Torna l'appuntamento con la prova costume: tre consigli per superarla

Torna l'appuntamento con la prova costume: tre consigli per superarla
di Leda CESARI
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Domenica 23 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 06:17

Il peggio sembra passato. I contagi scendono, i vaccinati si moltiplicano, e speriamo di essere davvero sulla strada buona per mettere un punto definitivo all’emergenza Covid. Siamo ripartiti, insomma, ma non troppo: siamo ancora tutti un po’ provati da quello che è accaduto nell’ultimo anno e mezzo per far finta che l’ultimo anno e mezzo non sia mai esistito. Abbiamo brindato alla zona gialla, pochi giorni fa, ma questo non ha cancellato quello che è successo nei mesi scorsi: siamo tutti stanchi, depressi, esauriti. Imbolsiti da tanti mesi di domesticità forzata, di “divanesimo” obbligato, di abbuffate compensative nascoste sotto l’alibi del «Voglio provare una nuova ricetta». Abbrutiti per mesi dalla routine del percorso camera da letto-cucina-tivù-camera da letto senza possibilità di deviazione alcuna: né verso una panchina all’aperto, né verso un’estetista che si prendesse cura del nostro corpo, né da un parrucchiere che desse un tocco nuovo all’acconciatura. La parola d’ordine cui fare ricorso per rimettersi in piedi è abusatissima, di questi tempi, ma serve ottimamente per spiegare il concetto: resilienza. Che in psicologia indica la capacità di reagire positivamente alle avversità della vita, assecondando i cambiamenti e le difficoltà senza soccombere ma, al contrario, utilizzando addirittura i problemi per migliorare la propria vita, in alcuni casi. 

La ripresa
Ed è quello che ora dobbiamo cercare di fare. Perché quest’anno abbiamo passeggiato all’inferno, come dicono gli esperti: siamo stati in zona rossa, anzi bordeaux, non solo per la paura del contagio, ma anche e soprattutto per l’equilibrio psicofisico, privati come siamo stati negli ultimi mesi perfino delle labili, ingenue certezze dell’“andrà tutto bene”, e senza più nemmeno quel minimo movimento dell’improvvido ballo sui balconi a consentirci di bruciare per sbaglio qualche caloria, come durante il primo lockdown. 
Insomma, abbiamo adesso bisogno di fare pace con il mondo e anche con noi stessi, anche perché si sta approssimando a velocità supersonica la temutissima prova costume. Che se già negli anni passati veniva vissuta come un incubo, con il disperato tentativo di perdere qualche chilo in extremis, quest’anno il quadro complessivo sembra essere ben più preoccupante, anche alla luce del repentino passaggio dalla zona rossa alla zona gialla.

I consigli
Ed è inutile sperare che il mese di maggio si saldi direttamente con quello di novembre (come pure il meteo improponibile delle ultime settimane lascerebbe supporre): il caldo sta arrivando, inesorabile, e con esso appunto i vestiti leggeri e svolazzanti, la spiaggia, il mare e l’obbligo di denudarsi, in un modo o nell’altro. 
Che fare, insomma, in alternativa alla decisione di proseguire con un prolungamento della clausura forzata, con un mortificante auto-lockdown? Tre esperti di bellezza e forma fisica salentini ci aiutano in questa pagina a capire come rimetterci sulla strada della cura di noi stessi, all’inseguimento della forma fisica perduta, senza fare troppi sacrifici, perché a dire il vero di sacrifici, in questo periodo, ne abbiamo fatti già tanti. Ritrovare un equilibrio psicofisico smarrito, insomma, senza chiedere troppo a noi stessi: perché nell’ultimo anno e mezzo abbiamo davvero dato fondo a tutte le nostre risorse. E adesso invece è ora di riprenderci qualcosa, dalla vita.

La nutrizionista

L’imminente prova costume non c’entra: bisogna cercare di star bene con se stessi, e ovviamente in salute. Così, se gli arresti domiciliari degli ultimi mesi ci hanno consegnato agli stravizi alimentari, per noia o per compensazione, urge rimediare, avverte la biologa nutrizionista leccese Gloria Cartelli: «Cominciando con il dire che la parola dieta non vuol dire privazione, ma stile di vita. E che l’unica, vera medicina naturale è quella di mangiare come si deve». Prima regola, innanzitutto, fare una spesa mirata e sapere quando osare: «Pizza il sabato sera, massima libertà la domenica, ma dal lunedì al sabato a pranzo è obbligatorio mangiare bene». Dalla prima colazione, «non troppo ricca di zuccheri: pane tostato, marmellata, un velo di burro. Oppure salata: il pane con un filo d’olio di qualità, ricotta o uova strapazzate, perché i popoli del Nord non mangiano bene come noi italiani, ma in questo caso ci hanno visto giusto». 
Negli altri pasti, invece, più verdure stagionali, a inizio pasto per placare la fame, «meglio se amare, come rucola e cicoria, per stimolare la funzione epatica e la bile, o diuretiche come asparagi e agretti». Pesce, poi, tre o quattro volte alla settimana – quello con i grassi buoni, tipo salmone, tonno, pesce spada - «ma sapendo che il migliore è quello che costa meno: il pesce azzurro». 
Limitare poi il sale (meglio se rosa o iodato), e tutti i prodotti industriali, sia salati che zuccherati. E largo all’olio evo. E, in generale, a pasti più frequenti ma «piccoli», «piatti combinati sia a pranzo che a cena, ognuno con il giusto equilibrio di carboidrati, proteine, grassi, e i due spuntini di metà mattina e del pomeriggio, fondamentali per arrivare ai pasti principali senza troppa fame: frutta fresca o macedonie multivitaminiche. Ma senza abusarne: sono zuccheri». Come i carboidrati, di cui il cervello ha bisogno, ma senza eccedere, e «preferendo le farine non raffinate. Vanno invece eliminati i superalcolici: meglio un bel bicchiere di vino rosso, che contiene sostanze antiossidanti». 
E poi, proprio per depurarci dalle tossine accumulate in un inverno di restrizioni (fisiche) e di ampliamenti (del girovita), «largo alle bevande detox: acqua con verdure e spezie lasciate in infusione, zenzero e limone, lime, cetriolo e menta».

