Rincari materie prime e Pnrr: rischio stop per i cantieri delle macro opere in Puglia

Rincari materie prime e Pnrr: rischio stop per i cantieri delle macro opere in Puglia
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 7 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:57

Quanto si temeva diventerà presto realtà. I rincari sulle materie prime impatteranno inevitabilmente sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in particolare, sulle opere pubbliche. Da cerchiare in rosso è la Missione 3 che ha l’obiettivo di realizzare interventi in grado di ridurre le emissioni e traghettare il nostro Paese verso una graduale decarbonizzazione della mobilità. E le macro opere che ridisegnano la Puglia rischiano un’impennata a causa dei nuovi aumenti dei materiali (in riferimento alla seconda metà dell’anno 2021) da tenere in considerazione per l’attuazione delle compensazioni alle imprese che effettuano lavorazioni nel settore. Solo per citare la più corposa, la linea ferroviaria Bari–Napoli.

Le prime stime

Ebbene, secondo le prime stime del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili 54 materiali su 56 hanno oltrepassato la soglia dell’8% di rincari che fa scattare le compensazioni previste dalla legge.

Cosa significa? Molto semplicemente, i costi dei progetti ipotizzati in un primo momento subiranno una revisione al rialzo. Il decreto del Mims che fotografa la rilevazione dei nuovi prezzi arriverà a breve ma già circolano alcune indicazioni. Gli aumenti saranno consistenti per i 56 prodotti edili e solo tre materiali dovrebbero restare sotto la fatidica soglia dell’8%. Il ministero ha già reso noto che la variazione percentuale media dei 56 materiali, in riferimento al secondo semestre 2021, è pari al 36% mentre per il primo semestre si aggirava attorno al 19%. Praticamente il doppio.

Secondo alcune stime del settore edile, alcuni materiali registreranno impennate a tre cifre: legno, acciaio e prodotti derivati (nastri in acciaio per manufatti e per barriere stradali, lamiere in acciaio zincate per lattoneria) schizzeranno alle stelle. Il ragionamento successivo è immediato: le opere pubbliche del Pnrr dovranno essere rivalutate. Rfi, una delle stazioni appaltanti principali del Piano, subirà delle inevitabili ripercussioni sulle 19 gare in programma e su quelle già in corso. In totale, secondo un’elaborazione dell’Ance sui costi Rfi, si passerà dai circa 13 miliardi di euro ai 15 e mezzo.

Le opere in Puglia

Veniamo alla Puglia. Nella Missione 3, il “Piano commerciale edizione speciale Pnrr” elenca progetti e tempistiche: il principale riguarda la linea ferroviaria Bari-Napoli per cui si prevedono in totale 6,2 miliardi di euro (sul totale dell’infrastruttura interregionale). L’approccio progettuale scelto è stato quello dell’Alta Velocità/Alta Capacità. L’obiettivo principale è la velocizzazione del collegamento attuale e il miglioramento dell’accessibilità al servizio nelle aree attraversate, sia per servizi nazionali di lunga percorrenza (velocità dell’ordine di 250 Km/h), sia per il servizio regionale e merci. Il programma prevede interventi di raddoppio e di variante all’attuale tracciato, per aumentare la capacità di traffico della linea e la velocità dei collegamenti. È chiaro che quei cantieri già aperti da aziende appaltatrici non possono certamente fermarsi per l’effetto rincari e, quindi, sarà necessario rivedere contratti e stipule. Quale sarà l’incidenza al centesimo è ancora da decifrare ma gli impatti ci saranno.

Altro esempio, la direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. Un tratto lungo trentacinque chilometri che cambierà in meglio tempi e fruizione della rete ferrata, soprattutto verso la dorsale tirrenica, in direzione Roma. L’intervento è strutturato in tre parti: la prima riguarda il potenziamento della linea Taranto-Metaponto (gli interventi consistono nel raddoppio della linea nella tratta ferroviaria in questione e nell’adeguamento delle prestazioni alle specifiche tecniche per l’interoperabilità ferroviaria sulla rete Ten-T); la seconda è relativa alla velocizzazione della linea tra Taranto e Metaponto, e questa consiste sostanzialmente in rettifiche di tracciato che lo interesseranno per circa il 30 per cento (nella parte Potenza-Metaponto ci sarà una variante a Campomaggiore); la terza, infine, riguarda la velocizzazione della Battipaglia-Potenza, con rettifiche di tracciato che riguardano il 30 per cento dello stesso. Questo quadro estremamente parziale - tanti gli altri interventi inseriti nel Pnrr - dà però l’idea di quello che può verificarsi: lo spettro ipotizzato da Ance - l’associazione degli edili - su un’impasse dei cantieri deve essere necessariamente spazzato via con interventi urgenti dal governo, pena uno stallo della ripresa.

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