Sanità, buco nei conti da 148 milioni: sì della Giunta alla copertura

Sanità, buco nei conti da 148 milioni: sì della Giunta alla copertura
di Paola ANCORA
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Venerdì 28 Aprile 2023, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 20:08

La Giunta regionale del presidente Michele Emiliano ha approvato questa mattina la copertura del buco di bilancio nella sanità, dando via libera al conto economico consolidato al IV° trimestre del 2022. Il disavanzo accertato, al termine di diverse settimane di ricognizione delle spese e dei risparmi utilizzabili, è di 148.822.610,00 milioni di euro, derivante - si specifica nel provvedimento firmato dall'assessore Raffaele Piemontese e condiviso dall'assessore regionale Rocco Palese - «dai maggiori costi diretti e indiretti conseguenti alla pandemia di COVID-19». 

Il debito e le coperture

La perdita netta consolidata del sistema sanitario pugliese si è attestata dunque a 396 milioni di euro, 50 in meno rispetto solo a qualche giorno fa. Il deficit sanitario da 450 milioni – questa la cifra quantificata inizialmente – ha innescato la miccia del dibattito politico di queste settimane. Nonostante l’accresciuta quota di Fondo sanitario nazionale spettante alla Puglia, infatti, le Asl e la Regione hanno dovuto sopportare costi aggiuntivi pari a 710 milioni: 110 milioni di costi energetici, 50 milioni di spese Covid non coperte da finanziamenti specifici, 105 milioni per il rinnovo del contratto collettivo nazionale e 100 milioni per la stabilizzazione del personale impegnato nell’emergenza della pandemia.

A questi si sono poi aggiunti gli 85 milioni di incremento della spesa farmaceutica in una regione che già in passato aveva sforato di molto il tetto massimo stabilito per legge, i 65 milioni di incremento per la spesa socio sanitaria e territoriale e i 75 milioni di investimenti non coperti da finanziamenti in conto capitale.

Una volta emerso il “buco” è stata prima ventilata la possibilità di ritoccare al rialzo l’Irpef. Poi, è arrivata la decisione del Governo di sbloccare anche quest’anno la possibilità di utilizzare – a copertura – gli avanzi vincolati del bilancio autonomo, ovvero tutti i denari rimasti inutilizzati e non impegnati nei vari capitoli di spesa del rendiconto regionale e generalmente destinati a investimenti. Nel frattempo, la “voragine” iniziale è stata ridimensionata di 50 milioni, scendendo da 450 a 396 al netto dei 246 di aumento del Fondo sanitario nazionale.
I 50 milioni che riducono il buco di bilancio provengono da varie partite. Circa venti milioni arrivano dal payback: sono risorse – pari al 50% delle spese in eccesso effettuate - che la Regione attende le vengano restituite dalle aziende del comparto sanità per la realizzazione o fornitura di dispositivi medici, come previsto dal decreto Bollette. Altri venti milioni arrivano da una più attenta verifica di debiti e crediti nelle diverse Asl regionali, dunque da un’operazione di pulizia dei conti che ha consentito di fare ordine. Poco meno di 14 milioni sono frutto di transazioni erariali e dell’adesione alla rottamazione delle cartelle esattorali portata a termine dalla Asl Foggia. Insomma un frenetico lavoro di recupero di denari che sono serviti ad abbattere il deficit iniziale di 50 milioni, riducendo a poco meno di 150 - al netto della quota spettante alla Puglia del Fondo sanitario nazionale - il deficit da coprire.

Gli effetti dei tagli

A pagare gli effetti di questa necessaria operazione contabile saranno un po’ tutti i Dipartimenti, costretti a fare i conti con le economie indispensabili a risanare il bilancio della sanità. Oltre all’utilizzo degli avanzi, infatti, sono stati previsti anche dei tagli alle assegnazioni di ciascun assessorato e una “dieta” per gli impegni inseriti nelle agende dei vari Dipartimenti. Più colpiti di altri, i settori della Cultura e del Turismo che non beneficiano di Fondi europei e, fin qui, finanziati grazie alle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, “congelato” dal Governo e al centro di un durissimo braccio di ferro fra la Giunta regionale e il suo presidente, Michele Emiliano, e l’esecutivo con il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Si vedrà come andrà a finire questa partita a scacchi.

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