Da accompagnare con attività fisica per aumentare il metabolismo assonnato, anzi proprio in letargo.

La make up artist

Basta con i social, «o quanto meno non utilizzateli per fare paragoni tra voi e gli altri». Di Chiara Ferragni, infatti, ce n’è una sola, e allora meglio partire da se stessi e dai propri punti di forza, avverte la consulente d’immagine e make-up artist leccese Sara Dimastrogiovanni, per mettere a punto una strategia di recupero e rilancio della propria immagine. «Bisogna innanzitutto comprendere chi siamo e cosa vogliamo», spiega infatti l’esperta, «cominciando con la cura quotidiana della persona. Quali sono le cose del nostro corpo che ci piacciono di più? Iniziamo a valorizzarne una al giorno», ma anche a capire che dopo mesi rinchiusi in casa in pigiama bisogna essere comunque a posto con se stessi, perché «la cura di sé è indipendente dalle situazioni che si stanno vivendo». 
E allora, per rimediare ai danni del lockdown, via ad una buona idratazione della pelle per renderla luminosa, «è il nostro biglietto da visita»; via a capelli puliti e mani ordinate; via a sopracciglia definite e sistemate, «perché dobbiamo ripartire con il piede giusto». E poi istruire il cervello, «fornirgli i giusti input: basta un po’ di burro di cacao per assumere un aspetto più curato, per ricominciare a vivere». Sapendo che ognuno di noi ha necessariamente qualcosa di bello da valorizzare, come Sara insegna tutti i giorni alle sue clienti: «Basta piangersi addosso, ci sono solo persone che si curano e persone che non lo fanno. E che non hanno capito che il più grosso investimento da fare è su se stessi. Basta un taglio di capelli appropriato, a volte, o indossare un colore diverso per ridare stile e personalità a un viso. Per consentirgli di tirar fuori ciò che di bello ha, magari senza saperlo». E poi il cambio degli armadi, che i nonni chiamavano repulisti e che oggi va invece sotto il nome di “decluttering”: «Il disordine e l’ingombro si riflettono inconsciamente sul nostro mondo interiore. Impariamo a buttare via la maglietta della terza media per fare spazio a ciò che di nuovo deve entrare nel nostro armadio, nella nostra vita e di conseguenza nella nostra nuova immagine. Concentriamoci su noi stessi», conclude la make-up artist, «non sui finti modelli proposti dai social. Ricordando che ciò che abbiamo dentro si riflette fuori. E che nella vita l’abito non fa, è il monaco. Perché non sempre si ha tempo per spiegare chi siamo, sarà la nostra immagine a dirlo».

Il coach del benessere

È vero che finalmente riaprono le palestre, ma ogni occasione è buona per fare attività fisica: anche i lavori di casa, dalla pulizia della cucina al giardinaggio, sono utili a bruciare calorie. E se può non bastare per ritrovare la forma perduta – avverte Mirco Spedicato, coach del benessere con studio a Monteroni e laurea in Scienze motorie e biologiche (è anche il responsabile dell’area nutrizione sportiva dell’US Lecce) - basta introdurre nelle abitudini quotidiane la solita, infallibile camminata veloce: non impegna granché e regala la possibilità di fare rifornimento di vitamina D – grazie alla luce solare – e di recuperare il buonumore perduto nei mesi scorsi per colpa della clausura forzata. Perché occorre il giusto approccio mentale per iniziare, esordisce l’esperto, e se il mood dovesse essere proprio terra-terra si possono abbassare gli obiettivi, cominciare appunto con poco: attività fisica casalinga con tappetini e attrezzi da casa, bottiglie d’acqua se non si posseggono i pesi e tutorial (che su Internet abbondano) per chi abbia già un minimo di esperienza con la ginnastica; e chi invece non abbia esperienze pregresse con il movimento può invece programmare la famosa camminata all’aperto, appunto, «che va bene per chi sia particolarmente scoraggiato e demotivato. E può consistere all’inizio in una passeggiata a ritmo sostenuto che poi diventerà gradualmente un appuntamento di tre volte alla settimana della durata di un’ora”. Si può anche installare un contapassi per capire quanto ci si muova (sarebbe necessario fare dai 5 ai 10mila passi al giorno: 40 minuti di camminata veloce corrispondono a circa a 5 km); e se il dispendio energetico non sarà particolarmente alto, almeno inizialmente, “prendere questa decisione innescherà un circuito di benessere che comunicherà al nostro corpo che abbiamo deciso di prenderci cura di noi stessi», continua Spedicato, «aiutandoci anche a mangiare e a riposare meglio». La pandemia in corso ha provocato infatti un aumento dei disturbi alimentari e del sonno: «L’attività fisica produce endorfine e serotonina», conclude il personal trainer, «e per essere più tonici si può anche fare ricorso a integratori come la melatonina, che oggi è un semplice prodotto da banco». E poi la cara, provvidenziale cioccolata fondente: «Un pezzetto durante la giornata può essere d’aiuto».

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