere"

Ma il comunicato finale del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla manovra di Bilancio parla chiaro: «Gli enti del Servizio sanitario nazionale vengono autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza». Contratti a tempo indeterminato che potrebbero essere previsti anche per i giovani specializzandi. Un “esercito” di 33mila in tutta Italia stima il ministro della Salute Roberto Speranza, il quale conta di mettere sul piatto uno stanziamento di 500-600 milioni a fronte di un pacchetto in manovra da 124 miliardi per il Servizio sanitario nazionale. E in Puglia si attendono indicazioni.

In Puglia 7mila sanitari in attesa di stabilizzazione

«La proposta ministeriale è stata presentata e il Titolo IV della norma di Bilancio prevede proprio un articolo di legge dedicato al tema, seppure lo stesso sia ancora in fase di valutazione» scende nel dettaglio della questione il direttore del Dipartimento regionale di Prevenzione della Salute, Vito Montanaro.

Entrando nel merito dei numeri dei sanitari assunti durante l’emergenza, poi Montanaro riferisce: «Durante la pandemia in Puglia sono state assunte più 8mila figure professionali, delle quali oltre mille a tempo indeterminato. Sono almeno 7mila, dunque, i sanitari in attesa di stabilizzazione». Nel dettaglio, secondo una elaborazione della Corte dei Conti, realizzata sulla base dei dati del ministero della Salute al 23 aprile 2021, in regione le assunzioni che hanno riguardato i medici sono 1.126 (223 a tempo indeterminato e 903 con tratti flessibili). In relazione agli infermieri reclutati dagli ospedali e dalle strutture sanitarie pugliesi, a fronte di un numero complessivo pari a 2.737 unità, 2.436 risultano ancora precari. Tra le file degli operatorio socio sanitari e delle altre figure professionali chiamate in servizio, sul totale di 3.775 unità, 2.159 hanno già firmato un contratto a tempo indeterminato. Ma 1.616 attendono di essere stabilizzati. Rispetto ai requisiti per le assunzioni, ancora, secondo quanto trapela da fonti ministeriali avrebbero diritto alla stabilizzazione tutti coloro che hanno prestato servizio per almeno 6 mesi tra gennaio 2020 e giugno 2021. Ma si tratterà di capire anche se le assunzioni avverranno tramite concorso con quota riservata a chi ha maturato i requisiti, attraverso titoli o un semplice colloquio.

Pnrr, Montanaro: «Ora serve più personale per nuovi ospedali e strutture sanitarie»

Ancora nessuna ipotesi al vaglio della Regione, invece, in relazione alla maxi-operazione di reclutamento di personale sanitario che dovrebbe essere prevista per garantire la piena operatività della nuova rete di infrastrutture sanitarie previste dal Pnrr. Secondo la bozza di riparto dei fondi, alla Puglia spettano 631 milioni di risorse del Pnrr destinati a potenziare l’assistenza sanitaria in Puglia. E renderla più accessibile attraverso reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina. Ed entro il 2026 la Regione punta a mettere in cantiere il restyling di 29 ospedali e strutture sanitarie, ma anche la realizzazione di 31 nuovi presìdi di comunità e 106 Case della Salute. Un “motore” che per girare a pieno regime, però, ha necessità di personale. Centinaia, forse migliaia di unità da impiegare nella nuova rete capillare di strutture territoriali. Ma sul punto l’assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco nelle scorse settimane è stato chiaro: «Se il Pnrr finanzia strutture e infrastrutture, attrezzature di funzionalità e personale sono oneri che restano in capo alla Regione. Ecco perché è necessario un piano di assunzione per far funzionare questa rete di infrastrutture». Dello stesso avviso anche il numero uno del Dipartimento regionale: «Pur stabilizzando 7mila sanitari si spera da qui a prossimi mesi, comunque sarà necessario assumere ulteriore personale per garantire i servizi previsti dalle nuove infrastrutture del Pnrr. Sul fronte della programmazione, invece, si sta già lavorando alle Case della Salute, all’assistenza domiciliare, alle Centrali operative territoriali e all’organizzazione dipartimentale» conclude Montanaro.
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