Sanità, Gemmato risponde a Palese e sottolinea: «Ospedali e liste d'attesa, in Puglia troppe criticità»

Sanità, Gemmato risponde a Palese e sottolinea: «Ospedali e liste d'attesa, in Puglia troppe criticità»
di Daniela UVA
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:30

«I progetti legati ai fondi del Pnrr e destinati alla riqualificazione della sanità territoriale devono essere rivisitati». Lo ribadisce a chiare lettere il sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato, rispondendo così all’assessore regionale Rocco Palese, che si era detto «sconcertato» da questa ipotesi, chiedendo le dimissioni del neo ministro Orazio Schillaci dopo le esternazioni da lui rese in un’intervista al Corriere della Sera. Nel botta e risposta a distanza, l’esponente di Fratelli d’Italia spiega che «il problema dei fondi è legato ai rincari di energia e materie prime». Una situazione che per forza di cose deve portare a una «rivisitazione» dei progetti, con l’obiettivo di «ottimizzare ciò che è stato fatto», visti gli inevitabili aggravi economici su programmi e preventivi delle opere in programma. 
Schillaci aveva spiegato che «il Pnrr è stato pensato due anni fa» e che «oggi le condizioni sono cambiate». Una posizione difesa da Gemmato che però evidenzia anche come «uno stravolgimento non sia possibile perché l’impianto base è quello, anche se una ottimizzazione è auspicabile». Per la Puglia sono stati stanziati 650 milioni di euro. Palese ricorda che «siamo almeno al trenta per cento dell’attuazione del Piano nel contesto sanitario. Le grandi macchine, come Tac, ecografi, angiofrafi e robotica, stanno per essere consegnate», mentre «l’iter di progettazione è molto avanti anche sulle case di comunità». Un traguardo che Gemmato registra, chiarendo però che «i risultati tardano ad arrivare perché in Puglia si vive una sanità non di prossimità e che non mette a centro il paziente». Una sanità che, secondo il sottosegretario, «soffre di molte patologie». Gemmato parla di «fotografia impietosamente negativa» della situazione. «Abbiamo liste di attesa lunghissime, abbiamo lo screening di patologie come il tumore del colon retto e la diagnostica legata al tumore al seno che hanno segnato il passo – dice -. Nel prossimo futuro pagheremo un grosso prezzo sia in termini di vite umane sia di dispendio economico per la sanità pubblica». 

Tutti i nodi

La lista delle criticità è lunga: «Sono stati razionalizzati e chiusi diversi ospedali, ma non si è attrezzato il territorio. Queste chiusure sono avvenute non seguendo una linea univoca, ma per fare un favore al politico di turno – accusa Gemmato -. Nel nord Barese, un territorio con più di 200mila abitanti, oggi non esiste un ospedale di primo livello». Il sottosegretario ricorda «le lamentale dei malati di Covid che non riuscivano a interfacciarsi con la sanità territoriale, le Usca che sono state attrezzate tardivamente e in misura esigua. Gli operatori sanitari che non hanno avuto adeguata dotazione strutturale per gestire la pandemia». Senza dimenticare le polemiche legate all’apertura dell’ospedale nella Fiera del Levante, «un grande spreco, un’opera che partiva da sette milioni di euro e ne è costati 25». 
Nel frattempo il governo pensa a stanziare risorse per abbattere le liste di attesa, con «una misura straordinaria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA