Nuovo piano operativo della Regione Puglia per far fronte al disavanzo da 450 milioni di euro registrato nel Servizio sanitario regionale per l’anno 2022. Le misure urgenti approvate in Giunta per la riqualificazione e razionalizzazione dei costi, con tagli in particolare sulla spesa farmaceutica e blocco delle assunzioni, sono divenuti necessari per tamponare il deficit maturato dalle Asl nello scorso anno. Maggiori costi del Servizio sanitario regionali schizzati a 710 milioni di euro, anche in virtù dello scostamento rispetto alle previsioni di 255 milioni, dovuto all’incremento della spesa farmaceutica (85 milioni), incremento spesa sociosanitaria (65 milioni), costi in house providing (30 milioni) e investimenti non coperti da finanziamenti (75 milioni).
I numeri del bilancio 2022
A conti fatti quindi, il risultato economico dell’esercizio 2022 registrerebbe un disavanzo di 450 milioni di euro, il quale in parte sarà coperto dalle entrate del “Pay back” dei fornitori di dispositivi sanitari per l’anno 2015-2018, calcolato per 245 milioni di euro, e per la restante, la Regione dovrà reperire altre risorse a copertura, (circa 200 milioni) che in questo momento non sembrano però riguardare i fondi per lo sviluppo e coesione (Fsc) da parte del Governo centrale. Prioritaria dunque per la Puglia, che resta ancora sottoposta al controllo dei Ministeri della Sanità e sul Mef per quanto riguarda il piano di rientro sanitario, è la necessità “di contenere i costi di funzionamento e della spesa farmaceutica e per dispositivi medici”, “i cui obiettivi – è precisato nella delibera di Giunta - possono essere realizzati senza penalizzare l’erogazione dei servizi ai cittadini con particolare attenzione alle situazioni di maggiore criticità e proseguendo con le iniziative già avviate con risorse del bilancio autonomo per la riduzione delle liste di attesa, attraverso il più ampio ricorso ad un efficiente utilizzo delle grandi attrezzature disponibili”.
Confermato il blocco delle assunzioni
Analisi e valutazione della spesa sanitaria regionale che passerà anche dall’utilizzo del Fondo sanitario per la sola assistenza nel rispetto dei Lea, con blocco delle risorse per la costruzione di opere e acquisti di grandi macchine, l’incremento dei livelli quali-quantitativi della produzione assistenziale almeno pari a quella rilevati nell’anno 2019 e la riorganizzazione della rete ospedaliera e di quella territoriale. Confermato inoltre il blocco delle assunzioni nelle società in house “Sanitaservice” e in tutte le Asl, salvo per le procedure in corso al 118 e per interventi di integrazione del personale già inserito nel piano di fabbisogno, che riceva conseguentemente l’autorizzazione della Giunta regionale. Controlli anche sull’attività dei direttori generali delle Asl, passibili di decadenza se inadempienti.
Tra i divieti fissati, le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliero-Universitarie, e gli Irccs pubblici, non potranno operare acquisti di beni e servizi non direttamente funzionali all’erogazione delle prestazioni previste dai Lea e dovranno tenere sott’occhio la spesa per l’acquisto di prestazioni residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari da privato accreditato.
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