Sanità, la Puglia alza la posta: con i fondi del Pnrr altri cinque, nuovi ospedali. Ecco dove sorgeranno

Sanità, la Puglia alza la posta: con i fondi del Pnrr altri cinque, nuovi ospedali. Ecco dove sorgeranno
di Paola COLACI
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 19:02

Nuova sanità a “chilometro zero”: la Puglia alza la posta e con i 650 milioni di fondi Pnrr a disposizione attraverso la Misura 6 i nuovi ospedali di comunità salgono da 31 a 36. Se in provincia di Bari le strutture scendono da 10 a 9, a “guadagnare” altri tre nosocomi a testa rispetto ai tre già previsti nella bozza del Piano regionale saranno Brindisi e la Bat. Nell’ossatura del documento che sarà inoltrato al ministero della Salute rientrano anche 121 Case di Comunità e 40 Centrali operative territoriali (Cot). 


Il piano

La Regione Puglia ha completato, dunque, la definizione della programmazione delle strutture territoriali da finanziarsi con i fondi del Pnrr Component 1. La programmazione è stata condivisa dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, di concerto con il Dipartimento di Prevenzione e le Aziende Sanitarie. Rispetto ai target assegnati, tuttavia, la Regione realizzerà più strutture di quelle previste. In particolare, per quanto riguarda gli ospedali di comunità a fronte di un target di 31 strutture previste in prima battuta ne saranno finanziate 36- E ciò al fine di potenziare l’assistenza nella fase post acuzia. Gli ospedali di comunità forniranno una assistenza a lungo termine, riducendo l’uso inappropriato di posti letto ospedalieri. 
Saranno realizzate, altresì, 40 Centrali Operative Territoriali che assicureranno la presa in carico del paziente lungo il percorso assistenziale.

I pugliesi potranno contare, infine, su 121 Case di Comunità quali strutture di erogazione di prestazioni assistenziale di medio bassa intensità dislocate su tutto il territorio regionale. Con una particolare attenzione al posizionamento nelle aree più disagiate da un punto di vista orografico e di viabilità.

La spesa farmaceutica


Nei primi dieci mesi del 2021 gli ospedali e le Asl pugliesi hanno speso oltre 679 milioni per l’acquisto diretto dei farmaci. A conti fatti 174 milioni in più rispetto al tetto di 505 milioni fissato dal ministero della Salute. Trend confermato anche in relazione all’ultimo trimestre dello scorso anno e che rischia di consolidarsi anche nel 2022. Ecco perché ora la Regione corre ai ripari. «L’obiettivo è puntare a un risparmio annuo pari a circa 60 milioni di euro per il 2022» annuncia l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. E a mezzo delibera di Giunta fissa il tetto di spesa per ogni Asl, prevedendo sanzioni a carico dei direttori generali e dei medici in caso di sforamento. La nota che specifica budget e obiettivi è stata trasmessa nelle scorse ore ai manager delle Aziende sanitarie pugliesi. E in calce è indicato lo scostamento rispetto alla spesa farmaceutica rilevato nel 2021 per ogni Asl. Nel dettaglio l’unica Azienda a far quadrare i conti durante lo scorso anno è stata quella di Foggia che ha chiuso con -0,11% rispetto al budget assegnato, risparmiando 93mila euro. Tra le Asl più virtuose di Puglia anche Brindisi: a fronte di un budget assegnato pari a 54,7 milioni per l’acquisto diretto di farmaci l’azienda ha speso solo 79.900 euro in più. Di contro, a sforare il tetto in maniera più significativa è stata la Asl di Taranto: a fronte di 72,9 milioni a disposizione l’esborso per l’acquisto dei medicinali da parte di ospedali e strutture sanitarie si è attestato a quota 83 milioni di euro. In pratica +13,68% e 11 milioni di spese extra. Segue la Asl Lecce con uno scostamento del 6,43% rispetto al tetto previsto pari a 104.7 milioni e una spesa extra che si è attestata a 7,2 milioni. In relazione alla Asl di Bari, infine, a fronte di un budget pari a 152,2 milioni si è registrata una spesa pari a 161,8 milioni. Il 3,61% in più rispetto al tetto assegnato dalla Regione. Ma non è tutto. L’assessorato ora punta i riflettori anche sulle ricette mediche. L’analisi dei dati di spesa e consumo sui farmaci erogati a livello regionale dalla farmaceutica convenzionata e dai medici di base - indagine condotta dalla “Sezione Farmaci, Dispositivi Medici e Assistenza integrativa” della Regione Puglia - nel corso del 2021 ha infatti rilevato un boom di prescrizione mediche. Con percentuali che superano la media nazionale anche del 112% come nel caso di antibiotici, eparine e anticoagulanti. Consumi superiori del 60% rispetto alla media nazionale anche per antinfiammatori e antireumatici e del 30% per gli antimicrobici intestinali. «A determinare uno sforamento significativo del budget di spesa - fa sapere l’assessore Palese - contribuisce non solo il continuo inserimento in commercio di nuovi medicinali ad alto costo ma anche l’abitudine di prescrivere medicinali brand più costosi al posto dei farmaci generici che garantiscono gli stessi risultati terapeutici a un prezzo notevolmente inferiore».


La strategia per contenere i costi

Da qui, dunque, la necessità di intervenire per contenere i costi di acquisto. «La Puglia è ancora annoverata tra le regioni che registrano un elevato sforamento del tetto di spesa farmaceutica per acquisti diretti - ha rimarcato l’assessore alla Sanità - Ecco perché in Giunta è stato approvato un provvedimento finalizzato a determinare un’ulteriore stretta su tale capitolo, mediante l’assegnazione tetti di spesa aziendali e obiettivi di budget a ogni singola Azienda». Ma anche attraverso sanzioni e segnalazioni a carico di farmacie ospedaliere e medici di base. Il compito di vigliare sul contenimento di costi è stato affidato ai direttori generali. “Si dà mandato ai direttori generali delle Aziende di porre in essere le azioni per il potenziamento delle attività di controllo nei confronti dei medici prescrittori che non rispettino le linee guida regionali ed aziendali in materia di appropriatezza prescrittiva di farmaci - si legge nel deliberato - determinando un utilizzo inappropriato delle risorse pubbliche ed il superamento dei tetti di spesa previsti dalla normativa vigente”.

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