Salva la Bellanova, torna a Roma
ma dalla via Emilia

Salva la Bellanova, torna a Roma ma dalla via Emilia
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Martedì 6 Marzo 2018, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 13:32
I candidati del M5S che erano già in Parlamento sono stati rieletti a furor di popolo, alcuni sia nel collegio uninominale che in quello plurinominale come è accaduto con Barbara Lezzi. Resta l’incognita del senatore Maurizio Buccarella, rieletto dopo essere stato espulso dal Movimento perché scoperto a taroccare i versamenti al fondo per le imprese. Buccarella ha consegnato una lettera di rinuncia al presidente della Commissione elettorale regionale, ma è improbabile che si decida lì la sua sostituzione, alla quale con ogni probabilità provvederà (se Buccarella confermerà le dimissioni) l’Aula di Palazzo Madama.
Sul fronte del centrodestra sono tornati alla Camera i baresi Francesco Paolo Sisto ed Elvira Savino, entrambi in quota a Forza Italia. Hanno conquistato l’elezione al Senato, il segretario regionale di Fi Luigi Vitali (eletto nel collegio plurinominale Puglia Sud dopo essere stato messo da parte nel 2013, non ricandidato), e il brindisino Mauro D’Attis, capolista alla Camera nel collegio plurinominale Taranto-Brindisi. Vitali, nel commentare i risultati ottenuti da Forza Italia, ha evidenziato che ormai il centrodestra pugliese è a guida Forza Italia, perché questo emerge chiaramente dai risultati elettorali, visto anche lo scarso consenso ottenuto dal movimento di Raffaele Fitto. E’ tornato alla Camera anche il leccese Roberto Marti, eletto nel 2013 con il Pdl, poi al seguito di Raffaele Fitto durante il periodo di opposizione a Berlusconi, e accasatosi con la Lega di Salvini alla fine del 2017. La candidatura come capolista nel collegio plurinominale di Lecce con la Lega gli ha permesso il ritorno alla Camera. L’impresa non è riuscita ad Andrea Caroppo, anche lui candidato con la Lega nel Salento (Caroppo resta in Consiglio regionale però). Sul fronte del centrosinistra eletti i 6 candidati capilista nei collegi plurinominali (2 del Senato e 4 della Camera). Al Senato ha potuto fare ritorno proprio grazie alla candidatura come capolista nella quota plurinominale Puglia Sud del Pd Dario Stefàno, eletto nel 2013 con Sel che gli affidò il posto numero nella lista della Puglia. Eletta nella lista plurinominale Puglia Nord Assuntela Messina, sostenuta da Emiliano. Così pure la viceministra Teresa Bellanova, eletta in Emilia Romagna.
La candidatura come capolista nel collegio plurinominale della Camera della provincia di Lecce ha permesso la rielezione di Francesco Boccia, della provincia Bat. presidente uscente della Commissione Bilancio della Camera, tra i principali collaboratori di Enrico Letta durante la guida del governo, sostenuto e imposto in lista dal governatore Michele Emiliano. Altro deputato uscente salvato dal listino bloccato è stato Michele Bordo, candidato capolista nel collegio plurinominale Bat-Foggia in quota all’area del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Bordo è stato bocciato nel collegio uninominale della provincia di Foggia, ma il paracadute del plurinominale lo ha aiutato a ottenere il ritorno a Montecitorio, dove è presente dal 2006. Un posto a Montecitorio ha ottenuto, grazie alla candidatura di capolista nel collegio plurinominale di Bari, il segretario regionale del Pd Marco Lacarra, il quale dovrà lasciare per incompatibilità il posto di consigliere regionale. Lacarra è un candidato renziano che ha buoni rapporti anche con Michele Emiliano. Si vedrà da che parte deciderà di stare nelle prossime settimane
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