Il green pass ha aiutato ristoranti e pizzerie: incassi per 1,6 miliardi

Il green pass ha aiutato ristoranti e pizzerie: incassi per 1,6 miliardi
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Lunedì 6 Settembre 2021, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 15:20

Un’estate decisamente record per ristoranti, pizzerie e agriturismi pugliesi, e l’introduzione del green pass - inizialmente temuta da alcuni addetti ai lavori - ha fatto lievitare gli incassi dei locali. Come stimato da Coldiretti Puglia, negli ultimi tre mesi il settore della ristorazione pugliese ha fatto registrare incassi per 1,6 miliardi di euro. Con il rientro, semmai, la preoccupazione riguarda l’eventuale ricorso allo smart working, che inevitabilmente si ripercuote sugli affari di ristoranti, pizzerie e trattorie, che rischiano di svuotarsi durante la pausa pranzo.

17mila i lavoratori tornati in Puglia


Sono infatti oltre 17mila i lavoratori pugliesi che dall’inizio della pandemia Covid hanno fatto ritorno in regione sfruttando le opportunità offerte dallo smart working – sottolinea la Coldiretti Puglia – con i collegamenti all’ufficio dalla cucina, dal salotto, dallo studio o dalla camera da letto di casa e colpisce soprattutto i locali situati nelle aree delle città con forte presenza di uffici.
Una situazione che, dopo gli importanti segnali di ripresa, rischia di avere un pesante impatto a cascata sull’intero sistema agroalimentare regionale con oltre 80mila chilogrammi di vino e cibi invenduti dall’inizio della pandemia, secondo la Coldiretti Puglia. Per mangiare fuori casa è destinato oltre un terzo del totale dei consumi alimentari delle famiglie con una tendenza all’aumento che non si è mai arrestata prima dell’emergenza Covid, mentre nel 2020 si è dimezzato (- 48%) il fatturato della ristorazione, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Ismea. Ma dopo lockdown, coprifuoco e limitazioni nei posti a sedere si è rimesso in moto un sistema, anche con il green pass, che complessivamente – rileva la Coldiretti Puglia – coinvolge quasi 20mila locali della ristorazione, 900 agriturismi e l’intero sistema agroalimentare regionale che garantisce l’approvvigionamento alimentare alle famiglie pugliesi grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione di Campagna Amica che durante l’emergenza Covid è stata sostenuta anche dalle consegne a domicilio e dall’asporto. La svolta positiva è evidente con quasi due pugliesi su tre (65%) che hanno mangiato fuori in vacanza secondo l’analisi Coldiretti/Ixè. Il cibo nell’estate 2021 – conclude la Coldiretti regionale – si è classificato come la voce principale del budget delle famiglie in vacanza tra consumo di pasti fuori ma anche per acquisto di alimenti o di souvenir o specialità enogastronomiche.

Buone le previsioni per l'autunno


E la stagione non è considerata finita. Sono oltre 30mila le presenze in agriturismo in Puglia previste a settembre, mese particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione – aggiunge Coldiretti Puglia - con la spesa per persona pari a 582 euro secondo l’indagine Coldiretti/Ixè con quasi la metà dei viaggiatori (44%) che ha speso al di sotto dei 500 euro, mentre la stessa percentuale (44%) ha speso tra i 500 ed i 1000 euro e percentuali più ridotte supereranno questo limite.
Con l’emergenza sanitaria Covid quest’anno si è registrato un aumento del turismo legato alla natura mentre la volontà di attendere un miglioramento della situazione ha portato molti turisti a rimandare il più possibile la partenza. Grande protagonista delle vacanze verdi è l’agriturismo dove, dopo le difficoltà causate dalle chiusure ha ripreso a pieno ritmo la ristorazione, assieme all’accoglienza, grazie alla maggiore capacità di garantire il distanziamento sociale anche a tavola con la disponibilità di ampi spazi all’aperto. Basti ricordare che appena lo 0,3% delle denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Italia riguarda l’agricoltura.
A far scegliere una delle 900 strutture agrituristiche pugliesi è certamente - secondo www.campagnamica.it - l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. A settembre nelle campagne peraltro – precisa la Coldiretti Puglia - c’è la possibilità di assistere alle tradizionali attività dell’autunno come il rito della raccolta dell’uva o passeggiate alla ricerca di erbe spontanee.
«L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. Gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, dove le distanze si misurano in ettari - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche», dice Filippo de Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – conclude Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio.

Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83%, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%, continua Coldiretti Puglia.

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