Rigassificatore, no di Brindisi. Rossi: «Non ci faremo avanti».

Rigassificatore, no di Brindisi. Rossi: «Non ci faremo avanti».
di Paola ANCORA
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Giovedì 5 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:55

Un secco no. Brindisi non si candiderà a ospitare un rigassificatore galleggiante, fra i cinque che il Governo intende realizzare da qui al 2023 per smarcare l’Italia dalla dipendenza estera in tema di gas ed energia. Mite, ma deciso, il sindaco della città adriatica Riccardo Rossi spegne sul nascere le speranze di associazioni e imprese che, soltanto ieri, avevano lanciato un appello perché Comune e Regione manifestassero subito la loro disponibilità a far ormeggiare la nave nel porto brindisino, convinte che questa costituirebbe una enorme possibilità di sviluppo per la città e il suo hinterland.  Ancora oggi, sollecitazioni simili arrivano da consiglieri regionali di maggioranza, come il dem Fabiano Amati, e opposizione, come Davide Bellomo della Lega.


«Brindisi - spiega Rossi - ha dato e continua a dare il suo contributo al Paese e nessuno può accusarci di soffrire della sindrome Nimby, ovvero di non volere impianti di alcun genere nel nostro territorio».

L’elenco è lungo. «Abbiamo una centrale a carbone che fra pochi mesi massimizzerà la produzione, come voluto dal Governo, arrivando a lavorare circa 3,5 milioni di tonnellate di carbone all’anno. Abbiamo una centrale a turbogas e poi tap che presto sarà raddoppiato. Avremo un deposito di gas liquido nel porto, per volontà del Governo e al quale ci eravamo opposti. E nonostante tutto questo, sempre l’esecutivo ha escluso Brindisi dal Just Transition Fund (Jft), lasciandoci da soli a gestire la disoccupazione che c’è e ci sarà». Il Jft è uno strumento finanziario, pensato nel quadro della politica di coesione, che mira a fornire sostegno ai territori chiamati a far fronte alle sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica e la transizione ecologica: l’esclusione, a Brindisi, è stata vissuta come uno schiaffo in pieno volto. 

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«Non conosciamo nemmeno il progetto»

«Non penso quindi sia corretto che Brindisi si candidi a ospitare un rigassificatore galleggiante del quale non conosciamo nemmeno il progetto - prosegue Rossi - e senza che il Governo, che è titolare delle politiche energetiche, ritenga di aprire un tavolo di confronto con il Comune, tavolo che riterrei assolutamente opportuno». La città portuale, peraltro, si è candidata alla realizzazione di impianti fotovoltaici per circa due GigaWatt, «che porterebbero 1.500 posti di lavoro da metalmeccanico. E siamo pronti - aggiunge il sindaco brindisino - a ospitare l’eolico offshore, che invece nel Salento nessuno vuole. La nostra visione è diversa, ma da Roma non si possono solo avanzare richieste e pretese».

Rigassificatore, il dibattito in Regione

Il Comune, dunque, conferma la sua posizione contraria, mentre la Regione tace: nessun componente della Giunta Emiliano né il presidente, finora, hanno ritenuto di intervenire sul tema, ma il dibattito in Consiglio prende piede. «Il governatore pugliese si dia da fare e vinca la gara con Bonaccini» scrive in una nota il consigliere dem Fabiano Amati, commentando l’incontro di ieri fra il ministro Roberto Cingolani e il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, pronto a far ormeggiare il rigassificatore al largo di Ravenna. «La Puglia - insiste il consigliere dem - non può stare a guardare. Abbiamo la possibilità di vincere per la prima volta una gara per un insediamento industriale compatibile con l’ambiente e la prosperità, e dobbiamo fare tutti gli sforzi per non iscrivere questo programma nell’elenco delle occasioni perdute. A meno che non si pensi che Bonaccini e il sindaco di Ravenna siano così sprovveduti da proporre una cosa per distruggere i loro territori e ammazzare i cittadini. Non possiamo stare a guardare: dobbiamo dunque darci da fare e candidare subito la Puglia a ospitare una nave rigassificatore Fsru».
«Constatare che a Brindisi si spinge convintamente sull’ipotesi dei rigassificatori - commenta il capogruppo regionale della Lega Davide Bellomo, a proposito delle imprese e delle associazioni firmatarie dell’appello di ieri - significa che si va nella giusta direzione». «Dobbiamo fare tesoro di questi mesi difficili e iniziare concretamente a lavorare per l’indipendenza energetica dal gas e dal petrolio russi. Il dibattito che si sta tenendo in Puglia in questi giorni sulla svolta energetica è di fondamentale importanza per raggiungere questo scopo» dice l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle, Chiara Gemma. Non resta che attendere le decisioni del Governo.
 

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